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La CSDDD: di cosa si tratta

9 Ottobre 2023
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Tempo di lettura 3 minuti

La Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) è la Direttiva sulla responsabilità sociale e ambientale delle imprese che dovrebbe integrare il rispetto dei diritti umani e dell’ambiente nella governance delle imprese. Tale normativa delinea gli obblighi di sostenibilità delle imprese.

La CSDDD è stata approvata il 23 febbraio 2022 dalla Commissione Europea mentre il 1° giugno 2023, i membri del Parlamento europeo hanno votato a maggioranza per rafforzare la proposta legislativa iniziale della Commissione europea, concordata lo scorso dicembre 2022.

L’obiettivo fondamentale che si pone alla base della legge emanata dall’UE sulla catena di approvvigionamento è la volontà di imporre alle organizzazioni di implementare una gestione di tipo responsabile degli impatti sociali e ambientali lungo l’intera catena di approvvigionamento, comprese le proprie operazioni commerciali, anche al di fuori del quadro normativo nazionale. 

Si evidenzia che la legge potrà essere messa concretamente in vigore non appena il Parlamento europeo e il Consiglio dei ministri avranno raggiunto una posizione comune.

La normativa 

La CSDDD è la proposta di legge europea sulla catena di approvvigionamento. Questa norma si propone di richiedere alle organizzazioni dell’Unione Europea di gestire in modo oculato gli impatti sociali e ambientali lungo l’intero processo di produzione e distribuzione in quanto l’obiettivo principale è quello di riuscire a promuovere lo sviluppo e il successo di un’economia globale che sia equa e sostenibile, nel rispetto dei diritti umani e dell’ambiente.

Questa direttiva troverà una iniziale implementazione a partire dal 2024 e avrà come soggetti che dovranno applicarla tutte le aziende dell’UE che hanno un organico di almeno 500 dipendenti e un fatturato netto di almeno 150 milioni di euro. 

Nello specifico, si prevede che l’adempimento del regolamento, per questo gruppo di aziende, sarà obbligatorio a partire dal 2026. 

Si evidenzia che per quanto right le aziende con oltre 250 dipendenti e un fatturato netto superiore a 40 milioni di euro, queste dovranno, dal 2028, conformarsi alla legislazione.

Ai fini di incentivare l’adeguamento alla normativa sulla supply chain, è stata prevista una supervisione regolamentare che va ad includere una serie di sanzioni pecuniarie oltre che la responsabilità di tipo civile. 

Questo porta che le organizzazioni che devono uniformarsi si trovano in una situazione in cui si devono impegnare a rispondere delle loro azioni nel caso in cui non rispettino gli obblighi di dovuta diligenza, causando violazioni dei diritti umani o danni ambientali.

L’obiettivo del regolamento è quello di spingere le aziende ad operare ai fini di adattare il loro modello di business e la loro strategia aziendale al fine di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, in conformità con l’Accordo di Parigi sul clima. Inoltre, le autorità di regolamentazione negli Stati membri dell’UE sono responsabili del monitoraggio dell’effettivo rispetto delle nuove normative da parte delle organizzazioni e possono imporre sanzioni pecuniarie pari almeno al cinque percento del fatturato globale.

Le linee guida della CSDDD

La CSDDD, come spiegato sopra, ha come obiettivo primario quello di aiutare le aziende a comprendere l’importanza di rispettare la due diligence obligation in materia di sostenibilità aziendale in quanto mezzo che contribuisce a garantire che loro operino in modo responsabile e sostenibile.

Date queste evidenze è chiaro che le organizzazioni, rispettando la direttiva, hanno la possibilità di dimostrare il loro impegno per pratiche commerciali etiche e sostenibili, che a loro volta possono concretamente migliorare la loro reputazione andando a creare delle relazioni di fiducia con le parti interessate.

Emerge, quindi, che la conformità alla direttiva incentiva anche le aziende a identificare e affrontare i potenziali rischi e impatti nelle loro operazioni e catene di approvvigionamento e, conseguentemente, risparmiare sui costi e garantire una maggiore efficienza.

L’EU CSDD si fonda sui principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani (UNGPs) che, lato loro, si basano su tre pilastri che delineano come gli stati e le imprese dovrebbero implementarli:

  1. Pilastro I: il dovere dello Stato di proteggere i diritti umani
  2. Pilastro II: la responsabilità delle imprese di rispettare i diritti umani
  3. Pilastro III: accesso ai mezzi di ricorso per le vittime di abusi legati alle imprese

A tal fine le principali disposizioni della direttiva comprendono:

  • Due diligence obligation – Le organizzazioni devono essere conformi alla due diligence obligation in termini di diritti umani e di impatti ambientali delle loro operazioni, nonché di quelle dei loro fornitori e dei subappaltatori. Questo comprende anche l’identificazione e la valutazione dei rischi potenziali e l’attuazione di misure per prevenire o mitigare gli impatti negativi.
  • Divulgazione delle informazioni sulla sostenibilità – Le organizzazioni devono impegnarsi a divulgare informazioni in merito alle loro politiche e sulle pratiche relative ai diritti umani, all’ambiente e alle questioni sociali e relative ai dipendenti. Questo include anche le informazioni relative alla governance, alla diversità e alla gestione della catena di approvvigionamento dell’organizzazione.
  • Reporting sui rischi e gli impatti della sostenibilità: Le organizzazioni si devono impegnare a riferire sui rischi e sugli impatti delle loro operazioni e delle catene di approvvigionamento in termini di diritti umani, dell’ambiente e delle misure adottate per prevenire o mitigare tali rischi. Ciò include informazioni sui processi di due diligence dell’azienda e sulla formazione fornita ai dipendenti.

Dal punto di vista generale è chiaro che la direttiva dell’UE CSDD punta a promuovere sia la trasparenza che la responsabilità nelle operazioni e nelle catene di approvvigionamento delle grandi imprese che operano nell’UE oltre ad incoraggiare le stesse a adottare pratiche commerciali responsabili e sostenibili e, così facendo, dimostrare il loro impegno per operazioni etiche e sostenibili e proteggersi da potenziali rischi e responsabilità.

 

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