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Come si utilizzano i contributi da riscatto

1 Settembre 2023
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Tempo di lettura 4 minuti

Contributi da riscatto.

Ne hai mai sentito parlare? Sai di che cosa si tratta?

In Italia è riscattare i periodi in cui non si è versati contributi previdenziali, ad esempio per periodi di lavoro autonomo o di non lavoro, al fine di accumulare crediti per la pensione.

Dati questi presupposti i contributi da riscatto rappresentano il pagamento necessario per coprire i contributi mancanti.

All’interno di questo articolo andremo a comprendere insieme:

  • Che cosa sono i contributi da riscatto
  • Le principali tipologie di riscatti
  • Come funzionano i contributi da riscatto

Che cosa sono i contributi da riscatto

I contributi da riscatto sono quella particolare tipologia di contributo che viene utilizzata per coprire, con onere a carico del richiedente, alcuni periodi espressamente previsti dalla legge e scoperti da contribuzione. A tal fine risultano essere accreditati a seguito dell’accoglimento della richiesta del lavoratore o del pensionato o loro superstiti.

Questi si differenziano dai contributi di tipo figurativo dal momento che i contributi da riscatto risultano essere sempre a titolo oneroso. È per questo motivo che si perfezionano con il pagamento di un importo.

I contributi da riscatto assumono un ruolo fondamentale nel momento in cui ci si trova in una condizione in cui manca la copertura contributiva per determinati periodi di tempo durante i quali un soggetto ha però svolto delle particolari attività. Questo significa che in questi periodi è stata svolta una prestazione lavorativa, ma non sono stati corrisposti da parte dal datore di lavoro, in suo favore, i contributi dovuti. In queste occasioni il periodo di lavoro in oggetto può essere riscattato a titolo oneroso direttamente da parte dello stesso assicurato. 

Questo significa che il lavoratore ha la possibilità di presentare una domanda all’istituto di previdenza andando a chiedere di essere ammesso al versamento dei contributi per i periodi interessati in un’unica soluzione.  Questa è identificata come una facoltà di tipo complementare rispetto alla prosecuzione volontaria dell’assicurazione.

Si chiarisce che per le sue caratteristiche il riscatto dei contributi può essere esercitato in qualsiasi momento dall’assicurato e può coprire anche periodi “scoperti” molto lontani nel tempo.

Secondo quanto è previsto dalla normativa emerge che possono chiedere il riscatto dei contributi i seguenti soggetti:

  • i lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO);
  • gli iscritti a una delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
  • gli iscritti alla Gestione Separata dei lavoratori parasubordinati;
  • gli iscritti ai fondi speciali, sostitutivi, esclusivi gestiti dall’INPS.

Le principali tipologie di riscatti

La legge disciplina in modo molto chiaro quello che sono i periodi che possono formare oggetto di riscatto. A tal fine le principali tipologie di riscatti sono:

  • riscatto dei corsi di studio ai sensi dell’articolo 2, decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184;
  • riscatto per costituzione di rendita vitalizia riversibile di contributi omessi e caduti in prescrizione (articolo 13, legge 12 agosto 1962, n. 1338);
  • riscatto dei periodi di attività prestata con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa ante 1° aprile 1996 (articolo 51, legge 23 dicembre 1999, n. 488);
  • riscatto dei periodi di interruzione o sospensione del rapporto di lavoro (articolo 5, decreto legislativo 16 settembre 1996, n. 564);
  • riscatto dei periodi intercorrenti tra un rapporto di lavoro e l’altro nel caso di lavori discontinui, stagionali, temporanei (articolo 7, decreto legislativo n. 564/1996);
  • riscatto dei periodi di non attività connessi a rapporti di lavoro prestato con contratto a part-time (articolo 8 decreto legislativo n. 564/1996);
  • riscatto dei periodi di occupazione in lavori socialmente utili ai fini della misura delle pensioni (articolo 8, comma 19, decreto legislativo 1° dicembre 1997, n. 468);
  • riscatto degli anni di praticantato effettuati dai promotori finanziari (articolo 1, comma 198 legge 23 dicembre 1996, n. 662);
  • riscatto del servizio civile su base volontaria, successivo al 1° gennaio 2009 (articolo 4, comma 2, decreto-legge 29 novembre 2008, n.185, così come convertito in legge 28 gennaio 2009, n. 2; decreto legislativo 40/2017);
  • riscatto di periodi di aspettativa per gravi motivi di famiglia (articolo 1, comma 789, legge 27 dicembre 2006, n. 296);
  • riscatto dei periodi di lavoro subordinato compiuti all’estero (articolo 51, comma 2, legge 30 aprile 1969, n. 153, come modificato dall’articolo 2-octies del decreto-legge 2 marzo 1974, n. 30, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 aprile 1974, n. 114, e articolo 3, comma 1, decreto legislativo 30 aprile 1997, n. 184);
  • riscatto dei periodi di assenza facoltativa per maternità collocati al di fuori del rapporto di lavoro (articolo 35 comma 2, 26 marzo 2001, n. 151);
  • riscatto del periodo di congedo per la formazione (articolo 5, comma 5, legge 8 marzo 2000, n. 53);
  • riscatto dei periodi non coperti da contribuzione (articolo 20, commi 1-5, decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito in legge 28 marzo 2019, n. 26);
  • ulteriori periodi di riscatto previsti da specifiche disposizioni di legge.

Come funzionano i contributi da riscatto

Il riscatto ha valore ai fini pensionistici poiché la contribuzione da riscatto ha pianamente il medesimo valore della contribuzione obbligatoria.

Sulla base di questi presupposti può essere utilizzata per il diritto e per la misura di tutte le prestazioni erogate dall’assicurazione generale obbligatoria e dai fondi ad essa sostitutivi od esclusivi.

Questo significa che è valida per il perfezionamento dei requisiti contributivi per la pensione anticipata sia del requisito contributivo che per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

Emerge, quindi, che il riscatto è anche utile per il perfezionamento dei requisiti contributivi che sono necessari per poter accedere alle prestazioni previdenziali per i lavoratori che sono nel sistema contributivo (cioè assicurati dopo il 1995).

Il lavoratore, grazie al riscatto, ha la possibilità di ottenere un incremento della misura della pensione e, in alcuni casi, anche un anticipo dell’età pensionabile.

In merito all’efficacia del riscatto è importante ricordare che il riscatto può influire anche sulla determinazione delle regole di calcolo della pensione e quindi, di riflesso, sulla sua misura.

Si chiarisce che il riscatto ha efficacia ab origine nel senso che il versamento degli oneri contributivi si considera come se fosse stato tempestivamente acquisito alla posizione assicurativa del lavoratore.

 

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