Congedo parentale lavoratori autonomi

Sei un genitore? Vorresti richiedere il congedo parentale lavoratori autonomi?
Sai di cosa si tratta?
Il congedo parentale lavoratori autonomi è un periodo di astensione facoltativo dal lavoro, concesso ai lavoratori e alle lavoratrici autonome per ogni figlio. È, quindi, un beneficio di cui possono usufruire sia le madri che i padri.
All’interno di questo articolo andremo ad approfondire:
- Che cos’è il congedo parentale
- Quali sono le novità inerenti al congedo parentale per gli autonomi
Il congedo parentale
Si definisce congedo parentale il diritto di usufruire per un periodo di 10 mesi di astensione dal lavoro. Questo beneficio si pone sia a favore della madre che del padre lavoratore e deve essere ripartito tra i due genitori. La fruizione del congedo parentale può essere attuata nei primi 12 anni di vita del bambino.
Si connota come un periodo di astensione facoltativo dal lavoro che viene concesso ai lavoratori e alle lavoratrici autonome, che abbiano effettuato il versamento dei contributi relativi al mese precedente quello in cui ha inizio il congedo (o una frazione di esso) e che vi sia l’effettiva astensione dall’attività lavorativa, per ogni figlio. Durante il periodo di assenza dal lavoro per congedo parentale i lavoratori percepiscono un’indennità economica sostitutiva del reddito da lavoro.
Nello specifico, l’art. 32 del Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151, prevede che ciascun genitore lavoratore dipendente possa assentarsi dal lavoro per un periodo di 6 mesi, anche frazionabile, nei primi 12 anni di vita del bambino. Si ricorda che il congedo parentale spetta al genitore richiedente anche qualora l’altro genitore non ne abbia diritto. Il diritto al congedo viene meno se il rapporto di lavoro cessa all’inizio o durante il periodo di congedo.
Sia la madre che il padre possono richiedere il congedo parentale. Nel caso in cui si tratta della madre si chiarisce che questa ne ha diritto per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 6 mesi, trascorso il periodo di astensione obbligatoria (“maternità”) e che questo periodo si estende fino a 10 mesi se è l’unico genitore a chiedere il congedo.
Nel caso in cui la richiesta sia del padre questi ne ha diritto dal momento della nascita del figlio per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 6 mesi. Il limite si estende però fino a 7 mesi nel caso in cui il padre lavoratore eserciti il diritto di astenersi dal lavoro per un periodo (continuativo o frazionato) non inferiore a 3 mesi.
La domanda per il congedo parentale va inoltrata prima dell’inizio del periodo di congedo richiesto. Se viene presentata dopo, saranno indennizzati solo i giorni di congedo successivi alla data di presentazione della domanda.
Congedo parentale e lavoratori autonomi
Per i periodi temporali dal 13 agosto 2022 è possibile presentare le istanze per richiedere il congedo parentale per gli autonomi. Questo si connota come tre mesi di congedo facoltativo indennizzato al 30% della retribuzione convenzionale previa astensione dal lavoro.
Nello specifico spetta ai genitori lavoratori autonomi il congedo parentale per un massimo di tre mesi ciascuno per ogni figlio, da fruire entro il primo anno di vita del bambino o dall’ingresso in famiglia, in caso di adozione o affidamento, del bambino.
Nel caso di lavoratrici autonome il congedo è fruibile dopo la fine del periodo indennizzabile di maternità ed entro l’anno di vita del bambino o dall’ingresso in famiglia, in caso di adozione o affidamento. Qualora il parto, adozione o affidamento fosse plurimo il diritto al congedo parentale è previsto per ogni bambino alle condizioni sopra indicate.
A rendere nota questa novità è stato il messaggio n. 4265/2022 dell’INPS in cui spiega di aver reso disponibile l’applicativo telematico per la presentazione delle istanze.
Contestualmente alla riforma del dlgs 105/2022, recante disposizioni per migliorare ai genitori la conciliazione tra vita lavorativa e vita privata, emergono delle novità:
- il riconoscimento a partire dal 13 agosto 2022, per la prima volta, del diritto al congedo parentale ai padri lavoratori autonomi,
- diritto a 3 mesi di congedo parentale per ciascun genitore, da fruire entro l’anno di vita o dall’ingresso in famiglia, in caso di adozione o affidamento, del minore.
- diritto per il papà lavoratore autonomo ad avere un’indennità di congedo parentale, pari al 30% della retribuzione convenzionale, purché ci sia effettiva astensione dall’attività lavorativa (per il 2022, la retribuzione convenzione è pari a 49,91 per cui l’indennità giornaliera è pari a circa 15 euro).
Si evidenzia che la domanda va prodotta prima dell’inizio del periodo di fruizione del congedo o, al massimo, il giorno stesso. Emerge che eccezionalmente è possibile presentarla anche per i periodi temporali tra il 13 agosto (data di entrata in vigore della citata riforma) ed il 25 novembre 2022.

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