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Concorso magistratura 2023-2024

30 Ottobre 2023
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Tempo di lettura 4 minuti

È stato indetto dal Ministero della Giustizia il concorso magistratura 2023 2024 che ha come obiettivo la copertura di 400 posti di lavoro per magistrati ordinari.

Hanno la possibilità di partecipare al concorso in magistratura ordinaria e, quindi, di accedere alle posizioni anche i laureati in Giurisprudenza, inclusi anche m i neolaureati, senza che ci sia più l’obbligo di frequenza di tirocini o scuole di specializzazione per le professioni legali né l’abilitazione alla professione forense.

Ai fini di partecipare al concorso è necessario procedere a presentare la domanda di ammissione entro il 13 novembre 2023. Per quanto riguarda i diari delle prove si chiarisce che questi saranno pubblicati il 5 dicembre.

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire le principali caratteristiche del concorso presentando le informazioni sui requisiti richiesti, l’iter selettivo e come presentare la domanda di ammissione.

Il concorso 

Il bando del concorso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale serie Concorsi ed esami n. 78 del 13-10-202.

Si chiarisce che tutti coloro che sono interessati al concorso in magistratura 2023 2024 sono invitati a leggere con attenzione il Bando relativo alla procedura selettiva per 400 magistrati.

Domanda di ammissione

Si chiarisce che la domanda di partecipazione al concorso per magistrati ordinari 2023 2024, deve essere indirizzata al Consiglio Superiore della Magistratura, e deve essere inviata solo per via telematica, entro le ore 18.30 del 13 novembre 2023.

Nello specifico coloro che decidono di candidarsi devono procedere a collegarsi al sito internet del Ministero della Giustizia e compilare l’apposito form.

Ai fini di poter accedere direttamente alla procedura risulta necessario procedere all’autentificazione per mezzo dello SPID di secondo livello, oppure CIE (Carta di Identità Elettronica), o Carta Nazionale dei Servizi.

Una volta che i candidati hanno completato l’inserimento e la registrazione dei dati ed effettuato il versamento del diritto di segreteria tramite PagoPA, dovranno procedere a inviare la domanda di partecipazione per mezzo della funzionalità di invio predisposta nell’apposita sezione dell’applicativo, seguendo le indicazioni fornite dal sistema.

Effettuato l’invio, il sistema provvederà a notificare all’indirizzo email specificato dal candidato la domanda di partecipazione ed il codice identificativo, comprensivo del codice a barre; quest’ultimo dovrà essere stampato e conservato a cura del candidato, nonché esibito per la partecipazione alle prove scritte.

L’indirizzo email indicato dal candidato nel FORM di domanda verrà usato per tutte le notifiche e le successive comunicazioni. 

Si evidenzia che i candidati devono avere una PEC personale, coloro che sono sprovvisti possono attivarne uno.

La domanda di partecipazione inviata ed il codice identificativo sono sempre disponibili nella pagina del concorso, nell’area riservata del candidato. Nel caso in cui il sistema non abbia generato il codice identificativo, la domanda non risulta essere stata inviata, tale per cui è necessario ripetere la procedura di invio.

 

Soggetti che possono partecipare al concorso

In merito alla partecipazione al concorso magistratura 2023 2024 si chiarisce che i candidati devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • essere cittadini italiani;
  • avere l’esercizio dei diritti civili;
  • condotta incensurabile;
  • essere fisicamente idonei all’impiego a cui aspira;
  • posizione regolare nei confronti del servizio di leva al quale siano stati eventualmente chiamati;
  • non essere stati dichiarati per tre volte non idoneo nel concorso per esami alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda;
  • essere in regola con il pagamento del diritto di segreteria pari a 50 euro, tramite il servizio PagoPA;
  • essere in possesso degli altri requisiti richiesti dalle leggi vigenti.

Ricadono tra i possibili candidati, senza possibilità di cumulare le anzianità di servizio previste come necessarie nelle singole ipotesi, le seguenti categorie:

  • magistrati amministrativi e contabili;
  • procuratori dello Stato che non sono incorsi in sanzioni disciplinari;
  • dipendenti dello Stato, titolari della qualifica dirigenziale o appartenenti ad una delle posizioni corrispondenti all’area C, già prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro, comparto Ministeri, con almeno cinque anni di anzianità nella qualifica, che abbiano costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
  • soggetti appartenenti al personale universitario di ruolo docente di materie giuridiche in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
  • dipendenti, con qualifica dirigenziale o appartenenti alla ex area direttiva, della pubblica amministrazione, degli enti pubblici a carattere nazionale e degli enti locali, che abbiano costituito il rapporto di lavoro a seguito di concorso per il quale era richiesto il possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, con almeno cinque anni di anzianità nella qualifica o, comunque, nelle predette carriere e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
  • soggetti abilitati all’esercizio della professione forense anche se non iscritti all’albo degli avvocati e, se iscritti all’albo degli avvocati che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
  • coloro i quali hanno svolto le funzioni di magistrato onorario per almeno sei anni senza demerito, senza essere stati revocati e che non siano incorsi in sanzioni disciplinari;
  • laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni.

Inoltre permane la legittimazione alla partecipazione al concorso dei:

  • laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea, al termine di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni e del diploma conseguito presso le scuole di specializzazione per le professioni legali previste dall’articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398, e successive modificazioni;
  • laureati che hanno conseguito la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata non inferiore a quattro anni, salvo che non si tratti di seconda laurea, ed hanno conseguito il diploma di specializzazione in una disciplina giuridica, al termine di un corso di studi della durata non inferiore a due anni presso le scuole di specializzazione di cui al decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162;
  • laureati che hanno ottenuto la laurea in giurisprudenza a seguito di un corso universitario di durata almeno quadriennale e che hanno concluso positivamente lo stage presso gli uffici giudiziari o hanno svolto il tirocinio professionale per diciotto mesi presso l’Avvocatura dello Stato, ai sensi dell’art. 73 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, nel testo vigente a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, convertito con legge 11 agosto 2014, n. 114.

 

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