Aumento stipendi pubblici dipendenti

Per i dipendenti pubblici si vanno a delineare delle importanti novità legate all’ammontare dello stipendio.
Di fatto, sembra che a breve ci saranno delle crescite degli stessi.
In tale frangente si ricorda che a fine maggio il Ministro della Pubblica Amministrazione Zangrillo ha avviato la discussione per definire le modalità di rinnovo del contratto triennale 2022-2024 che vede coinvolti circa 200mila dipendenti pubblici. Nello specifico, emerge che le trattative hanno portato all’approvazione – da parte dell’ARAN – e alla sottoscrizione in via definitiva di un documento che contiene le linee guida per tutta la pubblica amministrazione sui rinnovi e che prevede alcuni benefici, sia economici sia riguardanti le modalità di lavoro per i dipendenti pubblici.
In particolare, il rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti della Pubblica Amministrazione porterà aumenti degli stipendi per circa 193 mila lavoratori statali. Si tratta di un incremento medio mensile di 160 euro, pari al 5,78% della remunerazione, attuabile grazie a un finanziamento di 555 milioni di euro, che proviene dai 5,5 miliardi di euro stanziati proprio a favore dei rinnovi contrattuali di tutto il comparto dello Stato per il triennio 2022-2024.
Gli aumenti previsti e le altre novità
Dal punto di vista pratico è stato, prima di tutto, previsto un aumento medio dello stipendio per un importo pari a 160 euro mensili, risultato di un aumento salariale del 5,78% e che comporterà un gettito complessivo pari a 555 milioni di euro nel 2024.
In aggiunta alle risorse dedicate ai rinnovi contrattuali vi sono però anche altre risorse, previste per alcuni settori o comparti da specifiche disposizioni di legge, pari a circa 700 milioni di euro, che portano l’incremento medio riconosciuto sul triennio 2022 2024 a una percentuale del 6,2%.
L’aumento stipendi con i rinnovi CCNL coinvolge gli statali, ossia il personale dipendente delle Pubbliche Amministrazioni (PA) italiane in servizio al 1° gennaio 2024.
Quindi, spetta ai dipendenti di:
- tutte le Amministrazioni dello Stato;
- aziende e amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo, le Regioni, le Province, i Comuni, le Comunità montane, loro consorzi e associazioni;
- Enti del Servizio sanitario nazionale;
- istituzioni scolastiche e universitarie;
- Istituti autonomi case popolari (IACP);
- Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni;
- Enti pubblici non economici nazionali, regionali e locali, le amministrazioni e le loro aziende;
- Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN);
- Agenzie di cui al Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 300.
La norma – come chiarito dalla Legge di Bilancio – è estesa anche al “personale statale in regime di diritto pubblico”.
Cioè:
- magistrati, avvocati e procuratori dello Stato;
- personale militare, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco;
- professori universitari;
- personale delle carriere diplomatica, prefettizia e dirigenziale penitenziaria.
Si ricorda che vicino a questo rinnovo ci sarà anche l’allargamento della platea di dipendenti che potranno accedere allo smart working, così da garantire flessibilità sia ai genitori con figli minori di 14 anni, sia ai lavoratori fragili che dimostrino particolari esigenze.
Ma la scelta circa la concessione sarà a discrezione della P.A., in base alle proprie esigenze organizzative.
Di fatto, il documento prevede dei riconoscimenti extra in busta paga, che verranno attribuiti ai dipendenti valutati dai dirigenti come più meritevoli. Questo per valorizzare più il merito e meno la seniority.
Infine, viene data maggiore importanza all’aspetto della formazione del personale per migliorare l’efficienza, la professionalità e le capacità dei dipendenti e, di conseguenza, dell’intera Pubblica Amministrazione.
Dalle linee guida si legge che, in fase di contrattazione, devono essere fissate le ore annuali minime di formazione, per un numero non inferiore a 24 ore. Lo svolgimento di quest’attività è un diritto-dovere dei dipendenti pubblici e rientrerà nel normale orario di lavoro.
Tutte queste novità servono non solo a garantire l’obiettivo di conciliazione lavoro-famiglia, ma anche a rendere più attrattivo il settore pubblico.
Nonostante le innovazioni, non sono mancate polemiche da parte del sindacato Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori), il quale ha affermato che l’aumento previsto non pareggia il fatto che, a causa dell’inflazione, gli stipendi sono negli anni scesi del 15,7%. Ha infine affermato che i compensi dei dipendenti scolastici sono tra i più bassi della P.A. e dell’Europa, richiedendo un ulteriore intervento da parte del Ministro Zangrillo.
Ricerca
INAIL
Iscriviti alla newsletter
Ti sei iscritto correttamente
Notizie correlate

Danno Biologico
Tempo di lettura 11 minutiLa nascita del danno biologico deriva dai dibattiti giurisprudenziali che hanno caratterizzato la fattispecie lungo il corso degli anni 70 […]

Revisione Rendita Inail
Tempo di lettura 8 minutiChe cos’è? La revisione della rendita Inail nel settore infortunistico tende a garantire corrispondenza tra il danno e l’indennizzo non solo al […]

Rendita Inail
Tempo di lettura 6 minutiChe cos’è? La Rendita INAIL è una prestazione valutata in base alla natura temporanea o permanente del lavoro svolto. La […]