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Bonus per chi ha 3 figli

11 Ottobre 2023
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Tempo di lettura 4 minuti

La tua famiglia è numerosa? Hai più di tre figli?

Lo sapevi che hai la possibilità di accedere a numerose agevolazioni?

Se fino a pochi anni fa chi aveva almeno 3 figli a carico aveva la possibilità di accedere ad un bonus comunale in quanto il Comune riconosceva alla nascita del terzo figlio un assegno di circa 145 euro al mese alle famiglie con valore Isee inferiore a circa 8.788 euro, oggi questo sussidio non non esiste più dal momento che è stato assorbito dall’Assegno unico al nucleo familiare, con il quale vengono comunque riconosciute delle agevolazioni al terzo figlio. 

A questa importante agevolazione si aggiungono anche una serie di iniziative direttamente finanziate dalle amministrazioni locali.

Ad esempio, una tra le più importanti di quest’anno è quella messa in atto dalla Provincia autonoma di Trento, dove viene riconosciuto un assegno una tantum del valore elevato alla nascita (o all’adozione) del terzo figlio entro l’anno corrente.

Inoltre, si evidenzia che più sono i figli e maggiori possibilità si hanno di avere un Isee basso che, a sua volta, dispiega la possibilità di avere più agevolazioni.

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire quali sono i vantaggi di cui possono godere le famiglie che hanno più di tre figli a carico.

Abbassamento dell’ISEE

Come sopra anticipato il valore dell’ISEE subisce una riduzione nel momento in cui una famiglia ha più di tre figli a carico. Questo deriva dal fatto che il valore dell’ISEE è il risultato di una computazione che viene attuata considerando la situazione economica e patrimoniale del nucleo familiare, ovvero dalla composizione del nucleo stesso.

Nello specifico si evidenzia che il valore dell’Ise (Indicatore della situazione economica) viene infatti diviso per la Scala di equivalenza (Se) che appunto aumenta tanto più sono i figli a carico.

Nel dettaglio, di base viene attribuito un valore che cambia in relazione al numero dei componenti del nucleo, tale per cui:

  • persona sola: indicatore pari a 1;
  • 2 componenti: 1,57;
  • 3 componenti: 2,04;
  • 4 componenti: 2.46;
  • 5 componenti: 2,85.
  • più di 5 componenti: si aggiunge uno 0,35 a persona.

A questi valori si aggiungono poi altre maggiorazioni, come:

  • 0,20 se nel nucleo familiare ci sono 3 figli minorenni;
  • 0,35 se nel nucleo ci sono 4 figli minorenni;
  • 0,50 in caso di 5 figli.

Per il calcolo complessivo bisogna, poi, procedere aggiungendo uno 0,20 per la presenza di figli minorenni, che viene elevato a 0,30 in presenza di almeno un figlio di età inferiore ai 3 anni compiuti ma a patto che entrambi i genitori (o comunque l’unico indicato nella Dsu) abbiano svolto attività di lavoro o d’impresa per almeno 6 mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati.

Assegno unico universale 

L’assegno unico e universale rappresenta un sostegno economico a favore delle famiglie che viene attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. 

L’ammontare dell’assegno unico universale è legato alla condizione economica del nucleo familiare in relazione all’ISEE valido al momento della domanda, tenuto conto dell’età e del numero dei figli nonché di eventuali situazioni di disabilità dei figli. Si evidenzia che trattandosi di una misura “universale”, emerge che questa può essere richiesta anche in assenza di ISEE ovvero con ISEE superiore alla soglia di euro 43.240 euro. In tal caso, saranno corrisposti gli importi minimi dell’assegno previsti dalla normativa.

Sulla base di questi presupposti si nota che l’assegno unico universale è riconosciuto ai nuclei familiari: 

  • per ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza; 
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni a condizione che frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea; svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui; sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego; svolga il servizio civile universale; per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Come anticipato l’ammontare dell’assegno unico e universale risulta essere determinato in relazione all’ISEE eventualmente presentato del nucleo familiare del figlio beneficiario, tenuto conto dell’età dei figli a carico e di numerosi altri elementi.

Si evidenzia che è prevista una quota variabile modulata in modo progressivo (si va da un massimo di 189,2 euro per ciascun figlio minore con ISEE fino a 16.215 euro euro, a un minimo di 54,1 euro per ciascun figlio minore in assenza di ISEE o con ISEE pari o superiore a 43.240 euro). A tal fine gli importi dovuti per ciascun figlio possono essere maggiorati nelle ipotesi di:

  • nuclei numerosi (per i figli successivi al secondo), 
  • figli fino a un anno d’età, figli di età compresa tra 1 e 3 anni per i nuclei familiari con almeno tre figli, 
  • madri di età inferiore a 21 anni, 
  • nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli affetti da disabilità.

 

Maggiorazione assegno unico universale per le famiglie con più di tre figli a carico 

L’Assegno unico universale offre il diritto ad ottenere una serie di maggiorazioni alle famiglie che hanno almeno 3 figli a carico.

Questo significa che per ogni figlio successivo al secondo figlio si applica un incremento dell’importo base che va da un massimo di 91,90 euro (per chi ha un Isee fino a 16.215 euro) a un minimo di 16,20 euro (per chi ha un Isee di 43.240 euro o superiore) al mese.

Anche il governo Meloni ha pensato a supportare questa famiglie infatti dal 1° gennaio 2023 ha incluso una maggiorazione che riconosce alle famiglie con almeno 3 figli (ma un ISEE inferiore a 40.000 euro) un aumento del 50% dell’importo base per ogni figlio di età inferiore ai 3 anni.

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