Assegno di inclusione: requisiti ISEE, importi e modalità di richiesta
Sei interessato a conoscere le nuove misure di sostegno economico introdotte dal governo Meloni?
Oggi parleremo dell’assegno di inclusione, un sussidio che sostituirà il reddito di cittadinanza a partire dal 2024.
Con il recente Decreto Lavoro, il governo ha accantonato il reddito di cittadinanza e ha introdotto l’assegno di inclusione come misura specifica per sostenere le fasce più deboli della popolazione.
Dopo mesi di discussione e varie formulazioni, questa nuova misura è stata definitivamente approvata nel decreto legge 48/2023, pubblicato di recente in Gazzetta Ufficiale.
L’assegno di inclusione sarà affiancato dal Supporto per la formazione e il lavoro e dall’assegno per over 67, sostituendo così il reddito di cittadinanza.
L’assegno di inclusione, che entrerà in vigore a partire da gennaio 2024, garantirà un importo mensile non inferiore a 480 euro per i nuclei familiari con componenti “fragili”, seguendo un’approccio simile al vecchio RdC.
Inoltre, per coloro che attualmente percepiscono il reddito di cittadinanza ma non rientrano nelle categorie svantaggiate specificate, sarà disponibile il Supporto per la formazione e il lavoro, che avrà una durata massima di 12 mesi e prevede un assegno mensile di 350 euro.
Gli assegni saranno erogati dall’INPS su richiesta tramite una piattaforma telematica, che sarà presto aggiornata per semplificare le procedure.
Inoltre, si prevede l’implementazione di un nuovo sistema informatico condiviso con il Ministero, le regioni, gli enti locali e l’ANPAL per gestire le attività obbligatorie di orientamento, formazione e lavoro legate agli assegni.
Con l’assegno di inclusione, si intende realizzare la sostituzione effettiva del reddito di cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024.
Il Decreto Lavoro ha stabilito i criteri per calcolare l’assegno di inclusione, con una platea più ristretta rispetto al RdC.
L’assegno rappresenta un’integrazione al reddito che viene percepito e varia in base al nucleo familiare.
Nel prossimo articolo, esploreremo i requisiti e le modalità di fruizione della prestazione.
Che cos’è
L’assegno di inclusione rappresenta una nuova misura di sostegno economico e di inclusione sociale introdotta dal governo Meloni, destinata a sostituire il reddito di cittadinanza.
Mentre il RdC ha suscitato numerose polemiche negli anni, soprattutto a causa di abusi e frodi, l’assegno di inclusione si propone come una revisione profonda e mirata per favorire l’inserimento lavorativo delle persone disoccupate.
Il Decreto Lavoro, pubblicato il 4 maggio 2023 in Gazzetta Ufficiale, istituisce l’assegno di inclusione a partire dal 1° gennaio 2024 come misura nazionale di contrasto alla povertà, fragilità ed esclusione sociale delle fasce deboli.
Il suo obiettivo è offrire percorsi di inserimento sociale, formazione, lavoro e politiche attive del lavoro.
L’assegno di inclusione presenta caratteristiche differenziate in base alla condizione di “occupabilità” dei beneficiari.
Coloro che sono considerati in grado di lavorare dovranno partecipare a politiche attive del lavoro e perderanno il beneficio in caso di rifiuto di un’offerta di lavoro.
D’altra parte, i nuclei familiari con componenti over 60, minori o persone con disabilità, che soddisfano specifici requisiti legati alla cittadinanza, al soggiorno in Italia, alle condizioni economiche e di residenza, potranno ricevere un assegno mensile non inferiore a 480 euro, esente dall’IRPEF, erogato dall’INPS attraverso un mezzo di pagamento elettronico.
Questo beneficio potrà essere erogato per un massimo di 18 mesi consecutivi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi.
L’assegno di inclusione è finalizzato non solo al sostegno economico, ma anche all’inclusione sociale e professionale dei beneficiari.
Sarà necessario superare un’analisi dei mezzi e aderire a un percorso personalizzato di attivazione e inclusione sociale e lavorativa.
Per il calcolo degli importi dell’assegno, si seguirà una formula basata sulla scala di equivalenza, che presenta alcune differenze rispetto al reddito di cittadinanza.
Inoltre, l’assegno di inclusione può essere integrato con altre misure come l’assegno unico per figli a carico e il nuovo supporto per la formazione al lavoro.
Con l’assegno di inclusione, il governo Meloni mira a garantire un sostegno più efficace e mirato alle persone disoccupate, favorendo la loro inclusione sociale e professionale.
Requisiti ISEE e cittadinanza
Per richiedere l’assegno di inclusione, è importante soddisfare i seguenti requisiti:
- Cittadinanza: Potranno accedere all’assegno di inclusione sia i cittadini italiani, europei ed extracomunitari o con un permesso di soggiorno valido.
- Residenza: È necessario essere residenti in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo. Questo requisito è stato ridotto rispetto al precedente reddito di cittadinanza che richiedeva dieci anni di residenza.
- Misure Cautelari e Sentenze: Il richiedente non deve essere sottoposto a misure cautelari né coinvolto in sentenze definitive di condanna nei dieci anni precedenti.
- Soglia ISEE: Per poter accedere all’assegno di inclusione, è necessario rispettare il nuovo limite ISEE del nucleo familiare, che è fissato a 9.360 euro. Sotto questa soglia, è possibile richiedere il sostegno, mentre al di sopra del limite si attiva l’esclusione dall’intervento.
- Componenti del nucleo familiare: L’assegno di inclusione è riservato ai nuclei familiari in cui è presente almeno uno dei seguenti componenti: un minore, una persona oltre i 60 anni o una persona con disabilità.
- Esclusioni: Nessun componente del nucleo familiare deve essere intestatario di autoveicoli di cilindrata superiore a 1600 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati per la prima volta nei ventiquattro/trentasei mesi precedenti la richiesta. Inoltre, non si deve possedere imbarcazioni da diporto, patrimonio immobiliare ai fini IMU con un valore superiore a 150.000 euro (ad eccezione della prima casa) e conti in banca con importi superiori a 10.000 euro.
Rispettando questi requisiti, le famiglie possono valutare se sono idonee per richiedere l’assegno di inclusione e beneficiare del sostegno finanziario offerto dal governo.
Requisiti economici
Oltre ai requisiti ISEE, di residenza e cittadinanza il nucleo familiare richiedente l’assegno di inclusione dovrà rispettare i seguenti requisiti economici:
- Reddito familiare: Il reddito familiare deve essere inferiore a 6.000 euro all’anno. Questa cifra viene moltiplicata per un parametro derivato dalla nuova scala di equivalenza. Nel caso in cui il nucleo familiare sia composto da persone con almeno 67 anni di età o familiari disabili, il limite massimo del reddito familiare sale a 7.560 euro all’anno.
- Patrimonio immobiliare: Il valore del patrimonio immobiliare del nucleo familiare non deve superare i 150.000 euro per la prima casa e i 30.000 euro per gli altri immobili.
- Patrimonio mobiliare: Il patrimonio mobiliare non deve superare i 6.000 euro per persone singole e aumenta di 2.000 euro per ogni componente successivo del nucleo familiare, con un massimo di 10.000 euro. Tuttavia, ci sono delle eccezioni: si possono aggiungere 1.000 euro per ogni figlio minorenne dopo il secondo, 5.000 euro per persone con disabilità e 7.500 euro per persone con disabilità grave.
È importante soddisfare tutti questi requisiti per poter essere considerati idonei a beneficiare dell’assegno di inclusione.
I criteri economici, tra cui il reddito familiare, il patrimonio immobiliare e mobiliare, così come la proprietà di veicoli e imbarcazioni, vengono attentamente valutati al momento della richiesta.
Scala di equivalenza
Per calcolare l’importo dell’assegno, si utilizza la scala di equivalenza, che tiene conto di diversi coefficienti aggiuntivi.
Vediamo nel dettaglio quali sono:
- Parametro 1 per nucleo con soggetto fragile: Se nel nucleo familiare è presente un componente con disabilità o non autosufficiente, viene applicato un coefficiente di 1. Questo valore indica una priorità nella concessione dell’assegno e rappresenta la base di partenza.
- Coefficiente di 0,5 per ciascun altro componente con disabilità: Ogni persona con disabilità nel nucleo familiare contribuisce al calcolo dell’assegno con un valore di 0,5. Questo riconosce l’importanza di supportare le persone con disabilità nell’inclusione sociale ed economica.
- Massimo di 2,2, elevato a 2,3 in presenza di disabili gravi o non autosufficienti: Il coefficiente massimo raggiunge 2,2 per la presenza di disabili nel nucleo familiare. Tuttavia, in caso di disabili gravi o non autosufficienti, il coefficiente viene ulteriormente aumentato a 2,3. Questo rafforza l’attenzione verso coloro che necessitano di un maggiore supporto.
- Coefficiente di 0,4 per ogni altro componente con età pari o oltre 60 anni: Le persone con un’età pari o superiore a 60 anni contribuiscono con un coefficiente di 0,4. Questo riconosce il valore e l’esperienza delle persone anziane nella società e ne sostiene l’inclusione.
È importante sottolineare che il numero di minori influisce anche sul calcolo dell’assegno.
Si applicano i seguenti coefficienti:
- 0,15 per ogni minore, fino a due: Ogni minore nel nucleo familiare contribuisce con un coefficiente di 0,15, fino a un massimo di due minori.
- 0,10 per ogni minore oltre il secondo: Ogni minore aggiuntivo, oltre il secondo, contribuisce con un coefficiente di 0,10. Questo riconosce l’impegno e le spese aggiuntive necessarie per sostenere una famiglia numerosa.
È importante notare che non sono conteggiati i componenti che risiedono in strutture pubbliche o che interrompono la residenza in Italia.
Il valore della scala di equivalenza influenza direttamente l’importo dell’assegno di inclusione.
Maggiore è il valore del parametro, maggiore sarà l’integrazione economica che si potrà ricevere, offrendo un sostegno adeguato alle famiglie in difficoltà.
Importo
L’indennità non può essere inferiore a 480 euro per il nucleo familiare richiedente, ma può variare in base a situazioni specifiche.
Il limite massimo di sostegno è fissato a 6.000 euro all’anno, che può arrivare a 7.560 euro all’anno se nel nucleo familiare sono presenti persone non occupabili.
Inoltre, viene riservato un importo aggiuntivo di 280 euro al mese per coloro che pagano un affitto mensile per la loro abitazione.
Per quanto riguarda la durata dell’assegno di inclusione, è previsto un periodo di 18 mesi, con la possibilità di un rinnovo per ulteriori 12 mesi dopo un mese di sospensione.
L‘importo dell’assegno di inclusione serve a integrare il reddito familiare fino alla soglia di 6.000 euro all’anno (o 7.560 euro all’anno se il nucleo familiare è composto interamente da persone di età pari o superiore a 67 anni o da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza), moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.
Esempio calcolo assegno di inclusione:
- Supponiamo una famiglia con due adulti, di cui uno ha più di 60 anni, e un reddito familiare di 1.500 euro. Il parametro di scala di equivalenza sarà di 1,4.
- Calcolo dell’importo mensile dell’assegno: [(6.000 euro * 1,4) – 1.500)]/12 = 550 euro.
Inserimento Lavorativo
Per usufruire dell’assegno, è necessario sottoscrivere un patto di attivazione digitale e recarsi periodicamente ai centri per l’impiego o ai patronati per aggiornarsi sulle opportunità di lavoro.
I centri per l’impiego hanno il compito di individuare un lavoro idoneo da assegnare ai disoccupati beneficiari dell’indennità.
È importante sottolineare che il rifiuto di un’offerta di lavoro può comportare la perdita dell’indennità dopo il primo rifiuto.
Tuttavia, l’offerta di lavoro deve rispettare precise regole: può essere a tempo pieno o part-time, ma in quest’ultimo caso l’orario di lavoro non può essere inferiore al 60% rispetto al tempo pieno.
Nel caso di persone con più di 60 anni di età, affette da disabilità, problemi oncologici o impegnate nella cura di un familiare, è possibile scegliere se aderire o meno al percorso di formazione e inserimento lavorativo, indipendentemente dalla ricezione del sussidio.
Il nuovo patto per il lavoro connesso all’Assegno di Inclusione prevede due step obbligatori.
In primo luogo, bisogna sottoscrivere il patto di attivazione digitale, iscrivendosi al Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) che facilita l’interazione tra le banche dati dell’Inps e le forze dell’ordine responsabili dei controlli.
In secondo luogo, è necessario aderire a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa, definito nel patto di servizio personalizzato.
Questo percorso può essere coordinato con i percorsi formativi previsti dal Programma Nazionale per la Garanzia Occupabilità dei Lavoratori (Programma GOL) del Piano nazionale per la ripresa e resilienza PNRR.
È importante tenere presente che le modalità di funzionamento del nuovo patto per il lavoro legato all’Assegno saranno definite con la conversione in Legge del Decreto lavoro 2023 e i relativi provvedimenti attuativi.
Il processo di attivazione del patto digitale richiede, dunque, i seguenti passaggi:
- Iscrizione presso il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) al fine di sottoscrivere il patto di attivazione digitale.
- Autorizzazione della trasmissione dei dati relativi alla domanda ai centri per l’impiego
Le sanzioni previste
Chiunque cerchi di ottenere indebitamente l’Assegno di Inclusione tramite dichiarazioni o documenti falsi, o ometta di comunicare informazioni rilevanti, si rende passibile di gravi conseguenze legali.
Secondo la legge, coloro che commettono tali reati sono puniti con la reclusione da due a sei anni.
Inoltre, l’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio, anche se derivanti da attività illecite, è punita con la reclusione da uno a tre anni.
È importante sottolineare che la condanna definitiva del beneficiario per tali reati o per un delitto non colposo con una pena di almeno un anno di reclusione comporta l’immediata decadenza dal beneficio.
Inoltre, il beneficiario è tenuto a restituire quanto indebitamente percepito.
Con l’implementazione della nuova misura, si è voluto inasprire le sanzioni per contrastare eventuali abusi dell’Assegno di Inclusione.
Questo è un segnale chiaro dell’impegno delle autorità nel garantire che le risorse siano distribuite in modo corretto, a beneficio di coloro che ne hanno effettivamente bisogno.
Incentivi per le Assunzioni
I datori di lavoro privati che assumono a tempo indeterminato i beneficiari dell’Assegno di Inclusione possono usufruire di un esonero contributivo totale del 100%, fino a un massimo di 8.000 euro all’anno, per un periodo di 24 mesi.
Questo significa che i datori di lavoro non dovranno versare i contributi previdenziali per i loro dipendenti beneficiari per due anni.
Per i contratti a termine o stagionali, lo sgravio contributivo sarà ridotto al 50% per un periodo di 12 mesi.
Inoltre, è previsto un incentivo del 30% per le agenzie per il lavoro che intermediano l’assunzione di percettori di Assegno di Inclusione.
Questo incentivo è applicabile per ogni contratto stipulato con un beneficiario dell’assegno.
Nel caso di assunzione di persone con disabilità, le entrate autorizzate e gli enti del terzo settore possono beneficiare di un incentivo ancora più elevato, pari al 60%, per la mediazione nell’assunzione.
Per coloro che decidono di intraprendere una attività lavorativa autonoma o di avviare una propria impresa, sono previsti ulteriori vantaggi.
I beneficiari che avviano una attività lavorativa autonoma o si associano a una cooperativa possono richiedere un beneficio aggiuntivo corrispondente a 6 mensilità dell’assegno, fino a un massimo di 3.000 euro.
Le modalità di richiesta di questo beneficio saranno stabilite da un prossimo decreto del Ministero del Lavoro.
È importante notare che queste agevolazioni sono concesse nel rispetto del vigente Regolamento dell’Unione Europea sugli aiuti di Stato. Pertanto, è necessario attenersi alle norme e ai limiti stabiliti.
Grazie a queste agevolazioni, i datori di lavoro hanno l’opportunità di contribuire alla riduzione della disoccupazione e di fornire un’opportunità di lavoro ai beneficiari dell‘Assegno di Inclusione.
Allo stesso tempo, possono beneficiare di vantaggi significativi che rendono l’assunzione di questi lavoratori più conveniente dal punto di vista economico.
Come richiederlo
La richiesta per l’Assegno di Inclusione potrà essere presentata all’INPS, sia in forma telematica che tramite gli Uffici postali, seguendo procedure simili a quelle previste per la carta RdC.
Sarà necessario compilare l’apposita domanda e fornire tutti i dati richiesti per verificare l’ammissibilità al beneficio.
Dopo aver completato la richiesta, l’INPS effettuerà i controlli necessari per verificare il possesso dei requisiti.
Successivamente, ai richiedenti sarà richiesto di registrarsi a un sistema informativo dedicato e di sottoscrivere un patto di attivazione digitale, che rappresenta l’impegno a seguire un percorso formativo per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro.
Una volta completate queste fasi, verrà emessa la Carta di Inclusione, simile alla carta RdC, su cui saranno accreditate le somme spettanti a ciascun beneficiario.
Questa carta consentirà prelievi in contanti fino a 100 euro per persona, moltiplicati per la scala di equivalenza.
Inoltre, sarà possibile effettuare un bonifico mensile per il pagamento del canone di locazione, qualora sia presente un contratto di affitto.
La consegna della Carta di Inclusione avverrà entro 7 giorni dalla sottoscrizione del patto di attivazione digitale.
È importante sottolineare che i componenti maggiorenni del nucleo familiare, nonché i componenti minorenni che hanno adempiuto agli obblighi scolastici, dovranno dichiarare la propria immediata disponibilità al lavoro.
Il sistema informativo dedicato ai beneficiari dell’Assegno di Inclusione offrirà molteplici servizi e opportunità.
Attraverso il portale, sarà possibile accedere a informazioni sulle offerte di lavoro, percorsi formativi, progetti utili alla collettività e altre politiche attive.
Sarà un punto di riferimento fondamentale per i beneficiari che desiderano avviare un percorso di inclusione e crescita professionale.
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