Il riciclo e l’economia circolare
Sempre di più si sente parlare di riciclo soprattutto in relazione alla crescente rilevanza del tema della sostenibilità e delle sue implicazioni nella vita quotidiana e in tutti i settori.
Il riciclo è identificato come la pratica di trasformazione di materiali di scarto e rifiuti in nuove risorse o beni attraverso processi industriali più o meno complessi. Per funzionare, ha bisogno che il sistema della raccolta differenziata dei rifiuti sia rigoroso, condiviso ed efficiente.
Il riciclo si pone quindi non solo in una prospettiva di risparmio, ma anche di ottimizzazione delle risorse, con particolare riferimento a quelle scarse.
Si ricorda che la gestione dei rifiuti, rispondente a un modello circolare di sviluppo sostenibile e rispettoso della gerarchia dettata dalla direttiva UE sui rifiuti (2008/98/EC), è un elemento costitutivo fondamentale della transizione dal modello economico lineare fondato sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare” all’economia circolare.
Importanza del riciclo
Un tema molto di rilievo, quando si parla di riciclo, risulta essere quello direttamente connesso al riciclo del materiale plastico.
Di fatto possiamo affermare che il riciclo delle materie plastiche è senza dubbio la migliore possibilità a nostra disposizione per ridurre l’inquinamento, risparmiare materie prime e tutelare l’ambiente e noi stessi dagli effetti negativi della dispersione dei rifiuti in natura e in mare.
Riciclare la plastica risulta molto importante perché:
- permette di difendere la natura, le specie animali e noi stessi: la plastica dispersa nell’ambiente o conferita in discarica impiega secoli per degradarsi, e quando lo fa contribuisce comunque a creare inquinamento, disgregandosi in microplastiche dannose per la salute degli animali e dell’uomo.
- Favorisce il risparmio di risorse e materie prime: la plastica viene prodotta a partire da materie prime non rinnovabili, come il petrolio e il metano. Questo fa sì che la sua produzione sia molto “costosa” a livello ambientale, perché si basa su risorse che si sono create nel corso dei millenni e che non potranno essere sostituite, una volta giunte a esaurimento.
- Combatte l’inquinamento e limita il ricorso alle discariche: l’industria estrattiva dei combustibili fossili è fortemente inquinante e ha un pesante impatto sull’ambiente, perché le attività di raffinazione del petrolio producono sostanze potenzialmente pericolose.
- consente di limitare le emissioni di CO2 in atmosfera: il processo di produzione della plastica produce quantità significative di anidride carbonica e altri gas serra (etano, monossido di diazoto, HFC…), che vengono emessi nell’atmosfera in tutte le fasi di estrazione del petrolio, trasporto, raffinazione, lavorazione dei polimeri e loro distribuzione sul mercato. I gas serra emessi in atmosfera sono i principali responsabili del cambiamento climatico e del riscaldamento globale, ed è per questo che è necessario fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per cercare di arginare questo fenomeno.
- alimenta una filiera “virtuosa” che crea valore e occupazione: i vantaggi per l’ambiente, gli animali e la salute dell’uomo non sono gli unici aspetti positivi del riciclo della plastica. Scegliere di incentivare il riciclo e limitare il conferimento dei rifiuti in discarica permette anche di dare vita a modelli di sviluppo virtuosi che hanno ricadute positive sull’intera società.
Riciclo ed economia circolare
Il tema del riciclo risulta essere strettamente connesso a quello dell’economia circolare dal momento che questa è definita come un modello di business che prevede la condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile.
L’estensione del ciclo di vita dei prodotti contribuisce a ridurre i rifiuti al minimo e, una volta che il prodotto ha terminato la sua funzione, i materiali di cui è composto vengono – laddove possibile – reintrodotti nel ciclo economico generando ulteriore valore. Un modello di sviluppo siffatto, basato su sostenibilità e circolarità, persegue la riduzione della pressione sull’ambiente, l’obiettivo europeo della neutralità climatica, la diminuzione della dipendenza da altri Paesi per l’accesso alle materie prime strategiche e l’incremento di competitività e di crescita economica disgiunta dall’utilizzo delle risorse.
Per mezzo dell’economia circolare si anno una serie di vantaggi, ma il principale è il fatto che questo modello di business estende il ciclo di vita dei prodotti, contribuendo a ridurre i rifiuti al minimo.
In tale frangente risulta importante ricordare che i dell’economia circolare contrastano con il tradizionale modello economico lineare, fondato invece sul tipico schema “estrarre, produrre, utilizzare e gettare”. Il modello economico tradizionale dipende dalla disponibilità di grandi quantità di materiali e energia facilmente reperibili e a basso prezzo.
Differenza tra riusare e riciclare
Il significato di riusare, in realtà, è in stretta connessione con quello di riciclare. I due termini, infatti, spesso vengono confusi tra loro perché hanno il medesimo scopo finale: dare una seconda vita a un oggetto. La modalità e i tempi col quale avviene questo, però, sono diversi. Con il riciclo, infatti, attraverso la raccolta differenziata dei rifiuti, il prodotto assume nuove forme diventando una materia prima per nuovi oggetti. Il riuso, invece, è un modo per estendere il ciclo di vita dell’oggetto stesso. Tanti possono essere gli esempi del riuso, ma il più semplice è il concetto di second hand nel campo della moda, oggi sempre più diffuso in tutto il mondo e, soprattutto, in Italia come vedremo più avanti.
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