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Bonus ristrutturazione 2024

29 Aprile 2024
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Tempo di lettura 4 minuti

Hai in programma lavori di ristrutturazione per la tua casa?

Per te è previsto il bonus ristrutturazione 2024 che prevede una serie di novità rispetto agli anni precedenti che riguardano le modalità di fruizione dell’agevolazione e in particolare i nuovi limiti relativi alla cessione del credito e allo sconto in fattura.

L’agevolazione risulta essere disciplinata dall’articolo 16-bis del Dpr n. 917/86 (Testo unico delle imposte sui redditi).

Nello specifico il bonus ristrutturazione si connota come una agevolazione edilizia permette ai soggetti che effettuano ristrutturazioni edilizie di ottenere un rimborso Irpef del 50 per cento delle spese sostenute entro il limite massimo.

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire che cos’è il bonus ristrutturazione 2024, come funziona e quali sono le sue principali novità rispetto agli anni precedenti.

Bonus ristrutturazione 2024: di cosa si tratta e le principali novità 

Il bonus ristrutturazione 2024 è un’agevolazione edilizia che spetta per diversi lavori realizzati nelle proprie abitazioni e consiste in una detrazione IRPEF del 50 per cento per le spese sostenute, fino al limite di 96.000 euro per unità immobiliare.

Le regole di funzionamento del bonus ristrutturazione sono quelle già previste dall’articolo numero 16-bis del TUIR.

Si ricorda che in un primo momento la detrazione IRPEF risultava essere pari al 36 per cento e il limite di spesa era dimezzato, si attestava a 48.000 euro. In seguito è aumentata la misura della detrazione ed è stato innalzato il tetto massimo.

L’agevolazione si ottiene con la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese, con modello 730 o con modello Redditi Persone Fisiche.

Nonostante questo il funzionamento per il 2024, tuttavia, è rimasto lo stesso previsto per l’agevolazione originaria: per il calcolo del limite si deve moltiplicare quello previsto per la singola unità immobiliare per il numero di unità immobiliari che sono censite in catasto all’inizio dei lavori.

Si ricorda che l’accesso al bonus ristrutturazioni apre anche al bonus mobili ed elettrodomestici che rispettano determinati requisiti energetici. Per gli acquisti del 2024 è prevista un’agevolazione del 50 per cento delle spese sostenute fino al limite di 5.000 mila euro in 10 rate annuali.

Si ricorda che salvo nuove proroghe, dal 1° gennaio 2025 la detrazione tornerà alla misura ordinaria del 36% e con il limite di 48.000 euro.

Bonus ristrutturazione 2024: i lavori che rientrano nella detrazione 

Quando si parla del bonus ristrutturazione un aspetto importante che bisogna prendere in considerazione riguarda quali sono effettivamente i lavori che permettono di accedere al bonus ristrutturazione.

Di fatto al fine di avere la possibilità di accedere allo “sconto IRPEF” del 50 per cento delle spese sostenute devono essere rispettati determinati requisiti. 

Nello specifico l’agevolazione spetta per gli interventi che sono indicati nel seguente elenco: 

  • lavori di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia effettuati su parti comuni di edifici residenziali, ovvero su condomini; 
  • interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia effettuati su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze. 

Si ricorda che oltre agli interventi in questione consentono l’accesso al bonus ristrutturazione anche i lavori che sono realizzati in proprio, in economia. La detrazione spetta anche per le spese sostenute per l’acquisto dei materiali.

Per aiutare i potenziali beneficiari del bonus ristrutturazione si riportano a seguito alcuni esempi di lavori che rientrano nella manutenzione ordinaria: 

  • realizzazione e miglioramento dei servizi igienici; 
  • sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande e con modifica di materiale o tipologia di infisso; 
  • rifacimento di scale e rampe; 
  • interventi per il risparmio energetico;
  • recinzione dell’area privata; 
  • costruzione di scale interne. 

Inoltre danno la possibilità di avere l’accesso al bonus ristrutturazione anche gli interventi di adeguamento delle altezze dei solai o quelli per l’apertura di una nuova finestra. Lo stesso vale per la realizzazione di bagni più ampi rispetto a quelli a disposizione prima dei lavori. 

Si ravvisa che gli elenchi con alcuni esempi di interventi agevolabili sono disponibili sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Tra gli interventi sulle singole unità abitative rientrano, ad esempio: l’allargamento di porte e finestre, l’installazione di impianti d’allarme, la sostituzione della caldaia e gli interventi per la sostituzione dell’impianto idraulico o elettrico. 

Soggetti beneficiari 

In tale frangente risulta fondamentale ricordare che possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef), residenti o meno nel territorio dello Stato. 

L’agevolazione spetta non soltanto ai proprietari degli immobili ma anche ai titolari di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese:

  • proprietari o nudi proprietari,
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie),
  • locatari o comodatari dell’immobile,
  • soci di cooperative a proprietà divisa (in qualità di possessori), assegnatari di alloggi e, previo consenso scritto della cooperativa che possiede l’immobile, soci di cooperative a proprietà indivisa (in qualità di detentori),
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce,
  • soggetti indicati nell’articolo 5 del Tuir, che producono redditi in forma associata (società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.

Da non dimenticare che hanno diritto alla detrazione purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture anche:

  • il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado)
  • il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge
  • il componente dell’unione civile (la legge n. 76/2016, per garantire la tutela dei diritti derivanti dalle unioni civili tra persone dello stesso sesso, equipara al vincolo giuridico derivante dal matrimonio quello prodotto dalle unioni civili)
  • il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016.

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