Resoconto saldi estivi 2024

Il 6 luglio in quasi tutta Italia sono iniziati i tanto attesi saldi estivi.
I saldi sono un momento particolarmente amato da parte dei consumatori in quanto rappresentano il momento in cui si ha la possibilità di acquistare il tanto desiderato prodotto a cui si aveva rinunciato per il prezzo troppo elevato.
Nonostante questo, al momento del loro avvio le aspettative non erano molto positive a causa del caro-vita e il maltempo degli ultimi mesi.
Di fatto sembra che l’interesse dei consumatori era in calo: le previsioni indicavano che circa il 55% degli italiani contro il 61% del 2023 aveva intenzione di fare shopping scontato (sondaggio Confesercenti-Ipsos). Sempre sulla base delle stime è stato rilevato che il giro complessivo d’affari supererà comunque i 3,5 miliardi di euro, ma le aspettative del settore non sono entusiastiche.
Sembra che questo appuntamento, un tempo vitale per risollevare le sorti delle attività commerciali, sembra aver perso il suo appeal.
Funzionamento saldi
Si ricorda che i saldi estivi sono ormai regolamentati da norme che non tengono conto della realtà attuale del mercato. Le date fissate per l’inizio dei saldi non sono più in linea con le esigenze dei consumatori e dei commercianti. Le modalità di vendita online, le promozioni continue e le svendite durante tutto l’anno hanno reso i saldi stagionali meno attraenti. Inoltre, la crescente inflazione e la diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie hanno ulteriormente ridotto la propensione alla spesa.
Andamento dei saldi
I risultati delle prime settimane di saldi estivi in hanno visto un buon avvio anche se i comportamenti dei consumatori confermano che la crisi dei consumi non è affatto superata.
Lo si evince dall’indagine realizzata da Confesercenti
sulle imprese del settore calzature/abbigliamento. Dalle risposte fornite dalle imprese intervistate, emerge come il 48% dei negozi ha avuto un andamento delle vendite uguale a quello registrato nei primi giorni di saldi del luglio 2023, mentre un 23,5% ha registrato un aumento e il 26,8% una diminuzione. Oltre il 74% delle imprese che ha visto un incremento delle vendite, registra un aumento di oltre il 10%.
Per il 60% degli intervistati lo sconto medio maggiormente praticato è stato del 30%, mentre un 15% ha iniziato le vendite con sconti superiori.
Il valore medio dello scontrino è stato di circa 100,20 euro, valore diminuito per il 24,9% delle imprese e aumentato per il 20,1% rispetto a quello dello scorso anno.
Situazione omogenea per tutte le imprese del settore su tutto il territorio su cui i saldi estivi incidono per quasi il 20% del volume d’affari complessivo.
Dal punto di vista pratico questo indica che i negozi, dunque, sono ancora ben forniti di prodotti e le imprese intervistate si aspettano per i prossimi giorni un incremento delle vendite per recuperare quella liquidità necessaria alla gestione della propria impresa.
Ad oggi sembra che la spesa media per persona è mediamente tra i 120 e i 130 euro. Tale ammontare
non appare però in grado di ribaltare l’andamento negativo delle vendite di abbigliamento estivo, in particolare negli esercizi tradizionali, come registrato dai rilevamenti dell’Istat sulla fiducia delle imprese del commercio al dettaglio.
Il futuro dei saldi
La situazione attuale pone interrogativi sul futuro dei saldi stagionali e sulla necessità di ripensare le strategie commerciali per adattarsi alle nuove dinamiche di mercato. Il commercio al dettaglio è in continua evoluzione, e i saldi, una volta appuntamento imperdibile, devono trovare nuove modalità per tornare a essere rilevanti e attrattivi per i consumatori moderni.
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