Pensione anticipata per lavori usuranti
Fai un lavoro usurante?
Lo sapevi che se svolgi una professione di questo tipo hai la possibilità di andare in pensione anticipatamente?
All’interno di questo articolo andremo ad approfondire quali sono i lavori usuranti e cosa dice la normativa in relazione a questa tipologia di occupazione e alla conseguente possibilità di andare in pensione anticipatamente.
Cosa sono i lavori usuranti
I lavori usuranti sono direttamente definiti dal decreto legislativo 11 agosto n. 374 che afferma:
“Sono considerati lavori particolarmente usuranti quelli per il cui svolgimento è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere prevenuti con misure idonee.”
Si ricorda che per mezzo del decreto del -9 maggio 1999, il cosiddetto “decreto Salvi”, sono stati indicati i criteri di valutazione, che riportiamo di seguito integralmente:
- l’attesa di vita al compimento dell’età pensionabile;
- la prevalenza della mansione usurante;
- la mancanza di possibilità di prevenzione;
- la compatibilità fisico-psichica in funzione dell’età;
- l’elevata frequenza degli infortuni, con particolare riferimento alle fasce di età superiori ai cinquanta anni;
- l’età media della pensione di invalidità;
- il profilo ergonomico;
- l’esposizione ad agenti chimici, fisici, biologici, individuati secondo la normativa di prevenzione vigente.
Ecco l’elenco completo dei lavori usuranti:
- lavori in galleria, cava o miniera, incluse le mansioni eseguite dagli addetti al fronte di avanzamento prevalentemente e continuativamente in ambienti sotterranei. Si tratta dunque soprattutto di cave e miniere, ma anche di ambienti diversi, benché dotati di caratteristiche fisiche analoghe e della medesima difficoltà di movimento e di accesso;
- lavori ad alte temperature;
- lavori in cassoni ad aria compressa;
- lavori svolti dai palombari;
- lavorazione del vetro cavo;
- lavori di rimozione dell’amianto;
- lavori eseguiti prevalentemente e continuativamente in spazi ristretti, ovvero le attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale svolte presso strutture come intercapedini, doppi fondi, pozzetti, blocchi e affini;
- lavori a catena o in serie, inclusi i casi in cui si deve seguire un certo ritmo produttivo, oppure le attività la cui prestazione è valutata in funzione delle misurazioni dei tempi di lavorazione;
- conducenti di veicoli destinati a servizio pubblico di trasporto collettivo, con una capienza superiore a nove posti.
- Si tratta dunque di lavori che vengono realizzati in particolari situazioni, anche rischiose, che richiedono un impegno psico-fisico maggiore in termini di quantità di tempo e intensità.
Pensione e lavori usuranti
Chi ha fatto dei lavori usuranti, nel 2024 può andare in pensione anticipata con 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, e con 42 anni e 10 mesi di contributi gli uomini (indipendentemente dall’età anagrafica). Oppure si può andare in pensione di vecchiaia a 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi.
Questo significa che coloro che hanno svolto dei lavori gravosi e usuranti, appartenenti alle categorie sopra citate, per un determinato periodo di tempo e secondo le condizioni stabilite dalla normativa vigente, hanno la possibilità di usufruire del diritto per legge ad alcune agevolazioni pensionistiche.
Si ravvisa che però non è sufficiente aver lavorato nelle condizioni tipiche delle mansioni usuranti per andare in pensione anticipatamente, dal momento che in questa valutazione rientrano anche gli anni di contributi e l’età pensionabile.
Hanno quindi la vera possibilità di accedere alla pensione anticipata quei lavoratori che si trovano nella condizione in cui sono stati impegnati in mansioni particolarmente faticose o svolgono un tipo di lavoro notturno.
Dal punto di vista pratico sono i lavoratori dipendenti, sia del settore privato che pubblico, che secondo la legge devono possedere determinati requisiti per godere di tale beneficio.
Sulla base di questi elementi emerge che il lavoratore deve mostrare il possesso congiunto di questi tre requisiti:
- un’età non inferiore a 61 anni e 7 mesi;
- un’anzianità contributiva di almeno 35 anni;
- il raggiungimento del quorum della quota 97,6.
Inoltre, bisogna ricordare che a questi due requisiti ne vanno aggiunti altri. Nel caso si tratti di pensioni con decorrenza entro il 31 dicembre 2017, almeno sette anni degli ultimi dieci devono essere stati di attività lavorative usuranti. Per le pensioni con decorrenza dal primo gennaio 2018 in poi, invece, il beneficio è riconosciuto a chi abbia svolto lavori usuranti almeno la metà della vita lavorativa.
La medesima condizione vale per i cosiddetti lavoratori precoci, ovvero coloro che hanno iniziato a lavorare prima dei 19 annidi età per un periodo di almeno 12 mesi, anche non continuativo. Anche in questo caso, le leggi prevedono determinati benefici relativamente al conteggio dell’anzianità e alle maggiorazioni per lavori usuranti, tra cui la possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi.
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