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LISTUP, l’Osservatorio di ricerca sulle startup nel settore Life Science

15 Marzo 2024
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Tempo di lettura 3 minuti

Hai mai sentito parlare di LISTUP?

LISTUP rappresenta l’Osservatorio di ricerca sulle startup nel settore Life Science.

LISTUP, il primo Osservatorio dedicato alle startup del settore Life Science. La nascita di questo osservatorio risulta essere strettamente connessa al fatto che nel periodo tra il 2021 e il 2023 sono nate 753 nuove startup innovative, pari al 9,5% di quelle nate complessivamente nel triennio. Il dato interessante di queste nuove startup è il fatto che il settore Life Science è al terzo posto per investimenti.

Nello specifico LISTUP nasce da un processo di collaborazione tra Indicon, Growth Capital, Italian Tech Alliance e InnovUp, con il patrocinio di importanti enti e associazioni.

Questo nuovo osservatorio promette di gettare nuova luce sull’innovazione nel campo della salute e della medicina digitale.

LISTUP

Negli ultimissimi anni le startup Life Science, insieme a quelle Deeptech, hanno conosciuto una cresciuta esponenziale degli investimenti raccolti nel 2023 e tutto ci fa pensare che accadrà lo stesso anche nel 2024. Pertanto, iniziative di valore come l’Osservatorio Listup hanno l’obiettivo di riuscire ad accendere un faro su un settore fondamentale e che traina l’economia dell’intero Paese. Inoltre, questo settore risulta essere sempre caratterizzato da rilevantissimi investimenti in ricerca e sviluppo e dove la collaborazione tra le startup e le corporate è assolutamente fondamentale.

Andando a guardare la situazione italiana si rileva che l’economia delle scienze della vita vale circa il 10,5% del PIL. Questa rappresenta una vera e propria eccellenza a livello europeo, grazie alla produzione e all’export di prodotti farmaceutici e ad un sistema sanitario universalistico che riesce a dare accesso a cure di eccellenza oltre che ad una quantità di dati molto significativa che può essere una leva fondamentale per lo sviluppo di nuove cure e nuove tecnologie. 

Questo, dal punto di vista pratico, significa che le scienze della vita “made in Italy” sono da sempre sinonimo di innovazione e l’innovazione “made in Italy” passa anche dalle scienze della vita, per questo è un comparto in cui dobbiamo e possiamo fare la differenza.

Di particolare rilievo emerge il fatto che sebbene ci siano state alcune flessioni in specifici settori tra il 2021 e il 2023, come nel Digital Health (-36%) e nei Prodotti/Servizi Sanitari (-32%), il Med Tech e il Biotech/Pharma hanno mostrato, di controverso, segnali di ripresa nel 2023, con una crescita rispettivamente del 17% e del 21%.

Si evidenzia che la Lombardia rappresenta la regione che è stata il principale polo di attrazione per le startup Life Science, con il 28% di esse localizzate nella regione, di cui il 73% nella Città metropolitana di Milano. Seguono il Lazio (13%), la Campania (12%), l’Emilia-Romagna (8%) e il Piemonte (7%).

La situazione attuale

Come sopra anticipato l’Osservatorio si impegna a mappare le startup innovative in Italia che operano nel settore del Life science, dando un contributo all’ecosistema del settore. Nello specifico, lo studio prende in considerazione gli ultimi 2 anni e analizza quante sono queste realtà e a quali categorie appartengono: Digital Health, Biotech, Medtech e servizi.

Recentemente a Milano si è tenuta la Presentazione dei risultati del primo Osservatorio LISTUP, Life Science StartUp Observatory, il cui report è stato stilato da Indicon Società Benefit in collaborazione con Growth Capital, Italian Tech Alliance e InnovUp.

Il report ha evidenziato che ad oggi sono ben 753 le startup operative nel Life science finora intercettate dall’Osservatorio LISTUP, stilato da Indicon Società Benefit in collaborazione con Growth Capital, Italian Tech Alliance e InnovUp. Nello specifico queste startup sono distribuite su tutto il territorio nazionale, ma risultano essere concentrate soprattutto al nord, grazie ad un ecosistema particolarmente favorevole. In particolare, 208 sono in Lombardia, di cui 152 a Milano. Il Lazio ne conta 98, 91 delle quali a Roma, seguito dalla Campania, con 89 realtà, di cui 48 a Napoli. In Emilia-Romagna ve ne sono 61 con una distribuzione uniforme. Infine il Piemonte, con 55 startup, di cui 39 a Torino.

Fra tutte le startup rilevate, il settore Life science rappresenta il 9,5% del totale delle startup innovative, registrando tuttavia, nel biennio 2021-2023, una diminuzione del tasso di crescita del 26,5% rispetto a quello generale (-22,3%).

Delle 753 startup prese in esame, 332 sono attive in un’area definita. In particolare, il 12% opera nell’ambito della neurologia; l’11% nell’oncologia; il 10% nella cardiologia; il 9% nell’ortopedia; l’8% nella psicologia/psicoterapia; il 7% nella dentistica; il 4% nelle disturbi metabolici, oftalmologia e pneumologia.

L’investimento in Biotech/Pharma è quintuplicato dal 2021 al 2023. Rappresenta più della metà degli investimenti in Life science (55%), seguito da Medtech con il 31%, mentre in Digital Health copre solo il 10% degli investimenti.

Inoltre, il 20% del totale delle startup Life science si avvale dell’intelligenza artificiale: 150 su 753.

Dal punto di vista della composizione delle società emerge che nel complesso, la presenza femminile nelle startup Life science è abbastanza alta. Di fatto con una maggioranza di donne al loro interno toccano il 20% contro il 15% del resto delle startup.

Si rileva, inoltre, la presenza di realtà con una prevalenza di under 35 sono invece meno rispetto alle startup totali. In termini globali, infatti, la prevalenza giovanile è al 22%, mentre per le startup Life science si ferma al 19%.

 

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