
Le pensioni dipendenti pubblici non sono molto differenti dalle prestazioni erogate per il settore privato e autonomo.
Vi è qualche sottile differenza nelle prestazioni di invalidità e nel calcolo delle pensioni dipendenti pubblici.
Tutti i lavoratori del settore statale che possiedono i requisiti stabiliti dalla legge, potranno andare in pensione nel 2020 accedendo alle seguenti prestazioni:
- pensione di vecchiaia;
- pensione anticipata;
- quota 100;
- opzione donna;
- lavori usuranti;
- lavoratori precoci;
- pensione di vecchiaia contributiva;
- pensione anticipata contributiva.
Nel caso in cui, invece, il lavoratore dovesse essere affetto da qualche patologia invalidante, può richiedere le seguenti pensioni dipendenti pubblici per invalidi:
- pensione di inabilità;
- pensione di inabilità accertata.
Ma quali sono le novità per le pensioni dipendenti pubblici nel 2020?
Le novità più importanti che hanno colpito il settore pubblico in materia previdenziale, sono state attuate dal decreto legge del 28 gennaio 2019 il quale, oltre ad aver introdotto la quota 100, ha stabilito le seguenti agevolazioni:
- riscatto agevolato della laurea;
- riscatto agevolato di periodi non coperti da contribuzione;
- anticipo TFR ai dipendenti pubblici;
- contributi eccedenti e previdenza complementare;
Dopo aver fatto un breve riassunto di quelle che sono le novità e le pensioni dipendenti pubblici, andiamo ora a vederle nel dettaglio cercando di individuare chiaramente quelli che sono i requisiti richiesti ai lavoratori.
Nel frattempo ti lascio un’infografica all’interno della quale puoi trovare un prospetto riassuntivo di quelle che sono le pensioni dipendenti pubblici.
Scaricala e portala sempre con te!
Pensioni dipendenti pubblici, pensione di vecchiaia
La prima prestazione di cui andremo a parlare è la pensione di vecchiaia dipendenti pubblici.
Questa prestazione rappresenta la forma di pensionamento più comune soprattutto per quei soggetti che non possiedono un’anzianità contributiva rilevante in termini di anni di contribuzione versata.
I requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia dipendenti pubblici sono:
- 20 anni di contribuzione;
- 67 anni di età a prescindere dal sesso.
Oltre ai requisiti ordinari sopra citati vi è anche la possibilità di usufruire di particolari agevolazioni per accedere al pensionamento di vecchiaia dipendenti pubblici con requisiti contributivi ridotti.
Queste particolari agevolazioni fanno tutte capo alla cd. deroga “Amato”, la quale dispone che si può accedere alla pensione di vecchiaia se in possesso dei seguenti requisiti:
- lavoratori che abbiano maturato 15 anni di contributi alla data del 31 dicembre 1992;
- lavoratori che al 31 dicembre 1992 risultino ammessi alla prosecuzione volontaria. Non è richiesto che l’assicurato ammesso alla prosecuzione volontaria abbia anche effettuato versamenti anteriormente alla predetta data;
- lavoratori che possano far valere una anzianità assicurativa di almeno 25 anni e che siano stati occupati per almeno 10 per periodi di durata inferiore a 52 settimane nell’anno solare;
Pensioni dipendenti pubblici, pensione anticipata (ex anzianità)
La pensione anticipata che, successivamente alla riforma Fornero, è andata a sostituire la pensione di anzianità, è una prestazione che consente il pensionamento con requisiti anagrafici “anticipati” rispetto alla pensione di vecchiaia, se in possesso di un’anzianità contributiva “corposa” così come disposto dalla legge.
La pensione anticipata per i dipendenti pubblici può essere richiesta al conseguimento di:
- 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne;
- 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
Come anticipato tale prestazione non è soggetta al possedimento di un requisito anagrafico stabilito dalla legge, sarà quindi sufficiente perfezionare il requisito contributivo a prescindere dall’età anagrafica.
Pensioni dipendenti pubblici, opzione donna
Anche le lavoratrici del settore pubblico potranno accedere al pensionamento anticipato mediante l’opzione donna.
Questa particolare prestazione, per quanto possa sembrare vantaggiosa, ha i suoi risvolti negativi.
Infatti, le lavoratrici che decideranno di accedere al pensionamento mediante l’opzione donna, se in possesso di un’anzianità contributiva antecedente al 1° gennaio 1996, subiranno un grosso taglio sull’importo della pensione a causa del calcolo della stessa interamente con il metodo contributivo.
Noi di nonsolopensioni.it consigliamo, prima di effettuare domanda di opzione donna, di rivolgersi ad un istituto inps di competenza territoriale per richiedere una simulazione del proprio assegno pensionistico sia con il metodo retributivo che con il metodo contributivo.
Per accedere alla prestazione, le lavoratrici del settore pubblico dovranno essere in possesso di:
- 58 anni di età;
- 35 anni di contribuzione.
Pensioni dipendenti pubblici, quota 100
Quota 100 è stata introdotta dal decreto legge 4/2019.
Quota 100 consente di accedere al pensionamento anticipato a tutti quei lavoratori che possiedono, congiuntamente, determinati requisiti contributivi e anagrafici.
I lavoratori del settore pubblico, potranno accedere al pensionamento mediante quota 100 se in possesso di:
- 62 anni di età;
- 38 anni di contribuzione.
Per i lavoratori del pubblico impiego la prestazione decorrerà sei mesi dopo del conseguimento dei requisiti minimi, per effetto della finestra trimestrale prevista.
Pensioni dipendenti pubblici, sistema contributivo
Le prestazioni che abbiamo elencato finora, appartengono al sistema di calcolo contributivo e/o misto.
Che cosa vuol dire?
Vuol dire che ad accedere a queste prestazioni sono tutti quei dipendenti pubblici che possono far valere una posizione contributiva, anche minima, prima del 1° gennaio 1996 (riforma Dini).
Di contro, tutti quei lavoratori dipendenti del pubblico impiego che possiedono contribuzione dal 1° gennaio 1996, rientrano nel sistema di calcolo delle prestazioni con il metodo contributivo “puro”.
Conseguentemente le prestazioni, pur non cambiando denominazione, mutano i loro requisiti di accesso.
Pensione di vecchiaia sistema contributivo
Come accennato, la prestazione di vecchiaia non muta la sua denominazione ma i requisiti d’accesso.
Infatti per richiedere la pensione di vecchiaia i lavoratori del pubblico impiego che rientrano nel sistema contributivo “puro” dovranno perfezionare:
- 71 anni di età più 5 anni di contribuzione “effettiva”, per effettiva si intende contribuzione interamente da lavoro dipendente, viene quindi esclusa quella figurativa di qualsiasi natura;
- e/o 67 anni di età e 20 di contribuzione. Per quanto riguarda questa particolare forma, la pensione per essere erogata deve superare di 1,5 volte l’importo del trattamento minimo.
Pensione anticipata sistema contributivo
Anche per la pensione anticipata vengono rideterminati i requisiti d’accesso per i lavoratori del settore pubblico che rientrano nel sistema contributivo “puro”.
Per accedere alla pensione anticipata nel sistema contributivo i lavoratore dovrà perfezionare:
- 64 anni di età;
- 20 anni di contribuzione “effettiva”. Per effettiva si intende che verrà computata, al fine del raggiungimento dei 20 anni, solo la contribuzione da lavoro dipendente sarà, pertanto, esclusa quella figurativa di qualunque natura.
Pensioni dipendenti pubblici, lavoratori precoci
Vi sono alcune particolari categorie di lavoratori che, come stabilito dalla legge di bilancio del 2017, sono meritevoli di tutela in quanto rientrano nella categoria dei lavoratori “precoci”.
Chi può essere definito lavoratore precoce?
Possono essere definiti lavoratori precoci tutti quei soggetti che possiedono almeno 12 mesi di contribuzione, anche non continuativa, precedenti al compimento del diciannovesimo anno di età.
A questa particolare categoria di lavoratori il Legislatore ha permesso l’accesso alla pensione anticipata ai seguenti requisiti:
- 41 anni di contribuzione, di cui almeno 35 effettiva da lavoro dipendente, viene quindi esclusa nel computo la contribuzione figurativa;
A condizione che:
- siano in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, e che abbiano concluso integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante da almeno 3 mesi;
- assistano in qualità di caregiver, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (Legge n..104/1992) o parente o affine di 2° grado convivente se i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità hanno compiuto 70 anni o sono anch’essi affetti da patologie invalidanti o sono deceduti o mancanti;
- presentino una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
- siano lavoratori dipendenti all’interno delle professioni indicate nella tavola sottostante, che abbiano svolto una o più delle attività usuranti riportate in tabella per un periodo di tempo pari ad almeno: 6 anni negli ultimi 7 di attività lavorativa, o 7 anni negli ultimi 10, oppure la metà della vita lavorativa complessiva.
Tabella attività usuranti |
---|
Conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni |
Conciatori di pelli e di pellicce |
Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante |
Conduttori di mezzi pesanti e camion |
Personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni |
Addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza |
Insegnanti della scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido |
Facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati |
Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia |
Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti |
Operai dell’agricoltura, della zootecnia e della pesca |
Pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti o soci di cooperative |
Lavoratori del settore siderurgico di 1a e 2a fusione e lavoratori del vetro addetti a lavori ad alte temperature |
Marittimi imbarcati a bordo e personale viaggiante dei trasporti marini e in acque interne |
Operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici |
Pensioni dipendenti pubblici, pensioni di invalidità
Come accennato all’inizio dell’articolo, le pensioni dipendenti pubblici di invalidità concesse ai lavoratori del pubblico impiego, differiscono leggermente da quelle attualmente riconosciute alle altre categorie di lavoratori (settore privato, autonomo).
Dipendenti pubblici pensione di inabilità
Questa è l’unica prestazione che accomuna le pensioni di invalidità dei dipendenti pubblici con quelle del settore privato e autonomo.
Per accedere alla prestazione il dipendente dovrà possedere:
- 5 anni di contribuzione di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti la domanda;
- ed essere riconosciuto da una commissione competente stabilita dall’inps: inabile con assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa;
Dipendenti pubblici pensione per inabilità accertata
Questa prestazione, a differenza di quella precedente, viene riconosciuta solo ai dipendenti del pubblico impiego che si trovano nelle seguenti condizioni:
- Inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro, ovvero inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte.
E che possiedono i seguenti requisiti contributivi:
- 14 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile, in caso di collocamento a riposo per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro;
- e/o 19 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile, in caso di collocamento a riposo per inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte.
A tal proposito ti lasciamo con un’infografica riassuntiva che può scaricare ed avere sempre a portata di mano.
Pensioni dipendenti pubblici, tabelle
Infine, ti lasciamo con delle tabelle riassuntive in modo tale da fornirti una panoramica delle prestazioni finora menzionate.
Prestazione | Requisito anagrafico | Requisito contributivo | Note |
---|---|---|---|
Pensione di vecchiaia | 67 anni uomini e donne | 20 anni di contribuzione | |
Pensione anticipata | non vi è alcun requisito anagrafico | 41 anni e 10 mesi per le donne 42 anni e 10 mesi per gli uomini | |
Opzione donna | 58 anni di età solo donne | 35 anni di contribuzione | Prestazione destinata alle sole donne che comporta una penalizzazione del calcolo della prestazione (metodo contributivo) |
Quota 100 | 62 anni di età | 38 anni di contribuzione | |
Lavori usuranti | 61 anni e 7 mesi uomini e donne | 35 anni di contribuzione minima | il requisito è quello di raggiungere quota 97,6 sommando l’età anagrafica e la contribuzione in possesso |
Lavoratori precoci | non vi è alcun requisito anagrafico | 41 anni di contribuzione di cui 35 di lavoro effettivo | per lavoro effettivo si intende tutta quella contribuzione da lavoro dipendente viene quindi esclusa la figurativa (malattia, infortunio, maternità ecc.) |
Sistema contributivo | |||
Pensione di vecchiaia | 67 anni | 20 anni | non inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo |
Pensione di vecchiaia | 71 anni | 5 anni effettivi | nel computo dei 5 anni viene esclusa la contribuzione figurativa |
Pensione anticipata | 64 anni | 20 anni effettivi | nel computo dei 20 anni viene esclusa la contribuzione figurativa |
Prestazione | Requisiti contributivi | Requisiti sanitari | Note | |
---|---|---|---|---|
Pensione di inabilità | 5 anni di contribuzione di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti la domanda | Soggetto riconosciuto inabile con assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa | ||
Pensione di inabilità accertata | 14 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile, in caso di collocamento a riposo per inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro; 19 anni, 11 mesi e 16 giorni di servizio utile, in caso di collocamento a riposo per inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte. | Inabilità assoluta e permanente a qualsiasi proficuo lavoro, ovvero inabilità assoluta e permanente alle mansioni svolte. | Gli iscritti alla Cassa Stato cessati dal servizio per infermità non dipendente da causa di servizio hanno diritto a pensione di inabilità se hanno almeno 15 anni di servizio effettivo |
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