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Naspi e reddito presunto

21 Dicembre 2023
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Tempo di lettura 2 minuti

Tutti coloro che percepiscono la Naspi si trovano nella condizione in cui sono tenuti a comunicare il reddito che presumono di percepire nel 2024. 

Si chiarisce che coloro che hanno nel 2023 comunicato un reddito presunto pari a zero continuerà a percepire l’indennità di disoccupazione, fermo restando l’obbligo di comunicazione entro il 31 gennaio se prevede di produrre, per il 2024, un reddito diverso da zero.

Se tale comunicazione non viene effettuata si delinea il rischio di intercorrere nella sospensione dell’indennità di disoccupazione a fine anno. 

Ad oggi l’Inps ha indicato ai cittadini disoccupati (che percepiscono il sussidio) di provvedere adempiere a quest’obbligo. Di fatto l’istituto con la pubblicazione del messaggio 4361 del 5 dicembre ha chiarito la data limite entro cui risulta possibile provvedere alla comunicazione del reddito presunto ovvero il 31 gennaio 2024. 

Si sottolinea che la dichiarazione può essere resa accedendo al sito INPS, digitando la parola “Naspi” nella barra di ricerca del sito, selezionando la scheda “NASpI: indennità mensile di disoccupazione” e accedendo alla funzione “NASpI-COM”. La stessa dichiarazione di reddito presunto può essere trasmessa rivolgendosi al Patronato. L’Istituto sta provvedendo ad inviare una comunicazione agli interessati indicando i passaggi da seguire.

Che cos’è la Naspi

La Naspi, nuova assicurazione sociale per l’impiego, è un sostegno economico che lo Stato riserva mensilmente a chi abbia perso il lavoro per cause indipendenti dalla propria volontà. L’indennità è stata introdotta con l’articolo 1 del decreto legislativo numero 22 del 4 marzo 2015 in sostituzione delle precedenti misure a supporto delle persone in stato di disoccupazione.

La Naspi spetta a:

  • lavoratori dipendenti;
  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperativa;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni; 
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato.

Non hanno diritto alla Naspi i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli a tempo determinato o indeterminato.

Chi rientra tra le categorie sopra citate e ha perso involontariamente il lavoro, può chiedere la Naspi se possiede tutti i seguenti requisiti:

  • è in stato di disoccupazione (cioè privo di lavoro e immediatamente disponibile allo svolgimento e alla ricerca di un’attività lavorativa);
  • può far valere almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti all’inizio del periodo di disoccupazione.

Che cos’è il reddito presunto

Si definisce reddito presunto l’ammontare dei redditi che si pensa di percepire l’anno successivo a quello in cui è in corso la fruizione del sussidio. Di solito emerge l’obbligo è destinato a chi (oltre alla Naspi) percepisce anche redditi derivanti da attività lavorative extra (entro certi limiti). 

Si evidenzia che il reddito presunto che si deve indicare in sede di presentazione della domanda di Naspi è quello relativo a tutto l’anno solare: da gennaio a dicembre. Andando a presumere, quindi, anche quello che si guadagnerà nei mesi successivi. Non deve, quindi, indicare solo il reddito presunto nel periodo di percezione della Naspi, ma quello di tutto l’anno (presunto perchè, appunto, ancora non conosce quello che guadagnerà nei mesi che la separano dalla fine dell’anno).

Si chiarisce che coloro che beneficiano della disoccupazione e che nel corso del 2023 avevano provveduto a dichiarare il reddito presunto da prestazioni professionali devono effettuare la stessa operazione per il 2024.

Nello specifico devono provvedere alla dichiarazione (ed entro alcuni limiti di reddito):

  • chi percepisce l’indennità di disoccupazione e avvia un’attività lavorativa autonoma, pur potendo continuare a ricevere il sussidio;
  • chi percepisce l’indennità di disoccupazione Naspi e avvia un’attività lavorativa subordinata, pur potendo continuare a ricevere il sussidio.

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