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Reddito alimentare 2024

19 Marzo 2024
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Tempo di lettura 3 minuti

Hai mai sentito parlare di reddito alimentare?

Il reddito alimentare si pone come un’agevolazione che il governo ha pensato per supportare le persone be si trovano in una particolare condizione di difficoltà economica.

Si chiarisce che il reddito alimentare rappresenta un sussidio di particolare rilievo e che riguarda una platea ampia di soggetti.

Il reddito alimentare mira, dunque, a combattere lo spreco alimentare e a fornire un sostegno concreto alle persone in condizione di povertà assoluta, nonché a coloro che hanno difficoltà nell’acquistare il cibo necessario per la loro sopravvivenza quotidiana.

Ancora in fase sperimentale e attivo al momento solo in alcuni Comuni italiani, il Reddito alimentare rappresenta un programma sociale innovativo che intende contrastare lo stato di povertà alimentare in cui versano 6 milioni di persone, ovvero circa il 10% della popolazione in Italia.

All’interno di questo articolo andremo ad indagare che cos’è il reddito alimentare e come funziona.

Reddito alimentare 2024, di cosa si tratta

Il Reddito alimentare è la misura di sostegno alle politiche di inclusione sociale che ha lo scopo di ridurre lo spreco alimentare, ridistribuendo i prodotti in eccedenza o invenduti  a chi ne ha più bisogno.

Conosciuto anche come bonus alimentare 2024, il reddito alimentare, rappresenta un vero e proprio sostegno introdotto dalla Legge di Bilancio 2023 che ha due finalità principali, ovvero:

  • combattere lo spreco di cibo;
  • aiutare coloro in situazioni di povertà assoluta.

In tale contesto risulta importante ricordare che il cibo sprecato in Italia ammonta a circa 220 mila tonnellate, parliamo di mezzo kg a testa di alimenti che lasciamo scadere nel frigorifero oppure che, dopo una giornata di esposizione nei banchi dei supermercati, finiscono nel cassonetto.

In sintesi il Reddito alimentare rappresenta un aiuto per le persone in condizione di grave povertà che consiste nella distribuzione gratuita, anche tramite gli Enti del Terzo Settore, di prodotti alimentari invenduti dei negozi della distribuzione alimentare, in quanto non idonei alla vendita, ad esempio a causa delle confezioni rovinate o perché prossimi alla scadenza. 

Dal punto di vista pratico si rileva che lo scopo principale è quello di riuscire ad evitare di gettare all’incirca 230.000 tonnellate di cibo che sono rimaste invendute della grande distribuzione e aiutare almeno 3 milioni di italiani, grazie ai fondi istituiti per il reddito alimentare 2024. 

Per l’erogazione del reddito alimentare è stato stanziato un fondo che è stato diviso tra le varie Città Metropolitane, è di:

  • 1,5 milioni di euro per il 2023;
  • 2 milioni di euro sia per il 2024, sia per il 2025.

Le Città Metropolitane saranno scelte dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tenendo conto:

  • del tasso di povertà sul territorio;
  • di un’equa distribuzione delle risorse disponibili.

Ad oggi questa iniziativa risulta essere destinata ai Comuni capoluogo delle Città Metropolitane di Genova, Firenze, Napoli e Palermo. Costituisce una prima sperimentazione della misura volta ad aiutare le persone in condizione di grave povertà. Un esperimento che avrà la durata di 3 anni.

La logica di funzionamento del reddito alimentare

Dal punto di vista pratico il reddito alimentare 2024 si connota come un sistema volto alla distribuzione gratuita di pacchi alimentari con all’interno i prodotti invenduti dei negozi della distribuzione alimentare alle persone in condizione di povertà assoluta.

In particolare, si ravvisa che questi pacchi conterranno i prodotti non idonei alla vendita a causa:

  • delle confezioni rovinate;
  • perché prossimi alla scadenza. 

Grazie a questo sostegno, che sarà sperimentato per 3 anni, ci sarà anche meno spreco di cibo.  

Ai fini di avere la possibilità di ottenere i pacchi del reddito alimentare risulta necessario procedere alla prenotazione degli stessi per mezzo di un’applicazione online del cellulare. Dal punto di vista pratico i pacchi vengono ritirati presso uno dei centri di distribuzione che saranno elencati dai Comuni. 

Si ricorda che, invece, i soggetti fragili, i pensionati e i non autosufficienti, avranno la possibilità di ricevere il pacco direttamente a casa.

Si ravvisa che i soggetti beneficiari delle misure sono individuati attraverso gli elenchi compilati dalle organizzazioni del terzo settore operanti sul territorio e dalle altre organizzazioni locali coinvolte nel Fondo di aiuti europei agli indigenti (Fead). Sarà compito dei Comuni inclusi nella sperimentazione presentare al ministero i progetti per accedere al fondo, con la scadenza del bando prevista per il 31 marzo 2024.

 

Presentazione della domanda

Ai fini di avere la possibilità di presentare la domanda, è necessario inviare una richiesta di abilitazione all’indirizzo di posta elettronica supporto.redditoalimentare@lavoro.gov.it

Nel caso in cui l’utente non abbia mai effettuato l’accesso al portale Servizi Lavoro, dovrà accedere mediante la propria utenza Spid, e successivamente inviare un’email all’indirizzo sopra indicato, fornendo i dati richiesti.

Il Ministero del Lavoro ha inoltre realizzato un sistema informativo gestionale specifico per il tracciamento dei prodotti alimentari e delle fasi di presentazione, gestione, controllo e rendicontazione dei progetti, che è attivo già dal 22 febbraio.

Possono fare domanda per accedere al reddito alimentare i soggetti che sono inclusi negli elenchi detenuti dalle Organizzazioni partner Territoriali (OpT) della distribuzione del programma Fead (Fondo di aiuti europei agli indigenti). Inoltre, possono accedere a tali benefici anche altri individui segnalati dai servizi sociali territoriali competenti o da altre organizzazioni del Terzo Settore che operano sul territorio interessato.

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