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Limiti reddituali pensione di reversibilità 2023

Limiti di reddito pensione di reversibilità 2023
18 Maggio 2023
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Tempo di lettura 6 minuti

La pensione di reversibilità rappresenta un importante sostegno pensionistico per i familiari superstiti di un pensionato deceduto.

Tuttavia, ogni anno i limiti di reddito per poterne beneficiare subiscono modifiche significative.

Questi limiti sono strettamente legati all’importo del trattamento minimo, il quale viene rivalutato annualmente in base all’inflazione media registrata negli ultimi 12 mesi.

Nel corso dell’anno in corso, abbiamo assistito a un incremento senza precedenti dell’importo del trattamento minimo, grazie a un’inaspettata inflazione media del 7,3%.

Questo aumento ha determinato un conseguente innalzamento delle soglie reddituali per poter beneficiare della pensione di reversibilità al 100% della quota spettante.

Di conseguenza, un maggior numero di persone potrà godere della pensione di reversibilità senza subire tagli.

È importante sottolineare che la presenza di figli minori, studenti o inabili nel nucleo familiare esclude qualsiasi decurtazione, indipendentemente dal reddito percepito.

La riforma Dini del 1995 ha introdotto dei limiti alla cumulabilità della pensione di reversibilità con eventuali redditi del coniuge superstite.

Pertanto, il trattamento di reversibilità è correlato alla pensione diretta precedentemente ricevuta dal pensionato deceduto, che può essere di vecchiaia, di anzianità, di invalidità o di altro tipo.

Questo differenzia la pensione di reversibilità dalla pensione indiretta, che è riservata ai familiari più vicini di un soggetto assicurato non titolare di una pensione diretta.

Per gli iscritti alla previdenza pubblica (Inps-Inpdap), il coniuge superstite ha diritto al 60% della pensione goduta in vita dal titolare, mentre al figlio unico superstite, minore, studente o inabile spetta il 70%.

Nel caso in cui ci siano figli e coniuge aventi diritto, a ciascun figlio spetta il 20%.

Se invece il coniuge non ha diritto, a ciascun figlio spetta il 40%.

Infine, genitori, fratelli e sorelle hanno diritto al 15% ciascuno.

Tuttavia, è importante considerare che l‘importo della pensione di reversibilità è correlato alla situazione economica del superstite, una condizione che può risultare particolarmente restrittiva.

In questa guida aggiornata sulla pensione di reversibilità troverete tutte le informazioni necessarie per rispondere alle domande più comuni e rimanere al passo con gli ultimi aggiornamenti riguardanti i limiti reddituali pensione di reversibilità nel 2023.

Che cos’è

La pensione di reversibilità rappresenta un importante sostegno previdenziale erogato dall’INPS ai familiari dei cittadini deceduti.

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Questa misura, presente in Italia da diversi anni, offre un trattamento specifico ai superstiti.

La pensione ai superstiti comprende sia la pensione di reversibilità che la pensione indiretta.

La principale differenza tra le due risiede nel fatto che la pensione di reversibilità viene concessa quando il defunto era già titolare di una pensione diretta, come quella di vecchiaia o di anzianità, mentre la pensione indiretta è destinata ai familiari superstiti quando l’assicurato deceduto non aveva ancora raggiunto l’età pensionabile, ma aveva comunque maturato un’anzianità contributiva sufficiente per ottenere il beneficio.

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Per accedere alla pensione di reversibilità, i familiari del defunto devono presentare una specifica domanda all’INPS.

Questo trattamento non viene erogato automaticamente, ma richiede un’apposita richiesta.

È fondamentale tenere presente che l’importo della pensione di reversibilità corrisponde a una percentuale dell’importo della pensione del pensionato defunto.

Questa quota viene erogata al coniuge superstite, ai figli o ai nipoti a seconda delle circostanze specifiche.

Nel 2023, entreranno in vigore nuovi limiti reddituali per la pensione di reversibilità.

Ciò significa che le soglie di reddito oltre le quali potrebbe verificarsi una decurtazione del trattamento subiranno delle modifiche.

È importante essere consapevoli di questi nuovi limiti per poter pianificare al meglio il proprio futuro previdenziale.

A chi spetta?

Ma chi sono esattamente questi “familiari superstiti” e quali sono i requisiti per ottenere la pensione di reversibilità?

Esaminiamo da vicino la questione.

Il coniuge superstite, compreso il partner in unione civile, ha diritto alla pensione di reversibilità, anche se il matrimonio è durato solo un giorno.

Questo trattamento spetta anche al coniuge separato, anche in caso di separazione con addebito e senza diritto all’assegno di mantenimento.

Tuttavia, se il coniuge superstite si risposa, la pensione di reversibilità viene revocata.

Nel caso di divorzio, l’ex coniuge superstite ha diritto alla pensione di reversibilità solo se soddisfa determinate condizioni, tra cui essere titolare di un assegno divorzile, non essersi risposato e aver avuto un rapporto assicurativo con il defunto precedente alla data del divorzio.

I figli possono anche beneficiare della pensione di reversibilità.

I figli minorenni e i figli inabili a carico del genitore defunto, indipendentemente dall’età, hanno diritto a questa prestazione.

Per i figli maggiorenni, è essenziale che fossero a carico del genitore defunto al momento del decesso e che non superino i 21 anni di età, nonché che siano studenti o frequentino scuole o corsi di formazione professionali equiparabili.

Tuttavia, nel caso dei figli che frequentano l’università, la pensione di reversibilità può essere concessa fino ai 26 anni di età, nel rispetto delle condizioni sopra citate.

In assenza di coniuge e figli che soddisfino i requisiti, la pensione di reversibilità può essere richiesta dai genitori dell’assicurato o pensionato, a condizione che abbiano compiuto 65 anni di età e fossero a carico del defunto.

Allo stesso modo, se non sono presenti coniuge, figli o genitori idonei, i fratelli e le sorelle inabili al lavoro possono richiedere questa prestazione, a patto che non siano sposati, non abbiano una pensione e risultassero a carico del pensionato defunto.

Inoltre, è necessario dimostrare la condizione di convivenza con il soggetto defunto, specialmente per i familiari che possono richiedere la pensione di reversibilità nonostante l’attività lavorativa, a condizione che abbiano un reddito limitato derivante da piccole attività.

Limiti reddituali reversibilità 2023

Quando si parla di pensione di reversibilità, è fondamentale comprendere i limiti di reddito stabiliti dalla legge e il loro impatto sull’importo della pensione stessa.

Questi limiti determinano se e in che misura la quota di pensione di reversibilità sarà soggetta a tagli in base al reddito complessivo del beneficiario.

Ecco cosa devi sapere riguardo ai limiti redditali per la pensione di reversibilità nel 2023:

  • Redditi non considerati: Alcuni redditi non vengono presi in considerazione ai fini della valutazione dei limiti di reddito per la decurtazione della pensione di reversibilità. Questi includono i redditi derivanti dalla stessa pensione di reversibilità, la rendita rivalutata della casa di abitazione, il trattamento di fine rapporto e i compensi arretrati soggetti a tassazione separata.
  • Tagli in base al reddito: Se gli altri redditi del pensionato superano determinate soglie, si applicano dei tagli alla pensione di reversibilità. Nel caso in cui i redditi siano compresi tra 1.985,86 euro e 29.314,48 euro, si applicherà un taglio del 25%. Per redditi compresi tra 29.314,48 euro e 36.643,10 euro, la riduzione sarà del 40%. Infine, per redditi superiori a 36.643,10 euro, l’INPS ridurrà l’assegno pensionistico del 50%.
  • Clausola di salvaguardia: La circolare INPS numero 234 del 1995 ha previsto una clausola di salvaguardia per i redditi leggermente superiori ai limiti stabiliti. Questo significa che potrebbero esserci delle misure di tutela per coloro che si avvicinano ai limiti di reddito.
  • Comunicazione dei redditi: Ogni anno è necessario comunicare i redditi all’INPS. Puoi farlo inviando il modello 730 o, in alternativa, il modello RED INPS.

Ricorda che gli importi della pensione di reversibilità possono essere cumulabili con gli altri redditi del beneficiario solo se non superano i limiti previsti.

Al di sopra di questi limiti, si applicano dei tagli alla quota di pensione di reversibilità riconosciuta.

Tuttavia, è importante notare che i tagli non si applicano se il beneficiario fa parte di un nucleo familiare con figli minori, studenti o inabili.

Nel 2023, i limiti reddituali per la pensione di reversibilità variano in base al trattamento minimo annuo di pensione, che tiene conto dell’andamento generale dei prezzi.

Ad esempio, considerando un trattamento minimo annuo di 572,19 euro, i limiti per il taglio sono i seguenti:

  • Zero tagli entro il limite di 22.315,41 euro.
  • 25% per redditi compresi tra 22.315,41 euro e 29.753,88 euro.
  • 40% per redditi compresi tra 29.753,88 euro e 37.192,35 euro.
  • 50% per redditi superiori a 37.192,35 euro.

Gli importi della reversibilità nel 2023

Nel 2023, sono state introdotte nuove disposizioni che determinano l’assegnazione della pensione di reversibilità in base al reddito complessivo del beneficiario.

Vediamo nel dettaglio come funziona.

  • Distribuzione della pensione di reversibilità in base ai soggetti superstiti: La pensione di reversibilità viene distribuita in percentuale in base alla presenza dei soggetti superstiti. Se il coniuge è l’unico beneficiario, riceverà il 60% dell’importo totale. Se, invece, è presente un figlio, la percentuale aumenta all’80%. Infine, se sono presenti il coniuge e almeno due figli, la pensione di reversibilità sarà del 100%.
  • Distribuzione della pensione di reversibilità in base ai soggetti superstiti alternativi: Nel caso in cui il coniuge non sia presente come beneficiario, i figli, i genitori o i fratelli e sorelle potrebbero avere diritto alla pensione di reversibilità. In questi casi, l’importo varia in base alla seguente tabella: un figlio riceverà il 70%, due figli l’80% e tre o più figli il 100%. Un genitore riceverà il 15%, due genitori il 30% e un fratello o una sorella il 15%.
  • Riduzione dell’importo in base ai soggetti superstiti: È importante notare che la riduzione dell’importo non si applica se la pensione di reversibilità è destinata ai figli (anche in combinazione con il coniuge), ai minori di 18 anni, agli inabili e agli studenti. In questi casi, l’importo rimane invariato.
  • Ratei di tredicesima: Gli eredi del defunto hanno diritto anche ai ratei di tredicesima dell’assistito. Questo beneficio si applica sia se il pensionato defunto era già titolare di una pensione, sia se i pagamenti erano effettuati dal datore di lavoro o dall’ente previdenziale.

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