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Lavoro domestico Colf e Badanti: come funziona la retribuzione e i contributi

Lavoro domestico
17 Maggio 2023
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Tempo di lettura 7 minuti

Il lavoro domestico, svolto da colf e badanti, rappresenta una componente fondamentale per il corretto funzionamento della vita familiare.

È importante comprendere che questa forma di occupazione è disciplinata da una normativa specifica che regola stipendi, contributi e procedure di assunzione.

Dal 1° gennaio 2023, sono stati introdotti importanti aumenti salariali per questi lavoratori, che variano tra i 109 e i 145 euro mensili, in base al profilo del lavoratore e all’adeguamento all’indice ISTAT sull’inflazione.

L’INPS ha inoltre fornito chiarimenti sui contributi da versare nel corso del 2023 per i lavoratori domestici.

In questo articolo, ti guideremo attraverso il processo di assunzione dei lavoratori domestici, i diversi tipi di contratti in vigore in Italia, la retribuzione dovuta e i contributi da versare.

È importante essere a conoscenza del Contratto Collettivo Nazionale sul Lavoro Domestico, che è stato stipulato tra le associazioni datoriali e le organizzazioni sindacali dei lavoratori.

Questo contratto, entrato in vigore l’8 settembre 2020, fornisce le linee guida e i diritti dei lavoratori domestici.

La legge italiana definisce i lavoratori domestici come coloro che prestano servizio continuativo e prevalente di almeno 4 ore giornaliere presso lo stesso datore di lavoro, all’interno della famiglia.

Questa categoria comprende sia coloro che hanno una qualifica specifica che quelli adibiti a mansioni generiche.

È importante notare che i lavoratori domestici non beneficiano delle stesse agevolazioni previste per altre categorie di lavoratori, come il taglio del cuneo fiscale e i nuovi bonus assunzione per i datori di lavoro.

Per regolarizzare il rapporto di lavoro nel settore del lavoro domestico, esistono due alternative: l’assunzione con contratto di lavoro subordinato, regolato dalla legge e dal Contratto Collettivo Nazionale, oppure l’utilizzo del “Libretto di famiglia” per prestazioni di breve durata e con compensi ridotti.

Aggiornamento importante: A partire dal 14 aprile 2023, l’INPS ha introdotto una procedura semplificata per l’assunzione di colf e badanti tramite l’app INPS Mobile.

Questo nuovo canale ufficiale, disponibile su Android e iOS, si affianca alla comunicazione telematica tramite il sito web INPS.

Nell’articolo, analizzeremo in dettaglio i passi che il datore di lavoro deve seguire per regolarizzare l’occupazione di colf e badanti, concentrandoci sul contratto di lavoro subordinato e sui relativi adempimenti temporali.

Chi rientra nei lavoratori domestici

I lavoratori domestici rappresentano una categoria di lavoratori che svolgono mansioni dirette per soddisfare le esigenze familiari del datore di lavoro e della sua famiglia.

Solitamente, operano all’interno della casa del datore di lavoro o di un loro stretto familiare.

Questa definizione include una vasta gamma di figure professionali, come

  • colf
  • badanti
  • baby sitter
  • autisti
  • cuochi
  • dame di compagnia
  • maggiordomi
  • giardinieri
  • stallieri

È importante sottolineare che le mansioni svolte al di fuori di questa sfera non rientrano nella categoria del lavoro domestico.

Per determinare il profilo e stabilire la retribuzione corretta, sono previsti quattro livelli con parametri retributivi differenziati: normale e super.

Nel primo livello, rientrano i collaboratori generici senza esperienza professionale superiore ai 12 mesi.

I profili di livello A normale comprendono:

  • addetti alle pulizie
  • assistenti in cucina
  • personale per la cura di animali domestici
  • giardinieri e lavoratori manuali

Dopo 12 mesi di anzianità, questi addetti diventano di profilo B come collaboratori generici funzionali.

I profili di livello A super sono invece addetti alla compagnia di persone autosufficienti e baby sitter.

I profili di livello B normale includono:

  • collaboratori polifunzionali
  • custodi
  • addetti alla stireria
  • camerieri
  • giardinieri
  • operai qualificati
  • autisti
  • addetti al riassetto delle camere.

I profili di livello B super sono assistenti che svolgono mansioni di assistenza e si occupano anche di vitto e pulizia della casa.

I profili di livello C normale sono:

  • cuochi
  • responsabili della preparazione dei pasti e dell’approvvigionamento dei cibi.

I profili di livello C super sono assistenti con mansioni di assistenza, ma senza formazione specifica, di persone non autosufficienti.

Il livello D comprende i profili con maggiori responsabilità.

Nel livello D normale rientrano:

  • maggiordomi
  • amministratori del patrimonio
  • governanti
  • capi cuoco
  • capi giardiniere.

Nel livello D super troviamo assistenti con specifica formazione per l’assistenza di persone non autosufficienti e “direttori di casa”.

Il contratto

Per garantire una maggiore tutela ai lavoratori domestici, è fondamentale sottoscrivere un contratto tra le parti coinvolte.

Il Contratto di Lavoro Domestico regola il rapporto tra il datore di lavoro privato e il collaboratore familiare.

Questo contratto offre diverse opzioni di assunzione, tra cui:

  • Contratto a tempo determinato: con una scadenza prestabilita.
  • Contratto a tempo indeterminato: in questo caso, entrambe le parti hanno la possibilità di recedere in qualsiasi momento, rispettando il periodo di preavviso.
  • Contratto a tempo pieno: con una durata pari a 40 ore settimanali.
  • Contratto part-time: con un impegno lavorativo inferiore alle 40 ore settimanali.
  • Contratto a ore: che prevede un’organizzazione del lavoro basata sulle necessità specifiche.

È importante tenere presente che il Contratto di Lavoro Domestico può essere utilizzato solo per soddisfare esigenze familiari.

Se il datore di lavoro assume il dipendente per svolgere mansioni legate alla propria attività imprenditoriale, come la pulizia di un ufficio o di uno stabile, sarà necessario utilizzare un contratto di lavoro per dipendenti.

Nel contratto è essenziale specificare che il collaboratore svolgerà le proprie mansioni presso l’abitazione del datore di lavoro o dei suoi familiari stretti.

Il collaboratore può essere considerato convivente se vive all’interno della casa del datore di lavoro, mentre viene definito non convivente se si reca nella casa del datore di lavoro solo per lavorare.

Oltre al Contratto di Lavoro Domestico tra privati, è possibile sottoscrivere il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico (CCNL).

Questo contratto offre ulteriori garanzie e regolamentazioni specifiche per i lavoratori domestici.

Scegliere di stipulare un Contratto di Lavoro Domestico o aderire al CCNL Lavoro domestico è un passo importante per garantire la tutela dei diritti e degli interessi dei lavoratori domestici.

CCNL Lavoro domestico

Recentemente, è stato siglato l’accordo di rinnovo per il Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori Domestici per il triennio 2023-2025.

Questo rinnovo, atteso dal 2016, è entrato in vigore il 1° gennaio 2023 e sarà valido fino al 31 dicembre 2025.

L’accordo è stato sottoscritto da diverse associazioni di datori di lavoro e sindacati.

Il CCNL si applica a tutti i lavoratori addetti al funzionamento e alle necessità della vita familiare, inclusi coloro che prestano servizio presso comunità religiose, caserme, comandi militari, orfanotrofi e ricoveri per anziani.

Questo contratto regola in modo dettagliato i termini di impiego per i lavoratori domestici, fornendo specifiche tutele, diritti e obblighi.

Uno degli aspetti chiave del CCNL è la tabella retributiva che prevede valori minimi aumentati del 9,22% in base alla variazione dell’indice ISTAT.

La tabella riporta gli importi per diverse categorie di lavoratori domestici, sia per quelli conviventi che per quelli non conviventi.

Inoltre, sono previste maggiorazioni del 20% per le prestazioni discontinue di assistenza notturna e una categoria unica con una retribuzione di 680 euro per le prestazioni esclusivamente d’attesa.

Il CCNL disciplina anche i valori convenzionali per vitto e alloggio, stabilendo che il pranzo e/o la colazione hanno un valore di 2,26 euro al giorno, la cena ha lo stesso valore di 2,26 euro al giorno e l’alloggio è valutato a 1,95 euro al giorno, per un totale di 6,47 euro al giorno.

È importante sottolineare che l’applicazione del CCNL non è obbligatoria, a meno che il datore di lavoro sia iscritto a una delle associazioni stipulanti o che il lavoratore aderisca al sindacato interessato.

Gli Enti Bilaterali di questo contratto, come Ebincolf, CassaColf e Fondo Colf, offrono ulteriori servizi e tutele per i lavoratori domestici.

Il Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori Domestici prevede anche una serie di regole che disciplinano l’impiego e garantiscono i diritti dei lavoratori domestici.

Esaminiamo le principali disposizioni previste dal contratto:

  • Orario di lavoro: I lavoratori conviventi possono svolgere un massimo di 10 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 54 ore settimanali. Per i lavoratori non conviventi, invece, sono previste 8 ore giornaliere, non consecutive, per un totale di 40 ore settimanali distribuite su 5 o 6 giorni.
  • Periodi di prova: Per i lavoratori di livello D, D super e quelli che operano in regime di convivenza, indipendentemente dal livello di inquadramento, sono previsti 30 giorni di lavoro retribuiti come periodo di prova. Per gli altri lavoratori, invece, il periodo di prova è di 8 giorni retribuiti.
  • Maternità: Le lavoratrici madri hanno diritto alle tutele previste dalle norme di legge.
  • Infortuni: In caso di infortuni sul lavoro, la conservazione del posto è garantita per un’anzianità fino a 6 mesi per un periodo di 10 giorni di calendario o anno solare. Per un’anzianità superiore a 6 mesi e fino a 2 anni, il periodo di conservazione del posto è di 45 giorni. Per un’anzianità oltre i 2 anni, il periodo di conservazione del posto è di 180 giorni.
  • Malattia: Durante la malattia, il lavoratore ha diritto a una percentuale di compensazione in base alla durata della malattia stessa.
  • Scatti di anzianità: Sono previsti aumenti salariali del 4% della retribuzione contrattuale ogni 2 anni.
  • Ferie: Il lavoratore ha diritto a un periodo di ferie di 26 giorni lavorativi.
  • Permessi: Sono previsti permessi per visite mediche, ricongiungimento familiare, rinnovo dei permessi di soggiorno e altri motivi specifici.
  • Lutto familiare: È garantito un congedo di 3 giorni lavorativi in caso di lutto familiare.
  • Diritto allo studio: È prevista la retribuzione delle ore necessarie per sostenere gli esami annuali.
  • Formazione professionale: Sono previsti permessi retribuiti per un totale di 40 ore all’anno. Per i corsi riconosciuti dall’ente Ebincolf, sono previste 64 ore retribuite all’anno.
  • Congedo matrimoniale: In caso di matrimonio, il lavoratore ha diritto a un congedo retribuito di 15 giorni di calendario.
  • Lavoro straordinario: Sono previste maggiorazioni salariali per il lavoro straordinario, con percentuali diverse a seconda dell’orario e dei giorni in cui viene svolto.
  • Indennità in caso di morte: Le indennità di preavviso e il Trattamento di Fine Rapporto devono essere corrisposte al coniuge

Assumere colf o badante

Quando si decide di assumere un lavoratore domestico, è fondamentale seguire alcune regole e adempiere agli obblighi previsti dal Contratto Collettivo Nazionale dei Lavoratori Domestici.

Esaminiamo le azioni necessarie per procedere all’assunzione in modo corretto e regolare:

Raccogliere i documenti del lavoratore:

  • Documento di identità e codice fiscale
  • Documentazione assicurativa e previdenziale
  • Certificati medici di idoneità al lavoro
  • Eventuali diplomi o attestati professionali

Redigere e consegnare la lettera di assunzione:

  • Indicare la data di inizio del rapporto
  • Specificare il livello di inquadramento e le mansioni
  • Indicare la residenza del lavoratore e il domicilio, se diverso
  • Definire l’orario di lavoro e la distribuzione settimanale
  • Stabilire la retribuzione e i contributi di assistenza contrattuale
  • Specificare il luogo di lavoro e la durata delle ferie annuali

Firmare il contratto:

  • La lettera di assunzione, firmata da entrambe le parti, formalizza il contratto di lavoro domestico
  • Conservare una copia della lettera di assunzione in originale

Comunicare l’assunzione all’INPS:

  • Entro le 24 ore precedenti l’inizio del rapporto, comunicare l’assunzione all’INPS
  • Utilizzare il portale “inps.it” o contattare il Contact Center dell’INPS
  • Fornire le informazioni richieste e le credenziali SPID, CIE o CNS

È importante adempiere a tutti gli obblighi e le scadenze previste per garantire una corretta gestione del rapporto di lavoro domestico.

Seguendo queste regole, si può procedere all’assunzione di un lavoratore domestico in modo regolare e conforme alla normativa vigente.

Ricorda che i termini e le modalità possono essere soggetti a eventuali aggiornamenti.

Assicurati di consultare sempre le ultime disposizioni dell’INPS e seguire le istruzioni fornite per assolvere correttamente agli adempimenti previsti.

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