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Supporto formazione e lavoro: in cosa consiste e chi può richiederlo

21 Luglio 2023
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Tempo di lettura 4 minuti

Il supporto formazione e lavoro è la nuova prestazione che, insieme all’assegno di inclusione, andrà a sostituire il vecchio reddito di cittadinanza introdotto per la prima volta dal Governo Conte nel 2019.

Con l’approvazione del decreto lavoro avvenuta il 1° maggio, e la conversione dello stesso in legge avvenuta il 4 luglio, il Governo Meloni ha finalmente raggiunto l’obiettivo tanto desiderato di eliminare una delle prestazioni che a suo parere ha generato enormi effetti negativi al mercato del lavoro.

Il reddito di cittadinanza non è mai stata una prestazione accettata all’unanimità dai partiti Politici, molti dei quali la considerano come una prestazione che inibisce la volontà dell’individuo e ne assopisce le capacità individuali di ottemperare autonomamente alla creazione di un reddito.

Il decreto lavoro, oltre a numerose altre novità all’interno del settore, come il taglio del cuneo fiscale, l’introduzione del bonus estate riservato ai lavoratori stagionali, l’eliminazione delle causali per l’espansione dei contratti a tempo determinato, ha introdotto anche il supporto formazione e lavoro.

Il supporto formazione e lavoro è una misura di sostegno al reddito destinata a quei nuclei familiari all’interno dei quali vi sono dei soggetti in grado di lavorare, con l’obiettivo di reinserire gli stessi all’interno del mondo lavorativo mediante dei corsi di formazione specializzata.

Supporto formazione e lavoro: che cos’è?

Il supporto formazione e lavoro, come specificato all’interno dell’introduzione, è una prestazione a sostegno del reddito destinata a quei nuclei familiari in stato di povertà che ha l’obiettivo di fornire al percettore un reinserimento all’interno del mercato lavorativo mediante la frequentazione di corsi professionali specializzati.

A differenza dell’assegno di inclusione, il supporto formazione e lavoro partirà già nel 2023, precisamente nel mese di settembre e consiste in un assegno del valore di 350 € erogabile a tutti quei soggetti che non rientrano nei requisiti richiesti dall’assegno di inclusione.

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A differenza del vecchio reddito di cittadinanza, il supporto formazione e lavoro avrà requisiti e tempi di erogazione al quanto stringenti.

Infatti, potranno richiedere il supporto formazione e lavoro:

  • I soggetti di età compresa tra i 18 e i 59 anni
  • Che non possiedono i requisiti per richiedere l’assegno di inclusione
  • E si trovano in una condizione di povertà e possiedono un ISEE con un valore uguale o inferiore a 6.000 euro

La durata del contributo è pari alla durata del corso di formazione e non può eccedere le 12 mensilità.

Inoltre, vi sono ulteriori requisiti personali da rispettare in assenza dei quali il supporto formazione e lavoro non può essere erogato:

  • Per i soggetti di età compresa tra i 18 e i 29 anni occorre dimostrare di aver assolto agli obblighi della formazione formale
  • Non risultare disoccupati a seguito di dimissioni volontarie, nei 12 mesi precedenti la richiesta della prestazione

Inoltre, nessun componente del nucleo familiare deve essere in possesso a qualunque titolo o avere piena disponibilità di:

  • autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc
  • motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc
  • navi e imbarcazioni da diporto

Immatricolati per la prima volta nei 36 mesi antecedenti la richiesta.

Infine, non essere sottoposti a misura cautelare personale, a misura di prevenzione, nonché mancanza di condanne definitive, intervenute nei 10 anni precedenti la richiesta.

Requisiti e tempistiche di erogazione totalmente differenti rispetto al reddito di cittadinanza che decimano di gran lunga i soggetti che ne potranno usufruire.

Infatti, mentre per il reddito di cittadinanza il requisito ISEE era di 9.300 euro, per il supporto formazione e lavoro è di 6.000 euro, valore che solo famiglie in stato di povertà assoluta possono avere.

Allo stesso tempo, le tempistiche di erogazione della prestazione sono perentoriamente di 12 mesi, decorsi i quali il soggetto non potrà più richiedere la prestazione lasciando lo stesso in balia degli eventi politico/economici tipici del periodo storico che stiamo vivendo.

I requisiti di cittadinanza

Il supporto formazione e lavoro porta con se i vecchi requisiti di cittadinanza richiesti anche per l’RDC.

Al momento della richiesta, si dovrà dimostrare di:

  • Essere un cittadino dell’unione europea o familiare a carico di un cittadino dell’unione europea
  • Essere cittadino extracomunitario con regolare permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo
  • Essere titolare dello status di protezione internazionale

La residenza deve inoltre essere:

  • Non interrotta per un periodo pari o superiore a 2 mesi

Non vengono considerati come periodi di interruzione alla residenza le assenze documentate per gravi motivi di salute.

I requisiti economici

Come accennato nell’introduzione di questo articolo, per ottenere il supporto formazione e lavoro il soggetto interessato dovrà essere in possesso di un ISEE del valore pari a 6.000 euro.

Il valore del patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non potrà superare i 150.000 euro ai fini IMU, mentre quello mobiliare dovrà essere pari a 6.000 euro accresciuto a 2.000 euro per ogni familiare successivo al primo fino ad un massimo di 10.000 euro, incrementato di ulteriori 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo.

La domanda

A partire da settembre 2023, l’istituto previdenziale INPS aprirà la procedura di inoltro telematico per le domande del supporto di formazione e lavoro.

Ancora non sono state rese note le procedure effettive, in linea di massima successivamente all’inoltro della domanda i soggetti interessati dovranno:

  • Sottoscrivere il patto di attivazione digitale entro 120 giorni dalla richiesta presso i servizi sociali
  • Rilasciare una dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro
  • Effettuare l’iscrizione presso il nuovo sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa SILS

Oltre ai summenzionati passaggi, occorrerà inoltre perfezionare il patto di servizio personalizzato dove si dovrà indicare, con idonea documentazione, di essersi rivolto ad almeno 3 agenzie per il lavoro o enti autorizzati all’attività di intermediazione.

Il patto di servizio personalizzato dovrà essere redatto entro 60 giorni da quando si viene inviati al centro per l’impiego.

Nel caso di mancata sottoscrizione vi sarà la sospensione della prestazione.

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