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Sostenibilità in agricoltura

15 Febbraio 2024
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Tempo di lettura 3 minuti

Il tema della sostenibilità sta permeando tutti i principali aspetti della nostra vita inclusi i settori.

Questo deriva dalla consapevolezza di come viga un concreto problema di scarsità di risorse oltre al fatto che ci sia la necessità di ridurre l’impatto generato dai diversi settori sull’ambiente.

Anche l’agricoltura non è, quindi, esente dalla necessità di intraprendere un percorso di transizione verso una maggiore sostenibilità secondo una prospettiva di lungo termine.

L’impatto dell’agricoltura 

Agricoltura e ambiente sono due elementi strettamente correlati. Da un lato l’agricultura ha influito sull’affermazione dell’ambiente in termini di valore e dall’altro l’agricoltura ha profondamente cambiato l’ambiente in cui viviamo. 

L’attività agricola costituisce una fonte di pressione sulle principali matrici ambientali acqua – aria – suolo, determinando fenomeni di inquinamento delle acque, degrado dei terreni, immissione di gas ad effetto serra in atmosfera soprattutto ad opera degli allevamenti intensivi (metano).

Questo deriva dal fatto che ogni pratica agronomica, specialmente se attuata in modo particolarmente invasivo, possono essere associati impatti negativi sull’ambiente.

Di fatto, oggi l’agricoltura intensiva è diventata la forma dominante di agricoltura. Alcuni prodotti locali (pensiamo in Italia ai presidi Slow Food) sono stati abbandonati rischiando di scomparire dalle nostre stavole.

Andando ad analizzare questo fenomeno risulta possibile affermare che si possono individuare due principali questioni dannose per l’ambiente comportate dell’agricoltura. La prima è relativa alle emissioni di gas serra provenienti dai suoli agricoli, dalle deiezioni animali e dalla loro gestione. Il secondo elemento problematico è l’utilizzo di principi attivi, ossia gli antiparassitari destinati a proteggere e regolare i processi vitali dei vegetali ed eliminare i diserbanti, ossia le erbacce che crescono vicino alle coltivazione e che spesso possono creare problemi. L’utilizzo di pesticcidi spesso comporta l’accumulo nel suolo di nitrati, dovuti all’azoto delle deiezioni animali, l’elevata presenza nelle acque di sostanze nutritive (azoto e fosforo) altamente inquinanti e l’acidificazione del suolo.

Si ravvisa che questi processi da una parte incrementano il cambiamento climatico, favorendo poi una serie di conseguenze scatenanti quali lo scioglimento dei ghiacciai e fenomeni di siccità.

Agricoltura e pratiche sostenibili

L’agricoltura sostenibile si pone come obiettivi quello di riuscire a rispettare le risorse naturali come l’acqua, la terra e la biodiversità, assicurando contemporaneamente il nutrimento agli esseri umani nonostante l’impatto dei cambiamenti climatici e l’aumento della popolazione sulla terra.

Questa vuole assicurare la salute delle persone, la qualità della vita di chi si occupa della produzione oltre che i diritti umani di chi opera nel settore e l’equità sociale.

Considerando la rilevanza del tema la FAO ha stilato una lista di cinque principi a cui deve ispirarsi l’agricoltura sostenibile. Questa ha, inoltre, pubblicato nel 2018 un paper che si pone l’obiettivo di indicare le 20 azioni necessarie, nel campo dell’agricoltura, per centrare i 17 obiettivi di sviluppo adottando un approccio integrato al tema.

Ai fini di riuscire concretamente ad arrivare a soddisfare questi obiettivi, si ravvisa di come le tecnologie emergenti possono concretamente arrivare a svolgere un ruolo di primo piano, a partire dalla cosiddetta agricoltura 4.0, dove connettività, intelligenza artificiale e IoT possono trovare impiego per dare un contributo in uno dei settori che tradizionalmente è rimasto più al riparo dall’innovazione, e che per lungo tempo è stato considerato come uno dei comparti più legati alla tradizione, e quindi a metodi di produzione e di distribuzione datati e con grandi possibilità di essere resi più efficienti.

I principi dell’agricoltura sostenibile sono:

  • aumentare la produttività, occupazione e valore aggiunto nei sistemi alimentari, attraverso un cambiamento delle pratiche e dei processi agricoli improntato a garantire i rifornimenti alimentari e alla riduzione dei consumi di acqua ed energia.
  • protezione e miglioramento delle risorse naturali: in quest’ambito rientrano la conservazione dell’ambiente, il contenimento dell’inquinamento delle fonti idriche, la lotta alla distruzione di habitat e degli ecosistemi, il deterioramento dei terreni.
  • miglioramento dei mezzi di sussistenza, favorendo una crescita economica inclusiva. Il quarto punta sull’accrescimento della resilienza, sia che si tratti delle persone, sia delle comunità e sia degli ecosistemi. Questo implica la trasformazione dei modelli produttivi per fare in modo che si riesca a contenere al massimo, fino a minimizzarlo, l’impatto che potrebbe derivare da eventi estremi dovuti ai cambiamenti climatici o dalla variabilità dei prezzi di mercato.
  • adattare la governance del settore alle nuove sfide, grazie a una serie di norme che renda possibile un equilibrio tra pubblico e privato assicurando trasparenza ed equità.

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