Permessi Legge 104 fruibili da più familiari e congedo 151 esteso
A partire dal 13 agosto 2022 hanno subito variazioni le norme connesse ai permessi Legge 104 e i congedi straordinari per l’assistenza ai disabili.
Nello specifico, per mezzo del Decreto Conciliazione vita lavoro in vigore dal 13 agosto 2022 sono variate le norme in merito ai permessi Legge 104 e sono state introdotte alcune novità per quanto concerne i congedi straordinari per l’assistenza disabili (congedo 151).
Dal 13 agosto 2022:
- più aventi diritto, alternativamente tra loro, avranno la possibilità di ricorrere ai permessi 104, per l’assistenza alla stessa persona affetta da grave disabilità
- i congedi 151 saranno verranno concessi anche ai conviventi di fatto.
All’interno di questo articolo andremo ad approfondire a chi si rivolgono queste variazioni e approfondiremo:
- le nuove regole sui permessi della Legge 104
- le novità sui congedi straordinari per assistenza ai disabili 151.
Le novità
Contestualmente all’emissione del Decreto Conciliazione vita lavoro entrato il 13 agosto 2022, sono state introdotte delle misure atte a conciliare l’attività lavorativa e la vita privata per i genitori e i prestatori di assistenza. La norma ha, inoltre, previsto un maggior grado di condivisione delle responsabilità di cura tra uomini e donne.
Le maggiori novità riguardano:
- i permessi concessi ai sensi della Legge 104
- i congedi straordinari per assistenza ai disabili.
Nello specifico le novità in merito alla Legge 104 hanno previsto che i permessi possono essere utilizzati da più caregiver contemporaneamente per assistere un familiare disabile.
In relazione alle novità relative ai congedi straordinari per assistenza ai disabili questi sono estesi ai conviventi di fatto.
Si ricorda che queste sono delle misure a favore dei soli lavoratori dipendenti privati che hanno la possibilità di avere l’astensione retribuita dal lavoro di massimo due anni in caso di gravi situazioni familiari legate al soggetto disabile.
Legge 104
Il Decreto Conciliazione vita lavoro ha rivisto il comma 3 dell’articolo 33 della Legge n. 104 del 1992, andando a superare la figura del “referente unico dell’assistenza”. Secondo questa regola non era possibile riconoscere a più di un lavoratore dipendente la possibilità di fruire dei giorni di permesso per l’assistenza alla stessa persona in situazione di disabilità grave. Questo non valeva nel caso in cui si trattasse di genitori del disabile, a cui è stato sempre riconosciuto un ruolo particolare di cura. Col Decreto Conciliazione vita lavoro il permesso per l’assistenza della persona con disabilità in situazione di gravità è riconoscibile, su richiesta, a più soggetti tra quelli aventi diritto, che possono fruirne in via alternativa tra loro.
Il congedo straordinario
Per quanto concerne il congedo straordinario il Decreto Conciliazione vita lavoro ha apportato delle variazioni in relazione alle modalità di fruizione del congedo straordinario per l’assistenza ai disabili concesso. Questo, sinora, non era concesso al coniuge convivente di soggetto con handicap in situazione di gravità accertata ai sensi della Legge 104. Il congedo si connota come un periodo di astensione dal lavoro retribuito, che non deve essere superiore a due anni e che può essere usato in caso di documentati motivi familiari relativi alla cura del malato.
Nello specifico il Decreto Conciliazione vita lavoro apporta le seguenti novità:
- introduce il “convivente di fatto di cui all’articolo 1, comma 36”, tra i soggetti individuati prioritariamente dal legislatore per la concessione del congedo, in via alternativa e al pari del coniuge e della parte dell’unione civile;
- stabilisce che il congedo straordinario spetta anche nel caso in cui la convivenza sia stata instaurata successivamente alla richiesta di congedo.
Il fatto che venga esteso il congedo straordinario per l’assistenza ai disabili porta a modificare anche l’ordine di priorità. Il nuovo l’ordine di priorità operativo dal 13 agosto 2022 è il seguente:
- in primis, ha diritto al congedo il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente o il convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità;
- a seguire, il padre o la madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità.;
- successivamente ha diritto uno dei figli conviventi della persona disabile in situazione di gravità, se il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente o il convivente ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- a seguire, uno dei fratelli o sorelle conviventi della persona disabile in situazione di gravità se il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
- infine, un parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità. Ciò nel caso in cui il coniuge convivente, la parte dell’unione civile convivente, il convivente di fatto, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli o sorelle conviventi siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
Scarica il decreto Jobs-act Conciliazione Vita Lavoro
Jobs Act Conciliazione Vita Lavoro
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