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Legge 104, art. 3 comma 3: scopri tutti i diritti dei disabili e dei loro familiari

Legge 104, art. 3 comma 3
25 Marzo 2023
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Tempo di lettura 7 minuti

La legge 104, art. 3 comma 3 che viene riportato all’interno del verbale di invalidità civile successivamente alla visita, consente di accedere ad alcune agevolazioni destinate al soggetto riconosciuto come portatore di handicap e ai suoi familiari.

Come accennato, per fruire di tali agevolazioni, bonus e sussidi, il richiedente deve attivare una procedura medico/amministrativa che comporta la redazione di un certificato medico redatto dal medico curante, l’inoltro della domanda presso l’INPS e la visita presso una commissione ASL presidiata da un medico dell’INPS.

Nel caso in cui tale procedura ultimasse con esito a favore del richiedente, questo si vedrà riconosciuto lo status di “portatore di handicap grave” regolamentato, appunto, dalla Legge 104, art. 3 comma 3.

Il tranello all’interno del quale vengono spesso attratti i soggetti che richiedono il riconoscimento di tale status, risiede nella scarsa comprensione delle differenze che separano i diversi articoli della Legge 10.

La Legge 104/92 all’articolo 3 del comma 1 riconosce comunque il soggetto portatore di handicap con una minorazione fisica, psichica e sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare uno svantaggio sociale o di emarginazione ma non riconosce gli stessi sussidi, agevolazioni e bonus che concede

L’articolo 3, comma 3 recita il seguente testo: soggetto colpito da una minorazione singola o plurima che abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione.

Il lettore noterà sicuramente le differenze, mentre con l’articolo 3, comma 3 il soggetto viene dichiarato dipendente da un’assistenza permanente, sempre nell’articolo 3 ma al comma 1 il soggetto viene si riconosciuto con lo stato di Handicap ma non ad una condizione tale da dover ricevere un’assistenza continua da parte di un tutore.

Per cui i soggetti che beneficiano della Legge 104, art. 3 comma 3, sono stati riconosciuti come soggetti portatori di disabilità grave e quindi meritevoli di maggiori tutele rispetto agli altri.

Ulteriore chiarimento riguarda la differenza tra indennità di accompagnamento e la Legge 104, art. 3 comma 3.

Tale differenza nasce sin dalla redazione del certificato medico per la richiesta.

Il cittadino che intende fare richiesta di entrambe le prestazioni dovrà assicurarsi che il medico certificatore spunti entrambe le caselle, sia quella riguardante l’indennità di accompagnamento sia quella riguardante il riconoscimento della Legge 104.

La mancata spunta di una o dell’altra richiesta impedirà la commissione medica di esprimere un giudizio rispetto alla richiesta.

Portando un esempio pratico:

Guido ha la consapevolezza di essere un disabile grave e allo stesso tempo di avere diritto all’indennità di accompagnamento se il medico certificatore, in fase di compilazione, dovesse spuntare solo la richiesta di Legge 104 la commissione, pur ritenendo Guido idoneo ad entrambe le prestazioni, non potrebbe esprimere parere favorevole nei confronti dell’indennità di accompagnamento a causa della mancata spunta sul certificato medico.

Dal certificato medico passiamo adesso alla convizione che, ottenere il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento da un automatico diritto ad essere riconosciuti disabili gravi, anche questa convinzione è del tutto errata, per quanto paradossale.

Il cittadino può avanzare la richiesta di entrambi i riconoscimenti ma non è detto che questi vengano riconosciuti assieme dalla commissione medica, la quale può decidere di riconoscere l’indennità di accompagnamento ma negare i diritti derivanti dalla Legge 104, art. 3 comma 3 riconoscendo magari un comma 1 o 2.

Una volta chiariti i dubbi che molti lettori pongono quotidianamente alla nostra redazione, cerchiamo adesso di capire come ottenere il riconoscimento della legge 104, art. 3 comma 3 e soprattutto quali agevolazioni vengono riconosciute al disabile grave da parte dello Stato.

Partiamo con il chiarire che sono diverse e innumerevoli le agevolazioni concesse al portatore di handicap grave, agevolazioni che possono essere fruite dal disabile ma allo stesso tempo dai familiari dello stesso, come i permessi L. 104, i congedi e le agevolazioni fiscali come il pagamento di un IVA minore sull’acquisto dei beni.

Riconoscimento Legge 104, art. 3 comma 3

Come accennato nel precedente capitolo, il cittadino italiano, comunitario o extracomunitario con regolare permesso di soggiorno che vuole ottenere il riconoscimento di portatore di handicap grave dovrà attuare una procedura che si concluderà con la ricezione del verbale di invalidità.

I passaggi per ottenere il riconoscimento della Legge 104, art. 3 comma 3 sono i seguenti:

  • Redazione del certificato medico per la richiesta redatto o dal medico curante o da un medico certificatore;
  • Inoltro della domanda di L. 104 mediante SPID, Patronato o piattaforme di intermediazione come Wewelfare;
  • Convocazione a visita;
  • Visita presso una commissione medico-legale ASL;
  • Rilascio del verbale e conseguente riconoscimento con annessa dicitura “disabile ai sensi dell’articolo 3 comma 3 della legge 104”

Nel caso in cui il cittadino non si vedesse riconosciuto tale diritto, può sempre inoltrare una nuova domanda o effettuare ricorso avverso il parere della commissione medica entro e non oltre 6 mesi dalla ricezione del verbale.

Diritti e le agevolazioni per disabili gravi

Siamo finalmente arrivati al tanto atteso argomento, ovvero quali sono le agevolazioni che lo stato riconosce ai disabili gravi Legge 104, art. 3 comma 3? Andiamo a scoprirli assieme.

Congedo straordinario

Questa prestazione è riservata strettamente ai familiari di disabile grave e consente il riconoscimento di un congedo della durata complessiva di un anno, retribuito dall’INPS, al fine di assistere al meglio il proprio caro.

Il congedo straordinario può essere richiesto da un solo lavoratore in relazione allo stesso disabile nella seguente priorità:

  • Coniuge o soggetto legato da unione civile e convivente con il malato;
  • Genitori;
  • Figli conviventi;
  • Fratelli o sorelle conviventi;
  • Parenti o affini entro il 3° grado.

Il congedo può essere richiesto su domanda dell’interessato presso l’INPS, ed è fruibile per un massimo di 2 anni lungo tutta la carriera lavorativa. La prestazione viene pagata dall’INPS e anticipata dal datore di lavoro in busta paga con un importo pari al 100% della retribuzione spettante.

Trasferimento sede lavorativa

Anche quest’agevolazione concessa attraverso la Legge 104, art. 3 comma 3 riguarda i familiari.

I lavoratori familiari di un parente affetto da disabilità grave hanno diritto:

  • Qualora l’azienda avesse diverse sedi, a scegliere quella più vicina al domicilio del parente affetto da handicap;
  • A rifiutare il trasferimento ad altra sede aziendale se non previo il loro consenso.

Il trasferimento presso altra sede, così come disposto dalla giurisprudenza, può essere concesso indipendentemente dal consenso del lavoratore solo nel caso in cui la presenza dello stesso presso il polo aziendale generi tensioni o contrasti che mettono a rischio il regolare svolgimento dell’attività lavorativa.

Permessi retribuiti

I permessi retribuiti concessi dal comma 3, articolo 3 possono essere fruiti sia dal portatore di handicap che dai familiari.

I maggiorenni che sono stati riconosciuti portatori di Handicap hanno diritto a godere mensilmente e in modo alternativo di:

  • Un permesso giornaliero di due ore;
  • O tre giorni in successione o frazionati

Tali permessi, così come il congedo straordinario, viene pagato dall’INPS e anticipato dal datore di lavoro in busta paga.

Per quanto riguarda i familiari, invece, i permessi retribuiti vengono erogati nella forma di 3 giorni di permesso mensili e concessi a condizione che il disabile non sia ricoverato presso una struttura pubblica o privata.

Anche in questo caso sarà il datore di lavoro ad anticipare l’importo sulla busta paga che l’INPS provvederà a rimborsare.

Non tutti i familiari possono richiedere i permessi concessi dalla legge 104 art. 3 comma 3, infatti questi possono essere erogati, in ordine di priorità, ai seguenti familiari:

  • Genitori;
  • Coniuge o soggetto unito civilmente;
  • Convivente;
  • Parenti e affini fino al 2° grado di parentela.

Può essere concesso anche ai parenti fino al 3° grado di parentela alle seguenti condizioni:

  • Se il coniuge o il genitore convivente ha un età pari o superiore a 65 anni;
  • Se il coniuge o genitore convivente è affetto da patologie invalidanti;
  • Se il coniuge o il convivente è deceduto o mancante.

I permessi retribuiti della Legge 104 possono essere richiesti da un solo familiare per parente disabile assistito.

Agevolazioni fiscali

Passiamo adesso alle agevolazioni che i familiari e il soggetto affetto da condizioni di disabilità grave possono fruire.

Detrazioni figli a carico

Le detrazioni per figli a carico riconosciute dalla legge 104 rispettano i seguenti scaglioni:

  • 950 euro per ciascun figlio che sia questo naturale e riconosciuto, adottivo, affidato o affiliato con età pari o superiore a 3 anni;
  • 1.220 euro per ciascun figlio che sia questo naturale e riconosciuto, adottivo, affidato o affiliato con età inferiore a 3 anni;
  • Questi scaglioni subiscono un aumento di 400 euro per ogni figlio portatore di handicap portando gli importi rispettivamente a 1350 e 1670 euro;
  • Il genitore con un numero di figli a carico uguale o superiore a 4 potrà usufruire di un ulteriore detrazione pari a 1.200 euro.

Agevolazioni IVA e IRPEF per sussidi tecnici e informatici

La legge 104, art. 3 comma 3 consente ai disabili gravi di beneficiare all’applicazione dell’aliquota IVA agevolata pari a 4% per l’acquisto di strumenti informatici utili alla riabilitazione, comunicazione e scrittura. Possono essere considerati all’interno di quest agevolazione strumenti come:

  • Computer;
  • Tablet;
  • Smartphone;
  • Kindle
  • Smartwatch

Tali spese possono essere detratte annualmente in fase di presentazione della dichiarazione dei redditi ottenendo un rimborso per una spesa massima sostenuta di 2.840 euro pari al 19% dell’ammontare.

Per poter fruire di questa agevolazione fiscale concessa dalla Legge 104, il portatore di disabilità grave, dovrà richiedere un apposito certificato presso il proprio medico curante.

Acquisto auto

Sull’acquisto di una nuova auto, il soggetto affetto da disabilità grave o i suoi familiari, hanno diritto ad una serie di agevolazioni fiscali che consentono di ottenere delle detrazioni oltre che ad uno sconto sull’importo della vettura usufruendo dell’IVA agevolata.

Le agevolazioni sono le seguenti:

  • Una detrazione del 19% sull’intero importo sostenuto per l’acquisto dell’auto, la detrazione viene applicata su un importo massimo di 18.075,99 euro;
  • Esenzione dal pagamento dell’imposta di bollo;
  • Esenzione dal pagamento dell’imposta di trascrizione al PRA;
  • IVA agevolata pari al 4%;

Tali agevolazioni vengono applicate su autovetture nuove o usate con limiti di cilindrata pari a 2.000 centimetri cubici per le auto a benzina e 2.800 centimetri cubici per le vetture diesel.

Possono usufruire delle agevolazioni legge 104, art. 3 comma 3 sull’acquisto dell’auto non soltanto i familiari del disabile ma anche coloro che hanno fiscalmente a carico lo stesso.

Detrazioni sugli addetti all’assistenza

I costi che il portatore di grave di handicap va a sostenere per gli addetti all’assistenza personale in caso di non autosufficienza possono essere detratti.

Per usufruire della detrazione i costi devono essere riportati nella dichiarazione dei redditi e consentono una detrazione pari al 19% su un importo massimo di spesa pari a 2.100 euro a condizione che il soggetto non superi i 40.000 euro di reddito complessivo.

Spese mediche

Il portatore di handicap potrà detrarre anche le spese mediche e le spese affrontate per l’acquisto di mezzi di ausilio. Tale agevolazione consente una detrazione IRPEF pari al 19% che eccede la franchigia di 129,11 euro.

Rientrano in tali spese deducibili:

  • Spese mediche generiche;
  • Acquisto di sedie a rotelle;
  • Acquisto di materassi antidecubito;
  • Strumenti che agevolano la deambulazione del soggetto portatore di disabilità grave.

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