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Smart working proroga al 31 marzo 2024

3 Gennaio 2024
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Tempo di lettura 4 minuti

Con la Legge 191/2023 di conversione del Decreto Anticipi, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 293 del 16 dicembre si è proceduto a decretare la proroga dello smart working di tre mesi (fino al 31 marzo 2024).

Dal punto di vista pratico il provvedimento si caratterizza per il fatto che estende il diritto al lavoro agile per i dipendenti del privato con figli fino a 14 anni e la procedura adottata in materia di gestione del rischio Covid, con riferimento alle aziende private, annettendovi i fragili esposti a contagio.

Inoltre con l’articolo 18 bis sono state prorogate le misure in favore dei lavoratori con figli under 14 (previste all’articolo 90, commi 1 e 2, del Decreto Legislativo 34/2020) e per i fragili del privato.

Che cos’è lo smart working

Lo smart working risulta essere definito come una particolare modalità di svolgimento del rapporto di lavoro che si basa dall’assenza di vincoli relativi al luogo o all’orario di lavoro oltre che da un’organizzazione fondata sul raggiungimento di obiettivi, stabiliti mediante l’accordo e il confronto tra il dipendente e il datore di lavoro. 

Dal punto di vista pratico lo smart working si contraddistingue per la sua capacità di riuscire a facilitare il lavoratore nel conciliare il lavoro con la propria vita privata e, contemporaneamente, favorire un aumento della produttività.

A livello normativo, lo Smart Working è definito all’interno della Legge 22 maggio 2017, n.81, dove l’articolo 18 comma 1 cita: “Le disposizioni del presente capo, allo scopo di incrementare la competitività e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, promuovono il lavoro agile quale modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa. La prestazione lavorativa viene eseguita, in parte all’interno di locali aziendali e in parte all’esterno senza una postazione fissa, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva.”

Come si evince dalla definizione lo smart working si basa sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).

Proroga dello smart working

Come sopra anticipato con la conversione in legge del decreto n. 132/2023, si è proceduto ad una nuova proroga del termine dello smart working. Di fatto il nuovo articolo 18-bis ha prorogato al 31 marzo 2024 la scadenza dello smart working che prima era stata fissata al 31 dicembre 2023 per i genitori con figli under 14 ma anche per i fragili esposti maggiormente ai rischi Covid.

Andando a considerare il quadro normativo di riferimento, modificato più volte negli ultimi mesi, si rileva che il decreto lavoro ha disposto la proroga del diritto allo smart working al 31 dicembre 2023 per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti del settore privato che hanno almeno un figlio con meno di 14 anni e per i lavoratori fragili esposti a situazioni di maggiore rischio in caso di contagio da Covid. Inoltre a favore dei cosiddetti lavoratori super fragili, invece, il termine è stato fissato al 30 settembre 2023.

Questa scadenza e stat modificata dal decreto proroghe e portata anch’essa alla fine dell’anno.

Durante il processo di conversione in legge del decreto proroghe è stato proposto un emendamento per estendere il termine del 31 dicembre fino al 30 giugno 2024, che però non ha trovato approvazione.

Di fatto la Commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento alternativo che concede appunto una proroga al 31 marzo 2024 delle misure Covid introdotte in favore dei lavoratori con figli under 14 e dei lavoratori fragili “maggiormente esposti a rischio di contagio da virus SARS-CoV-2, in ragione dell’età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o, comunque, da comorbilità che possono caratterizzare una situazione di maggiore rischiosità accertata dal medico competente”.

 

Smart working fino al 31 dicembre

Si ricorda che il diritto allo smart working risulta essere confermato fino al 31 marzo 2024 a favore dei soggetti fragili e dei genitori di under 14. Di controverso lo smart working non ha trovato estensione per i lavoratori super fragili in quanto per questi è figurato in vigore almeno fino al 31 dicembre 2023.

A tal fine si chiarisce che per lavoratori fragili si intendono quei lavori esposti a situazioni di maggiore rischio in caso di contagio da Covid. Di fatto questi soggetti anno concretamente la necessità di un’apposita certificazione medica per dimostrare, sulla base delle valutazioni di un medico competente, la maggiore esposizione ai rischi da Covid sia per quanto riguarda l’età, sia la presenza di condizioni di rischio derivanti da immunodepressione, da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o comunque da comorbilità. Il ricorso allo smart working è condizionato alla compatibilità del lavoro agile con le attività svolte.

Si definiscono, invece, lavoratori super fragili coloro che si trovano in una condizione in cui sono quelli affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministero della Salute del 4 febbraio 2022, che indica le casistiche per le quali sussiste la condizione di fragilità. In tale accezione i datori di lavoro hanno il compito di impegnarsi ad assicurare lo svolgimento della prestazione in modalità agile anche adibendoli a mansioni diverse tra quelle della medesima categoria o area di inquadramento e senza alcuna modifica alla retribuzione spettante.

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