Costo della vita in Italia

Nel 2021 l’Ocse ha pubblicato un rapporto sul numero medio di ore di lavoro prestate all’anno in impieghi a tempo pieno nel mondo.
I dati ufficiali dimostrano che gli italiani lavorano molto al di sopra della media europea: 1.668 ore contro le 1.349 della Germania, le 1.363 della Danimarca, le 1.416 dei Paesi Bassi e le 1.490 della Francia. Eppure, con ore di lavoro e prezzi raddoppiati negli ultimi vent’anni, i salari in Italia sono in calo da trent’anni.
Cosa s’intende per costo della vita
Si parla di costo della vita, o costo della vita, quando ci si riferisce al calcolo o alla stima dei beni e dei servizi che le famiglie devono consumare per raggiungere un certo grado di soddisfazione o per raggiungere un certo tenore di vita. Si parla quindi di un concetto teorico espresso attraverso un indice che misura le variazioni della spesa di questi per il raggiungimento di tale obiettivo.
Si evidenzia che il costo della vita è di solito associato ad un altro concetto, come il potere d’acquisto, per la sua natura e la sua spiegazione. Entrambe le definizioni diventano strumenti utili quando si confrontano le condizioni di vita tra i diversi paesi in base ai prezzi dei beni e dei servizi richiesti dai loro abitanti.
Computazione del costo della vita
Ai fini di riuscire a calcolare il costo della vita vengono presi come riferimento una serie di prodotti del paniere di consumo di base di gruppi di popolazione. L’obiettivo è quello di stabilire risultati ponderati riferiti all’intero territorio. D’altra parte, i beni o servizi inclusi nella misurazione sono solitamente i cosiddetti essenziali. Ebbene, questi sono normalmente consumati anche dalle famiglie della classe economicamente meno favorita.
Tenendo conto dei livelli di consumo rappresentati in questo paniere, il costo della vita sarebbe la quantità di denaro di cui una famiglia ha bisogno per accedervi in un determinato periodo di tempo. Per questo motivo, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) è comunemente usato come riferimento quando si parla dei gusti e delle abitudini delle famiglie di un paese o di un territorio.
Costo della vita in Italia
Risulta molto difficile comprendere quale sia il costo della vita in Italia.
Come sopra anticipato il costo medio delle vita in Italia varia in base al luogo in cui si vive e a seconda delle specifiche condizioni personali, ovvero se si ha una famiglia con figli, una casa di proprietà o un appartamento in affitto, un impiego a tempo pieno o part-time, un’automobile (con relative spese per benzina, bollo e assicurazione) o nessun mezzo di trasporto.
In media, il costo della vita in Italia oscilla tra 1.200 e 1.700 euro netti al mese per una persona single, inclusi affitto o mutuo, utenze, auto, spesa per il cibo e (alcune) passioni per il tempo libero. Per una famiglia, il range si alza e arriva a 2.200-2.700 euro netti al mese, sempre comprendendo tutte le spese, la scuola e le attività per i bambini. La spesa media mensile familiare nel 2021, secondo i dati dell’Istat, è infatti pari a 2.437 euro.
Ovviamente nelle città metropolitane, specie del Nord, il costo medio della vita si alza rispetto a quello in paesi e cittadine di provincia, in particolare al Sud. I 1.200-1.700 euro mensili medi non saranno sufficienti ad un single che vive a Milano, a Trento o a Bolzano. Sempre l’Istat dimostra che nel 2021 i divari territoriali sono tornati a crescere: 728 euro tra Nord-Ovest e Sud, rispetto ai 625 euro del 2020.
Inoltre, a seconda del tipo di lavoro che si svolge, ci sono differenze significative tra lavoratori assunti a tempo indeterminato, dipendenti pubblici di vario grado, liberi professionisti, stagionali e precari. In tal senso, possono incidere in maniera significativa i cosiddetti fringe benefit come auto e mensa aziendali, buoni acquisto, polizze assicurative e alloggi messi a disposizione dalle società.
Guardando alla situazione italiana risulta anche importante evidenziare che per mezzo della crescita vertiginosa dell’inflazione, il costo della vita in Italia è cresciuto in modo significativo e sta mettendo in allarme le famiglie residenti nel territorio italiano. Mentre la spesa per beni e servizi cresce, gli stipendi crescono invece ad una velocità minore, costringendo così i consumatori ad una contrazione delle spese.
In Italia si ravvisano forti differenze nel costo della vita tra il nord e il sud, ma anche tra le città e le periferie. Si tratta di variabili che comportano livelli di spesa molto differenti e di cui bisogna tenere conto prima di un trasferimento in una zona differente della penisola.
La spesa media mensile di una famiglia si aggira intorno ai 2.571€ e, come abbiamo visto, ad incidere di più sono gli esborsi per l’abitazione, i trasporti e la spesa alimentare. In un contesto inflazionistico come quello attuale, la pianificazione finanziaria e la gestione del risparmio possono diventare degli alleati preziosi per il consumatore che vuole assicurarsi un futuro più sereno e lontano dalle preoccupazioni economiche.
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