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Rateo ereditario

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7 Novembre 2022
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Tempo di lettura 5 minuti

Hai mai sentito parlare di rateo ereditario?

Il rateo ereditario è definito come quella somma che viene corrisposta agli eredi.

Il rateo ereditario è dato dalla parte di tredicesima maturata fino alla data del decesso e dalle eventuali somme che sarebbero spettate al pensionato e che non sono state riscosse.

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire:

  • Che cos’è il rateo ereditario
  • Chi ha diritto al rateo ereditario
  • Come avviene il calcolo del rateo ereditario
  • Come avviene la liquidazione del rateo ereditario

Di cosa si tratta

Secondo quanto definito dall’INPS Il rateo ereditario” è corrisposto agli eredi e comprende la parte di tredicesima maturata fino alla data del decesso e le eventuali somme spettanti e non riscosse dal pensionato”.

Data questa definizione è possibile affermare che il rateo ereditario è l’insieme delle competenze di pensione che sono state maturate, ma non sono state percepite, a titolo di pensione, dal dante causa al momento del suo decesso.

La morte di un soggetto che è titolare di un trattamento previdenziale a carico dell’INPS determina il sorgere in capo agli eredi del de cuius il diritto alla riscossione del rateo ereditario della tredicesima mensilità che, in caso di vita del pensionato, sarebbe stato riscosso nel mese di dicembre.

Si evidenzia che gli eredi potrebbero avere anche diritto, come rateo ereditario, ad ulteriori competenze come ad esempio gli arretrati legati ad una riliquidazione della pensione che sarebbe spettata al defunto.

Tali somme possono essere richieste all’INPS in quanto rappresentano un ammontare di denaro che per legge è a disposizione dei familiari del de cuius.

Si evidenzia che, alle volte, queste somme di denaro non sono immediatamente riscuotibili, ma bisogna affrontare attese per entrare in possesso delle somme. Questo avviene soprattutto nel momento in cui il rateo ereditario è riconosciuto congiuntamente a più persone in litigio tra loro.

Sulla base di queste evidenze emerge che il rateo ereditario si connota come un diritto che l’ente pagatore (INPS) eroga d’ufficio al titolare della reversibilità, quindi al coniuge superstite o al figlio, se minorenne.

Secondo quanto definito dall’articolo 90, comma 4, del regio decreto 28 agosto 1924, n. 1422 è previsto che le rate di pensione che non sono state riscosse dal pensionato al momento della morte devono essere pagate al coniuge superstite, in mancanza di esso al tutore dei figli minori, in mancanza anche dei figli, agli eredi legittimi o testamentari.

Questo significa che le somme costituenti il rateo ereditario entrano nell’asse ereditario e sono trasmissibili agli eredi secondo la disciplina comune di diritto civile. Nel caso in cui ci siano più eredi, ognuno di essi può formulare autonoma richiesta di liquidazione delle rate di pensione maturate e non riscosse, oppure delegare uno degli eredi a riscuotere anche la propria quota.

Chi ne ha diritto

Il coniuge superstite è il soggetto in capo al quale sorge primariamente il diritto all’ottenimento del rateo ereditario prima; questi otterrà la somma costituente il rateo ereditario da solo o in comunione con i figli minori.

In caso di assenza di coniuge superstite si evidenzia che il diritto alla ricezione del rateo ereditario nasce in capo al tutore dei minori, e ovviamente i figli maggiorenni.

In mancanza di essi si passa, poi, agli eredi legittimi, che sono direttamente rappresentati dagli ascendenti e, in caso della loro mancanza il rateo ereditario si pone a favore dei soggetti che sono stati indicati nel testamento.

Come si può notare l’erogazione del rateo ereditario segue le normali regole successorie tale per cui i beneficiari non devono rispettare alcun altro requisito in particolare, nè di vivenza a carico del defunto nè di situazione reddituale

Si chiarisce che in termini generali la liquidazione del rateo ereditario avviene d’ufficio.

Questo significa che il rateo ereditario è liquidato d’ufficio al coniuge superstite che diventa, al contempo, titolare del trattamento di reversibilità. Come visto sopra qualora il beneficiario del rateo ereditario sia una persona diversa dal coniuge superstite oppure oltre al coniuge ci siano altri titolari del trattamento, il rateo ereditario si ottiene a domanda.

Possiamo, quindi, affermare che qualora gli eredi sono solo i figli oppure i nipoti, la tredicesima quota di trattamento pensionistico o di stipendio maturato (se proveniente da uno stipendio da impiego pubblico), vengono corrisposti solo e soltanto facendo domanda attraverso un modulo di richiesta ratei ereditari ai quali va allegata una specifica documentazione.

In questo caso devono essere presentati una serie di documenti, ovvero:

  • una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà dalla quale risultino i nominativi degli eredi, la data di nascita, la residenza ed il grado di parentela;
  • la fotocopia del documento d’identità e del codice fiscale del dichiarante;
  • nel caso di più eredi l’atto di delega a favore di uno solo;
  • la fotocopia del documento d’identità e del codice fiscale di ciascun erede (nel caso in cui non ci sia la delega).

Come si calcola

Per la computazione del rateo ereditario si chiarisce che la tredicesima sulla pensione di reversibilità viene calcolata, come tutte le pensioni ovvero al lordo delle detrazioni fiscali.

Il fatto che sia computata al lordo delle detrazioni fiscali significa che l’importo netto potrebbe essere più basso rispetto alle “normali” quote di pensione percepite durante l’anno.

Al fine di comprendere quale sia l’ammontare di denaro che sarà erogato d’ufficio al destinatario della reversibilità, oppure dopo la richiesta attraverso la procedura descritta, occorre fare un calcolo.

Il punto di partenza per il calcolo del rateo ereditario è rappresentato dal valore della tredicesima normalmente spettante. Questo valore deve essere diviso per 12 in modo da andare a computare il valore del rateo mensile spettante. Una volta effettuato questo calcolo si procedere a moltiplicare questa quota per il numero di mesi dell’anno nei quali il parente era ancora presente. Il calcolo è attuato considerando che il rateo pensionistico si matura il primo giorno di ogni mese.

Questo significa che si calcola prima il numero dei mesi in cui il pensionato è rimasto in vita e poi si moltiplica il valore mensile per il numero dei mesi ottenendo la somma che deve essere corrisposta. Ad esempio per calcolare il rateo ereditario di un pensionato deceduto il 20 luglio di persona che aveva la tredicesima di 1.000 euro è sufficiente dividere tale valore per 12 e poi moltiplicarlo per 7. Il rateo sarà pari a 583 euro.

Come richiederlo

Come sopra anticipato il rateo ereditario viene liquidato d’ufficio al coniuge superstite dall’INPS, ma nel caso in cui non ci sia un coniuge in vita è necessario fare una specifica domanda.

Il modo più rapido per chiedere l’erogazione di queste somme è fare la domanda telematica dal sito dell’INPS cliccando sul bottone “Accedi al servizio” dalla schermata principale della prestazione. Per procedere con la compilazione della domanda telematica bisogna avere, però, il codice Pin dispositivo e il codice fiscale del richiedente.

Altro modo per richiedere la liquidazione del rateo ereditario è recarsi presso la sede INPS più vicina oppure presso un CAF per la compilazione manuale o assistita. Il modulo da compilare per la richiesta ratei ereditari si chiama modello AP23 e può essere scaricato dal sito dell’INPS.

I documenti da allegare al modello di richiesta ratei ereditari sono:

  • Una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà nella quale siano indicati chiaramente i nominativi degli eredi, la data di nascita, la residenza ed il grado di parentela. Questo documento va richiesto all’ufficio anagrafe del proprio Comune di residenza oppure negli uffici decentrati dove presenti
  • Fotocopia del documento d’identità e del codice fiscale del dichiarante;
  • Nel caso di più eredi, l’atto di delega a favore di uno solo;
  • Fotocopia del documento d’identità e del codice fiscale di ciascun erede (nel caso in cui non ci sia la delega).

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