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Pensioni Forza di Polizia

Pensione forze di polizia
9 Agosto 2022
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Tempo di lettura 4 minuti

Al personale delle personale delle Forze di Polizia di Stato si applicano delle regole proprie per quanto concerne il pensionamento.

Sulla base della specificità riconosciuta a questa categoria si evidenza che il personale della Forza della Polizia di Stato, nonché per la Penitenziaria e il resto delle Forze Armate, sussistono due principali strade per il pensionamento:

  • lapensione di vecchiaia 
  • la anticipata di anzianità.

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire:

  • le modalità di accesso alla pensione per il personale delle Forze di Polizia di Stato
  • la pensione di vecchiaia delle Forze di Polizia di Stato
  • la pensione di anzianità delle Forze di Polizia di Stato

adeguamenti che ha subito il sistema pensionistico delle Forze di Polizia di Stato

Requisiti per il pensionamento

Per quanto concerne il pensionamento, il personale delle Forze di Polizia di Stato si caratterizza per il fatto che risponde a delle regole proprie. Dati questi presupposti è possibile affermare che al personale delle Forze di Polizia di Stato si applicano delle regole differenti in materia di pensionamento rispetto agli altri lavoratori.

Questo differente trattamento deriva dalla specificità del ruolo ricoperto che li ha portati a non essere stati inclusi all’interno della riforma Fornero del 2011. Per il personale delle Forze di Polizia di Stato sussistono, quindi, specifici i requisiti di pensionamento per quanto riguarda:

  • età
  • contributi
  • finestre mobili

Emerge che il personale delle Forze di Polizia di Stato risponde a regole proprie in materia di età, contributi e finestre mobili in merito alla pensione di vecchiaia e alla pensione anticipata.

Si evidenzia che anche la pensione per la Polizia di Stato è oggetto del processo di adeguamento con le speranze di vita, secondo le medesime modalità che sono state per la generalità dei lavoratori.

Si ravvisa che, sulla base di tale evidenza, l’ultimo adeguamento è stato attuato il 1° gennaio 2019, nel momento in cui è scattato un incremento di altri 5 mesi. Con questo incremento che si va a sommare ai tre adeguamenti attuati negli ultimi anni, emerge che i requisiti per l’accesso alla pensione da parte del personale delle Forze di Polizia di Stato sono aumenti di 12 mesi rispetto a quanto previsto dalla normativa ordinaria.

Si prevede che il prossimo adeguamento cadrà il 1° gennaio 2023, ma si pensa che in quell’occasione non sono previsti incrementi. Il mancato adeguamento deriva dal fatto che, così come ha dichiarato l’INPS, la pandemia da Covid ha abbassato le aspettative di vita, non rendendo necessario alcun adeguamento.

La mancata variazione porta a delineare un quadro che, almeno verosimilmente, non prevederà nessuna variazione fino al 31 dicembre 2024.

Pensione di vecchiaia Polizia di Stato

Come anticipato il personale delle Forze di Polizia di Stato può andare in pensione con la pensione di vecchiaia.

Il limite di età, per questa specifica categoria, previsto per la pensione di vecchiaia è differente ed è inferiore in comparazione a quello del personale civile (per cui a partire dal 1° gennaio 2019 il requisito anagrafico è salito a 67 anni). In particolare, al personale delle Forze di Polizia di Stato per poter accedere alla pensione di vecchiaia è richiesto un minimo contributivo di 20 anni, ma, in tal caso, l’età è più bassa ed è variabile a seconda del grado e del ruolo ricoperto.

Emerge, quindi, che il limite di età è ordinamentale è di 60 anni, per la maggior parte del personale. Prima del 2013 questo limite era inferiore, ma è stato incrementato di 12 mesi per effetto degli adeguamenti del 2013, 2016 e 2019.

Gli agenti di Polizia, nonché sovrintendenti, ispettori, commissari e questori hanno la possibilità di andare in pensione a 61 anni di età anagrafica e nel momento in cui hanno anche maturato 20 anni di contributi -. Il medesimo criterio e la stessa logica vale anche per coloro che la qualifica di Primo Dirigente.

Risulta, invece, differente la modalità di pensionamento del Dirigente Superiore in quanto per questi l’età ordinamentale diventa di 63 anni inizialmente previsti a cui devono essere aggiunti i 12 mesi degli adeguamenti con le speranze di vita. Sulla base del calcolo s’evidenzia che coloro che ricoprono la carica di Dirigente Superiore maturano il diritto alla pensione a 64 anni.

Caso differente per il Dirigente Generale per cui l’età pensionabile è pari a 65 anni che diventano 66 per via dell’adeguamento. Oltre all’età anagrafica dovrà essere maturato anche il requisito di 20 di contributi.

Pensione di anzianità Polizia di Stato

Per ottenere il pensionamento il personale delle Forze di Polizia di Stato può avvalersi della pensione di anzianità.

In tal caso questa si connota come una possibilità alternativa per il personale della Polizia di Stato di andare per avere accesso alla pensione prima dell’effettivo raggiungimento del limite ordinamentale.

Hanno la possibilità di accedere alla pensione di anzianità coloro che soddisfano almeno una delle seguenti opzioni:

  • età anagrafica pari a 58 anni più 35 anni di contributi;
  • versamento di 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica.

Nel secondo caso (versamento di 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica) la finestra mobile non risulta essere pari a 12 mesi, così come per le altre strade per il pensionamento, ma è pari a 15 mesi.

Per il personale delle Forze di Polizia di Stato s’evince anche una ulteriore terza opportunità per il pensionamento anticipato nella Polizia di Stato. Infatti, viene data la possibilità al personale che ha raggiunto la massima anzianità contributiva prevista viene concesso di accedere alla pensione di anzianità all’età di 54 anni. In tal caso l’aliquota massima di pensione è pari all’80% della retribuzione pensionabile.

Mancata applicazione degli incrementi

Si evidenzia che esistono dei casi particolari per il personale delle Forze della Polizia di Stato ha la possibilità di andare in pensione indipendentemente degli incrementi previsti con gli adeguamenti (adeguamenti avvenuti nel 2013, 2019 e 2021) alle speranze di vita.

Nello specifico questi incrementi non vengono applicati nel momento in cui il personale in servizio ha raggiunto il limite ordinamentale e ha, allo stesso tempo, maturato 35 anni di contributi nonché il requisito contributivo obbligatorio per la pensione di anzianità.

Questo significa che un ispettore che ha maturato almeno 35 anni di contributi ha la possibilità di andare in pensione a 60 anni (e non a 61 come sarà necessario dal 1° gennaio prossimo).

Questo significa che la finestra mobile di 12 mese deve essere attesa tale per cui

  • può andare immediatamente in pensione se ha maturato i 35 anni di contributi almeno un anno prima;
  • può andare in pensione all’età di 60 anni, ma per il pensionamento effettivo dovrà attendere il trascorrere dei 12 mesi dal raggiungimento dei 35 anni di contributi.

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