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Il problema delle micro plastiche 

19 Aprile 2024
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Tempo di lettura 2 minuti

La produzione delle plastica è in ascesa.

Nel corso degli ultimi anni ha raggiunti dei picchi al punto che è complessivamente aumentata del 20%.

La produzione della plastica è destinata ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni, soprattutto a causa dei prodotti in plastica “monouso”. Insieme alla produzione di plastica, è cresciuta anche la quantità di rifiuti derivati da questo materiale. In seguito al loro lento tasso di degrado, la quantità totale di plastica e derivati continuerà ad accumularsi, raggiungendo i 12 miliardi di tonnellate entro il 2050.

Come anticipato il problema principale legato a questa dinamica è il fatto che una grande quantità di plastica non viene riciclata adeguatamente, si sgretola in microplastiche, e questo ha causato l’attuale emergenza ambientale. Guardando alla situazione del nostro paese emerge che in Italia solo il 30% della plastica viene riciclata, mentre la quantità dispersa nell’ambiente varia dal 2% al 5% ogni anno.

Che cosa sono le microplastiche

Comprendere che cosa sono le microplastiche non è semplice.

Ovviamente il punto di partenza è la plastica.

Guardando a questo materiale si rileva che la plastica si caratterizza per il fatto che si disintegra in piccoli pezzetti di dimensioni comprese tra 1µm e 5mm, chiamati microplastiche (o nano plastiche se minori di 1µm).

Le nanoplastiche, avendo un diametro inferiore ai 100 nm, sono più piccole delle cellule che compongono il nostro corpo, e quindi sono invisibili ad occhio nudo.

Queste piccolissime particelle di plastica si può distinguere in primarie e secondarie.

 

Le MP primarie sono plastiche prodotte intenzionalmente in dimensioni ridotte, per essere usate, ad esempio, nei cosmetici (prodotti per il trucco, detergenti, dentifrici), nelle vernici, nelle paste abrasive e nei fertilizzanti, per le loro proprietà abrasive, esfolianti e leviganti o per il mantenimento dello spessore, aspetto e stabilità del prodotto.

Le MP secondarie sono originate dall’usura, deterioramento e frammentazione di materiali in plastica di dimensioni maggiori, compresi tessuti sintetici e copertoni delle ruote. Infatti, la plastica presente nell’ambiente, spesso derivante dallo smaltimento non corretto dei prodotti di consumo, viene sottoposta a processi di degradazione molto lenti a opera della luce, a processi termo-ossidativi o di biodegradazione che indeboliscono l’integrità del materiale di origine, portando alla frammentazione in pezzi inferiori ai 5 mm. Le MP secondarie costituiscono la quota maggiore delle MP disperse nell’ambiente.

Impatto imputabile alle microplastiche

Ogni chilometro quadrato di oceano contiene in media 63.320 particelle di microplastica, con differenze significative a livello regionale, secondo l’ultimo rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep).

L’Unep ha collocato il problema della plastica nei mari e negli oceani tra le sei emergenze ambientali più gravi. Se non interveniamo subito, entro il 2050 ci sarà più plastica che pesce nei nostri mari.

Le quantità di microplastiche presenti negli oceani sono in aumento. Nel 2017 l’ONU ha dichiarato che ci sono 51mila miliardi di particelle di microplastica nei mari, 500 volte più numerose di tutte le stelle della nostra galassia.

Le microplastiche presenti in mare possono essere inghiottite dagli animali marini. Attraverso la catena alimentare, la plastica ingerita dai pesci può così arrivare direttamente nel nostro cibo.

Sulla base di queste evidenze si stima che il 2-5% di tutta la plastica prodotta finisca in fiumi, mari e oceani. La quota definita come microplastica si accumula in pesci e crostacei e, soprattutto, contamina l’acqua. 

Si tratta di circa 8.000 tonnellate di materiale plastico all’anno, una parte delle quali è di dimensione inferiore al millimetro. 

Alcuni dati dimostrano come nel 15% del cibo ingerito da un individuo siano presenti microplastiche, lasciando all’acqua del rubinetto e a quella confezionata il primato per la maggior concentrazione di microplastiche. 

 

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