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ISEE per Università: 5 cose da sapere

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17 Novembre 2020
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Tempo di lettura 5 minuti

Nella maggior parte degli atenei italiani sta per scadere il termine per presentare l’ISEE per università. Ne avrai sentito parlare o magari lo hai già comunicato all’Ateneo o all’Ente per il diritto allo studio per ottenere una riduzione del pagamento tasse università.

Sai qual è la differenza tra l’ISEE per universitari e l’ISEE ordinario?

Oggi facciamo chiarezza sull’argomento. In questo articolo voglio spiegarti in 5 punti cos’è e a cosa serve l’ISEE università 2022, perché è diverso dall’ISEE ordinario, come si richiede, in quanto tempo lo ottieni e soprattutto quali sono i suoi vantaggi.

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1. ISEE per università: cos’è e a cosa serve

L’ISEE università è il modello che lo studente presenta al proprio ateneo in sede di immatricolazione, o quando si iscrive a un anno accademico successivo al primo, per ottenere una serie di benefici connessi con il diritto allo studio. Le principali agevolazioni a cui si può accedere con l’ISEE per università sono:

  • borse di studio;
  • posti alloggio;
  • servizio mensa.

Non solo. Il modello ISEE è il criterio in base al quale gli atenei italiani suddividono gli studenti in fasce di reddito ISEE per tasse università: dalla situazione economica di ciascun iscritto dipenderà l’importo della retta universitaria.

Perché è importante presentare l’ISEE università? In primis perché con un reddito molto basso si può essere esonerati dal pagamento tasse università. Inoltre lo studente che non lo presenta viene collocato automaticamente nella fascia contributiva più alta.

Qual è la scadenza per l’ISEE università 2022? In via generale il termine è fissato per una data compresa tra settembre e novembre ma ciascun ateneo ha le sue regole. Per questo motivo si raccomanda di tenersi informati sul sito ufficiale della propria università, che stabilirà la scadenza entro cui compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica per la documentazione ISEE università.

La riforma ISEE 2015

Il 1 Gennaio 2015 l’ordinamento italiano ha introdotto novità importanti in materia di ISEE. Fino al 2014 la DSU era la stessa per qualsiasi necessità, situazione o prestazione a cui si volesse accedere con la dichiarazione ISEE. Allora si parlava di modello ISEE unico.

Nel 2015 sono stati introdotti nuovi modelli di ISEE che si adattano a condizioni particolari. Questi sono:

  • standard o ordinario
  • università
  • socio sanitario: è richiesto per le rette delle residenze sanitarie per anziani o disabili
  • minorenni: può garantire l’accesso a sconti per iscrizioni ad asili, mense scolastiche e bonus libri
  • corrente: si calcola quando c’è un significativo e improvviso cambiamento del patrimonio familiare

Prima dell’introduzione dell’ISEE università, lo studente presentava all’ateneo l’ISEEU, un secondo documento da affiancare al tradizionale ISEE. L’ISEE standard non teneva conto di situazioni peculiari che invece si ripercuotevano sulla situazione economica dello studente, ad esempio essere figlio di genitori divorziati oppure membro di un nucleo familiare in cui un coniuge risiede all’estero.

2. ISEE ordinario e ISEE universitario sono uguali?

Prima di entrare nel vivo del paragrafo, un domanda è più che lecita: ma l’ISEE cos’è e a cosa serve? L’acronimo ISEE sta per Indicatore della Situazione Economica Equivalente. È lo strumento usato per valutare la situazione economica delle famiglie in Italia al fine di ammettere i cittadini a determinate prestazioni sociali o familiari.

Per ottenere qualsiasi tipo di ISEE è necessario compilare la Dichiarazione Sostitutiva Unica o DSU presso un Centro di Assistenza Fiscale abilitato (CAF), dal proprio commercialista oppure online sul sito dell’INPS.

La DSU è un’autodichiarazione in cui il richiedente fornisce dati anagrafici, reddituali e patrimoniali. Tali dati si riferiscono ai due anni precedenti rispetto al momento in cui si fa domanda. In sostanza per ottenere l’ISEE 2022 dovrai presentare redditi e patrimoni del 2018. Indipendentemente da quando viene presentata, la DSU scade il 31 dicembre successivo alla data di richiesta.

Di seguito l’elenco dei documenti di cui hai bisogno per compilare la DSU ed ottenere l’ISEE:

  • giacenza media dei conti correnti intestati ai vari componenti del nucleo familiare
  • stato di famiglia
  • codice fiscale di tutti i membri del nucleo familiare
  • un documento di identità valido
  • ultima dichiarazione dei redditi (modello UNICO o 730)
  • autocertificazione dei redditi (CUD)
  • contratto di affitto con l’ultima copia del canone versato
  • eventuale documentazione attestante handicap
  • saldo contabile dei depositi bancari e postali
  • estratti conto con giacenza media annuale dei depositi bancari e postali
  • azioni o quote di società o organismi di investimento collettivo di risparmio

Dopo aver ricevuto la DSU, l’INPS procederà con il calcolo dell’ISEE in base a:

  • dati dichiarati in DSU per i quali chi fa domanda si assume la responsabilità penale
  • informazioni sul reddito complessivo ai fini IRPEF ottenuti dall’Agenzia delle Entrate
  • dati presenti nei propri archivi

Quindi qual è la differenza?

La differenza tra ISEE standard o ordinario e ISEE per universitari sta nella valutazione dello stato di dipendenza o autonomia dello studente rispetto alla famiglia di origine.

Possono verificarsi due casi:

  • studente a carico e dipendente dal nucleo familiare – in questo caso l’ISEE standard della famiglia coincide con l’ISEE università;
  • studente non a carico e indipendente dal nucleo familiare – in questo caso l’ISEE università sarà diverso da quello familiare.

Perché uno studente venga considerato non a carico devono verificarsi contemporaneamente 2 condizioni:

1) residenza da almeno due anni in un immobile diverso da quello della famiglia di origine e non di proprietà di un membro del nucleo familiare;

2) reddito di lavoro dipendente o assimilato non al servizio di un familiare non inferiore a 6.500 euro annui per due anni consecutivi.

3. Come richiedere ISEE universitario

La procedura da seguire per ottenere l’ISEE per università è identica a quella dell’ISEE standard, così come sono gli stessi i documenti e gli indicatori da presentare. Ricapitolando, è sufficiente recarsi al CAF o affidarsi ad un professionista autorizzato e compilare da Dichiarazione Sostitutiva Unica. Il CAF trasmetterà la documentazione all’INPS che fornirà il modello ISEE con la seguente dicitura: si applica alle prestazioni agevolate per il diritto allo studio universitario.

4. ISEE per università: in quanti giorni lo ottieni

Da quando l’INPS riceve la DSU, il modello ISEE per universitari è disponibile entro 10 giorni lavorativi. Può essere richiesto sul sito dell’ente oppure nelle sedi territoriali competenti.

Generalmente gli atenei lo prelevano direttamente dalla banca dati dell’INPS, previa autorizzazione dello studente.

Ma attenzione! Vietato prendersela con calma (a meno che non si voglia risultare nella fascia contributiva massima!). Gli stessi atenei suggeriscono di compilare la DSU in anticipo rispetto al termine proprio per evitare brutte sorprese.

5. Pagamento tasse università: chi ha diritto all’esenzione totale?

Presentare l’ISEE per università è necessario per beneficiare delle agevolazioni per il diritto allo studio, incluso il pagamento tasse università proporzionato al proprio reddito.

Fino allo scorso anno, gli studenti con un ISEE uguale o inferiore a 13.000 euro erano esonerati dal pagamento delle tasse in tutti gli atenei. In seguito alla crisi sanitaria da COVID-19, il MIUR ha esteso l’esenzione del pagamento tasse agli ISEE fino a 20.000 euro e previsto riduzioni dal 10% all’80% per gli ISEE fino a 30.000 euro.

Per scongiurare l’abbandono universitario precoce, molti atenei hanno esteso ulteriormente l’area zero tasse. L’Università di Bologna, ad esempio, non farà pagare le tasse 2022/2023 alle matricole con un ISEE fino a 23.000 euro e ai vecchi iscritti con particolari requisiti di merito.


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