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Bonus Colf e Badanti 2023: chi può richiederlo e come fare domanda

Bonus colf e badanti 2023
16 Giugno 2023
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Tempo di lettura 3 minuti

Sostenere le spese per un lavoratore domestico, soprattutto successivamente agli aumenti inerenti alle paghe orarie e ai contributi per colf e badanti previsti dal nuovo contratto collettivo, sta iniziando a diventare un problema economico di rilievo per tutte quelle famiglie che hanno bisogno di un collaboratore familiare per gestire le faccende domestiche.

Il contraccolpo di questo aumento salariale, come affermato da Assindatcolf, il Sindacato Nazionale dei Datori Lavoro Domestico, potrebbe portare ad un nuovo aumento dei rapporti di lavoro a “nero” che rappresentano già una piaga difficile da sconfiggere all’interno di questa categoria.

In funzione di questi e molti altri segnali d’urgenza, il decreto lavoro ha previsto un bonus colf e badanti dal valore di 3.000 euro per il triennio 2023/24/25.

Il bonus colf e badanti viene in aiuto a tutte quelle famiglie che hanno bisogno di assumere dei collaboratori domestici ai fini dell’assistenza ad anziani non più autosufficienti.

Come funziona?

Il bonus colf e badanti consiste sostanzialmente in un esonero contributivo pari al 100% fino ad un massimo di 3.000 euro per i primi tre anni di assunzione del collaboratore domestico.

La prestazione è stata prevista dal decreto lavoro, il quale ha elaborato una serie di incentivi per l’assunzione che vanno a colpire un vasto numero di categorie lavorative.

Tuttavia, successivamente al varo del decreto non vi è stata alcuna conferma rispetto all’entrata in vigore del bonus che, invece, è stato preso in considerazione proprio in questi giorni in virtù della conversione a legge del summenzionato decreto.

Prima di addentrarci all’interno del meccanismo di funzionamento di questo bonus, cerchiamo di fornire un po di contesto al lettore.

I contributi previdenziali e assistenziali versati per conto del lavoratore domestico, sono totlamente a carico del datore di lavoro il quale può ottenere una deducibilità degli stessi dal reddito complessivo entro una soglia massima di 1.500 euro annui.

L’idea iniziale proposta all’interno del decreto era quella di innalzare la soglia limite a 3.00 euro annui, idea che è stata posta subito in stad-by e non considerata all’interno del testo.

Con i lavori di conversione del decreto legge, è quindi tornata in superfice l’esigenza di prevedere un contributo per questa categoria di lavoratori che consenta ai datori di lavoro di risparmiare rispetto al pagamento della contribuzione.

Ecco che è stato elaborato un emendamento al decreto, il quale ha ricevuto il via libera da parte della Comissione Affari sociali del Senato, il quale introduce il bonus colf e badanti mediante uno sgravio contributivo a determinate condizioni.

Lo sgravio è otteninile da tutte quelle famiglie che:

  • Assumono un collaboratore domestico con contratto di lavoro a tempo indeterminato nel triennio 2023, 2024 e 2025
  • Trasformano il contratto di lavoro del collaboratore da determinato ad indeterminato sempre nel triennio 2023, 2024 e 2025

In presenza dei requisiti summenzionati, il datore di lavoro potrà ottenere un esonero contributivo pari a 36 mesi fino ad un massimo di contributi dovuti pari a 3.000 euro.

Chi può richiedere il bonus?

Il bonus colf e badanti potrà essre richiesto solo da una piccola porzione di datori di lavoro.

Infatti la prestazione può essere riconosciuta solo per l’assunzione o trasfromazione contratto di un collaboratore domestico destinato alla cura di una persona non autosufficiente.

I requsisiti dell’assistito dovranno essere i seguenti:

  • Età uguale o superiore a 65 anni
  • Essere stato dichiarato non autosufficiente

Lo sgravio non potrà essere applicato a quei rapporti lavorativi che siano terminati da meno di due anni e nei riguardi dell’assunzione di parenti o affini.

Ricordiamo il lettore che le informazioni contenute all’interno dei questo articolo si basano su indiscrezioni emerse all’interno di varie fonti giornalistiche, per avere certezza rispetto al meccanismo di funzionamento del bonus colf e badanti dovremo attendere la conversione di legge del decreto lavoro.

La lotta al lavoro sommerso

In Italia vi sono circa 1,5 milioni di lavoratori domestichi, 780.00 dei quali, svolge l’attività in modo irreogolare quindi senza un contratto di lavoro.

I numeri appena citati fanno di questo settore quello con il maggior numero di contratti a nero, comportando una perdita annuale per lo stato pari a quasi 3 miliardi di euro.

Ovviamente l’aumento della retribuzione oraria e degli oneri contributivi avvenuti nell’ultimo anno, non faranno altro che incentivare ancora di più l’adozione di rapporti lavorativi a nero.

Per quanto questa categoria di lavoratori viene sempre lasciata all’ultimo posto, crediamo sia d’obbligo da parte del Governo di attuare azioni come quelle del bonus colf e badanti che incentivino la regolarizzazione dei rapporti lavorativi e aiutino a restituire un pò di dignità lavorativa a questa categoria.

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