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Quanto costa una badante e tipologie di contratto

5 Ottobre 2023
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Tempo di lettura 4 minuti

La popolazione invecchia e questo crea la necessità crescente di avere dei soggetti che siano adibiti all’assistenza delle persone anziane o che si trovano in una condizione di difficoltà.

Risulta, quindi, chiaro come quando i nostri cari diventano anziani e non sono più autosufficienti necessitano di qualche aiuto in più. A tal fine quella della badante è una figura cardine, che si è andata ad affermare della nostra società, e il cui ruolo è stato recentemente regolamentato dal CCNL per i lavoratori domestici al fine di offrire condizioni di lavoro e una retribuzione congrui all’importanza e alla tipologia di impegno richiesto.

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire quali sono i costi legati a una badante e quali sono le principali tipologie contrattuali.

Il costo della badante

Ai fini della valutazione del costo di una badante emerge che ci sono alcuni aspetti che devono essere presi in considerazione in quanto questi possono impattare in modo significativo sulle cifre.

Nello specifico, bisogna considerare:

  • Il numero di ore di lavoro: il costo di una badante per 20 ore settimanali risulta essere naturalmente ben diverso dal costo per 8 ore al giorno, magari di notte.
  • La tipologia di impiego: a seconda delle condizioni di salute della persona da assistere esistono diversi livelli di inquadramento che differenziano, ad esempio, la sola presenza notturna dall’effettiva sorveglianza e monitoraggio della persona durante la notte.
  • La formazione: sebbene non tutti ne siano a conoscenza è rilevante evidenziare che esistono delle certificazioni che qualificano le competenze del lavoratore, rendendolo idoneo all’assistenza a persone non autosufficienti o con particolari patologie. È il caso, ad esempio, degli OSS (Operatori Socio Sanitari) e degli OSA (Operatori Socio-Assistenziali) che, proprio per via della loro qualifica, avranno una paga minima più alta rispetto alle badanti senza attestati di formazione.

Tipologia di contratto

Per le badanti esistono differenti tipologie di contratti di assunzione. Nel dettaglio si riconoscono 3 tipologie di contratti d’assunzione differenti.

Il primo è quello che viene fatto nel caso in cui la badante sia convivente in quanto in questo caso la badante vive con l’assistito nella stessa abitazione, ma ciò naturalmente non significa che il suo orario di lavoro sia h24. Per il contratto full-time il massimo consentito è di 54 ore lavorative a settimana, che si alternano a momenti di riposo definiti nel dettaglio all’interno del contratto.

Qualora, invece, la badante non sia convivente lo stipendio si calcola sulle ore di lavoro effettive, che non possono superare il tetto di 40 ore a settimana e che vanno distribuite su 5 o 6 giorni lavorativi.

Infine, c’è il contratto per la prestazione notturna che, essendo molto diversa dalla semplice presenza, è regolamentata contrattualmente in modo diverso. Se i costi della prestazione variano a seconda del livello di autosufficienza dell’assistito e del livello di formazione della badante, la presenza notturna fa riferimento ad un livello unico di contratto, e non può superare il numero di 6 notti a settimana.

Livelli di inquadramento

Secondo quanto disposto direttamente dal contratto d’assunzione disciplinato dal CCNL, è importante ricordare che le badanti hanno un proprio livello di inquadramento fattore che contribuisce in modo rilevante a determinarne il costo orario.

Esistono tre livelli di inquadramento principale.

Il livello BS è quello relativo alle badanti che si occupano di svolgere mansioni di assistenza a persone autosufficienti, dunque in grado di lavarsi o deambulare in autonomia. Si tratta sostanzialmente di un compito di sorveglianza, e le mansioni previste possono includere, se richiesto dal datore di lavoro, anche le attività riguardanti il vitto o la pulizia della casa dove vivono le persone assistite. In questa categoria rientrano anche le babysitter.

Il livello CS, invece, è quello connesso alle badanti che svolgono mansioni di assistenza a persone non autosufficienti e che quindi hanno bisogno di aiuto in tutti gli aspetti della vita quotidiana, dalla preparazione dei pasti alla corretta assunzione delle eventuali terapie.

Infine, il livello DS si riferisce a badanti formate, e quindi in possesso di certificati che attestano la loro capacità di assistere persone non autosufficienti, che possono essere non solo anziani ma anche persone con disturbi e disabilità.

Il costo della badante: un approfondimento

Considerando i fattori che possono incidere sulla spesa, è importante cercare di capire quanto costa una badante in regola in quanto non bisogna prendere in considerazione solo la retribuzione, ma anche le spese accessorie.

Il costo di una badante convivente dipende dal fatto che venga stipulato un contratto full time – 54 ore settimanali – oppure un contratto part time, in quanto gli importi dipenderanno dal numero di ore di lavoro svolte.

Qualora la badante non sia convivente il suo stipendio sarà calcolato sulla base delle effettive ore di lavoro svolte. Nel CCNL non ci sono indicazioni relative al numero minimo di ore, ma fissa a 40 ore settimanali il tetto massimo.

Qualora, invece, si decidesse di assumere una badante a ore il costo dipende direttamente dal numero di ore svolte.

Come si può intuire, il costo medio a settimana di una badante si aggira attorno ai 280 euro, per una media mensile che può anche superare i 1100 euro. Se invece la necessità è quella di assumere una persona che fornisca assistenza 24 ore al giorno – anche se, in realtà, il numero massimo di ore settimanali consentite ammonta a 54 – bisognerà optare per un contratto full time per una badante convivente, il cui stipendio base è di 880,24 euro al mese.

Costo della badante solo di notte

Ci sono dei casi in cui si sceglie di optare per la sola assistenza notturna tale per cui moltissime famiglie scelgono di avere una badante solo di notte.

Per questa tipologia di assistenza ci sono due modalità, che variano a seconda delle mansioni richieste e del livello di autosufficienza della persona assistita.

Nello specifico, se si tratta di una persona non autosufficiente che necessita sorveglianza e monitoraggio durante la notte, i costi partono da un minimo di 1.147,24 euro al mese per una badante inquadrata a livello CS ad un massimo di 1417,21 euro al mese per una badante specializzata di livello DS. Nel caso in cui, invece, la persona assistita fosse autosufficiente e dunque fosse richiesta la sola presenza notturna, lo stipendio è di 677,78 euro al mese, per un massimo di 6 notti a settimana.

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