Aspettativa non retribuita, di cosa si tratta
Si definisce aspettativa da lavoro il periodo di sospensione dall’attività lavorativa. Si chiarisce che ogni dipendente ha la possibilità di richiedere alla propria azienda, per un periodo di tempo di assenza dal lavoro. Questo periodo può essere retribuito, ma non sempre vale questa condizione.
Si evidenzia c’è la richiesta dell’aspettativa dal lavoro non determina la perdita del posto di lavoro, dal momento che il dipendente ha la possibilità di continuare a mantenere il proprio posto durante questo periodo di sospensione.
Il lavoratore dipendente, nello specifico, può chiedere l’aspettativa da lavoro per diversi motivi. In alcuni casi si connota come un periodo necessario per motivi familiari di diversa natura, oppure per un momento di lutto. Inoltre si evidenzia che l’aspettativa sul lavoro può essere anche richiesta in relazione al contratto collettivo nazionale in essere dai lavoratori dipendenti. Per quanto riguarda i lavoratori autonomi che possono organizzare il lavoro a propria discrezione, si sottolinea che non vige la possibilità di richiedere l’aspettativa.
È importante chiarire che secondo numerosi contratti l’aspettativa da lavoro è regolamentata anche per una durata massima. Nonostante questo a volte può anche raggiungere periodi molti lunghi, anche fino a uno o due anni.
Nel momento in cui un lavoratore richiede l’aspettativa da lavoro, si delinea una situazione in cui il lavoratore non perde comunque il proprio ruolo all’interno dell’azienda in cui è solito lavorare, in quanto può mantenere il posto per il successivo rientro.
L’aspettativa da lavoro prevede di fatto che il lavoro del dipendente venga congelato per un periodo, che può essere in parte retribuito, oppure non prevedere retribuzione.
All’interno di questo articolo andremo ad approfondire, nello specifico, che cosa rappresenta l’aspettativa di tipo non retribuita ai fini di comprendere come funziona.
L’aspettativa non retribuita
Si dice aspettativa non retribuita quel periodo di assenza dal lavoro (anche detto congedo) a livello del quale il dipendente, pur mantenendo il posto di lavoro, accetta di non ricevere alcun trattamento economico.
Questa condizione di aspettativa non retribuita si differenzia dall’aspettativa con diritto alla retribuzione, dove al lavoratore spetta comunque lo stipendio, pur in assenza della prestazione lavorativa.
In entrambi i casi il dipendente ha il pieno diritto alla conservazione del proprio posto per tutto il periodo di assenza. Questo indica che il datore non ha la possibilità di licenziare il lavoratore in virtù della mancata esecuzione della prestazione.
Si sottolinea che è lo stesso lavoratore il soggetto che richiede l’aspettativa e lo può fare per una serie di motivi che hanno ad oggetto la propria vita personale.
Motivazione dell’aspettativa non retribuita
Come detto l’aspettativa non retribuita è un periodo di assenza dal lavoro senza stipendio richiesto dal lavoratore sulla base di determinate esigenze personali previste dal diritto del lavoro. Il dipendente, in questa condizione, seppur mantenga il proprio posto di lavoro, non riceve alcun trattamento economico.
Le motivazioni per poter richiedere questo tipo di aspettativa senza stipendio possono essere diverse. Tra queste emergono:
- aspettativa non retribuita per motivi familiari: si tratta di motivazioni collegate ad un parente stretto. Si può inserire qui l’aspettativa non retribuita per motivi di salute (malattia grave di un familiare stretto);
- aspettativa non retribuita per motivi personali, come la tossicodipendenza accertata del lavoratore o di un familiare;
- aspettativa non retribuita per la formazione professionale;
- aspettativa non retribuita per cariche pubbliche o sindacali.
Come richiedere l’aspettativa non retribuita
Per richiedere l’aspettativa non retribuita il lavoratore dipendente deve inviare o consegnare all’ufficio del personale una apposita domanda formale al proprio datore di lavoro. All’interno della domanda si dovranno indicare tutte le caratteristiche principali:
- durata dell’aspettativa;
- motivazioni;
- eventuali altre richieste dirette all’azienda (es. aggancio delle ferie e permessi).
Ai fini di richiedere l’aspettativa al lavoro per gravi motivi familiari il dipendente ha l’inserimento di attenersi alle procedure eventualmente previste dalla contrattazione collettiva applicata.
A supporto della richiesta di aspettativa non retribuita, l’interessato ha anche l’impegno di dover presentare una idonea documentazione probante i gravi motivi.
Come funziona l’aspettativa non retribuita
Un aspetto fondamentale riguarda il funzionamento dell’aspettativa non retribuita.
Si evidenzia che in base alla situazione specifica il periodo può variare notevolmente in quanto è possibile usufruire del periodo previsto in modo continuativo oppure dilazionato nel tempo.
Si chiarisce che nel corso di questo periodo il lavoratore non ha la possibilità ne di maturare né pensione né anzianità.
Questo rappresenta un elemento importante da conoscere se si intende accedere a questa possibilità.
Nello specifico si nota che il lavoratore conserva il proprio posto di lavoro, ma il datore di lavoro può confermare o negare l’aspettativa, solamente se ci sono valide motivazioni organizzative aziendali. Si nota che chi chiede un’aspettativa può svolgere un altro lavoro, tuttavia il datore deve esserne consapevole.
Si rileva che l’aspettativa non retribuita si interrompe nel momento in cui il soggetto che l’ha richiesta non presenta più le motivazioni per cui ha avuto accesso a tale periodo. Per interrompere l’aspettativa è necessario il rientro al lavoro.
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