Assegno unico per i nuovi nati

Hai un figlio? Lo sai che se hai un figlio hai diritto all’assegno unico figli 2023?
All’interno di questo articolo andremo ad approfondire che cosa costituisce l’assegno unico, come funziona, a chi spetta e come è possibile fare domanda.
Di cosa si tratta
L’assegno unico figli 2023 rappresenta un sussidio di tipo economico che viene erogato a favore di coloro che hanno figli; viene elargito dal 7° mese di gravidanza, fino al 21° anno di età.
Tale aiuto si caratterizza per avere un valore che varia da 189,20 euro a 54,05 euro al mese per ogni figlio minorenne nel 2023. L’importo varia in base all’ISEE della famiglia e all’età dei figli a carico (ad eccezione dei figli disabili per cui non vi sono limiti di età), infatti, nel caso in cui il figlio abbia un’età che va dai 18 ai 21 anni il contributo varia da 91,9 euro a 27 euro nel 2023. Tale assegno si definisce come “unico” proprio perché ha la funzione di inglobare e sostituire una serie di misure a sostegno delle famiglie, e “universale” in quanto viene attribuito a tutte le famiglie con figli a carico residenti e domiciliate in Italia.
L’agevolazione economica è stata introdotta nel gennaio 2022 per mezzo del Decreto Legislativo 21 dicembre 2021, n. 230 e le prime somme sono state erogate a partire dal marzo dello stesso anno. Si chiarisce che qualora sia stata fatta domanda per l’assegno unico figli nel 2022, non è necessario fare una nuova domanda nel 2023 dal momento che l’erogazione continua normalmente. Si evidenzia però che la Legge di Bilancio 2023 ha apportato, dal 1° gennaio 2023, alcune novità in termini di aumenti del contributo per alcune categorie di famiglie. Emerge anche che altri aumenti sono arrivati con il Decreto lavoro convertito in Legge.
Col Messaggio n.2856 del 01-08-2023 l’INPS ha poi anche specificato quali sono i nuovi criteri di gestione della domanda per l’AUU in caso di attestazioni ISEE recanti omissioni o difformità.
Soggetti beneficiari
Hanno diritto all’assegno unico figli tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori (non occupati, disoccupati, percettori di reddito di cittadinanza, lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e pensionati) e senza limiti di reddito.
Nello specifico questa agevolazione economica è a favore delle
- per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, a decorrere dal 7° mese di gravidanza;
- per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni, per il quale ricorra una delle seguenti condizioni:
- frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, oppure un corso di laurea,
- svolga un tirocinio oppure un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui;
- sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
- svolga il servizio civile universale;
- per ogni figlio con disabilità a carico per cui non sono previsti limiti di età.
Oltre a questi criteri coloro che scelgono di richiedere l’assegno unico figli devono essere titolari di requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno, ovvero:
- sia cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea, o suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure sia cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo oppure sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per un periodo superiore a sei mesi;
- sia soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
- sia residente e domiciliato in Italia;
- sia o sia stato residente in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero sia titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.
Ammontare dell’assegno unico figli
Per quanto concerne l’ammontare dell’assegno unico figli è importante ricordare che questo è variabile dal momento che è computato sulla base all’ISEE del nucleo familiare richiedente e all’età dei figli a carico.
In particolare, emerge che per l’importo per ciascun figlio minorenne varia dai 189,20 euro ai 54,05 euro al mese nel 2023. L’importo spetta nella misura piena di 189,20 euro per i soggetti che hanno un ISEE pari o inferiore a 16.215 euro. Di controverso per coloro che hanno livelli di ISEE superiori, l’assegno unico figli riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 69,7 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.105,10 euro. Nel caso di livelli di ISEE superiori a 43.240 euro l’importo è di 54,1 euro.
Andando, invece, a considerare il caso di figlio maggiorenne fino a 21 anni, si rileva che l’ammontare dell’assegno unico figli varia dai 91,9 euro ai 27 euro al mese nel 2023. Questa cifra spetta in misura piena di (ovvero 91,9 euro) a coloro che hanno un ISEE pari o inferiore a 16.215 euro. Anche in questo caso per livelli di ISEE superiori, l’ammontare dell’assegno si riduce gradualmente fino a raggiungere un valore pari a 34,6 euro in corrispondenza di un ISEE pari a 40.105,10 euro. Qualora l’ISEE abbia livelli superiori a 43.240 euro l’importo è di 27 euro.
Ci sono dei casi in cui è prevista le maggiorazioni dell’importo dell’assegno unico. In particolare, sono previsti incrementi del contributo economico per:
- famiglie con più di 2 figli;
- presenza nel nucleo familiare di figli disabili senza limiti di età (disabilità grave e media);
- età inferiore a 21 anni della madre;
- genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, che si applica anche ai nuclei vedovili e per minori orfani di un genitore;
- famiglie con ISEE fino a 25.000 euro (fino al 2024).
A partire dal 2023 ci sono stati degli incrementi per l’assegno unico figli. Nello specifico, a partire da quest’anno l’ammontare che viene erogato a titolo di assegno unico universale a partire dal 2023 è stato soggetto ad un incremento, per il primo anno di vita dei figli e per i figli fino a 3 anni di età, in presenza di redditi ISEE fino a 40.000 euro per i nuclei con tre o più figli.
Si tratta delle maggiorazioni previste nella misura del:
- 50% nel primo anno di vita del figlio;
- 50% per le famiglie con almeno 3 figli e valori ISEE fino a 40.000 euro, per i soggetti da 1 a 3 anni compiuti.
Inoltre, la novità in vigore dal 1° gennaio 2023 è rappresentata da un aumento, per ciascun minore, fino a 1 anno di vita, degli importi spettanti che vanno, sulla base degli importi 2022, da 87,5 euro al mese nel caso di ISEE inferiori a 15 mila euro (50% x 175) a 25 euro al mese (50%x 50) nel caso di ISEE uguali o superiori a 40.000 euro. Questo incremento, ribadiamolo, viene riconosciuto fino ai 3 anni compiuti, ma solo a partire dal terzo figlio in poi e per valori ISEE fino a 40.000 euro:
- per ciascun figlio di età inferiore a 1 anno;
- per ciascun figlio di età compresa tra 1 e 3 anni, per le famiglie con almeno 3 figli.
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