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Obesità in Italia

1 Maggio 2024
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Tempo di lettura 3 minuti

L’obesità può essere definita come la presenza di un eccessivo accumulo di grasso nei tessuti adiposi del corpo.

Molte volte questa situazione si connota come il risultato di uno stile di vita malsano che deriva dalla combinazione di un regime alimentare squilibrato che si caratterizza per la tendenziale assunzione di cibi poco nutrienti ma ricchi di zuccheri e grassi insaturi ad una troppa sedentarietà.

Oggi quello dell’obesità si connota come un problema effettivo in Italia dal momento che 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale: 3 in sovrappeso (con un indice di massa corporea Imc compreso fra 25 e 29,9) e 1 obeso (Imc ≥30).

Principali cause

Andando ad indagare quali sono le principali cause dell’obesità si rileva che sono rappresentate da un’alimentazione ipercalorica e l’inattività fisica, che generano uno squilibrio tra calorie assunte e calorie bruciate. 

Dal punto di vista pratico bisogna ricordare che l’attività fisica, infatti, consente non solo di bruciare calorie durante l’attività, ma anche di incrementare il metabolismo basale a riposo. È molto importante, quindi, non condurre una vita sedentaria per prevenire il rischio di sovrappeso e obesità e tutte le patologie a essa correlate.

Risulta però fondamentale ricordare che ci sono inoltre varie altre cause, anche correlate tra loro, che possono portare all’insorgenza dell’obesità:

  • predisposizioni genetiche: influenzano il modo di metabolizzare e accumulare il grasso corporeo;
  • stile di vita familiare: spesso le abitudini alimentari sbagliate partono proprio dal contesto familiare, infatti un bambino che è abituato sin da piccolo ad assumere un grande quantitativo di calorie al giorno ha più probabilità di diventare obeso rispetto a un bambino cresciuto in una famiglia con una corretta educazione alimentare;
  • fattori socio-economici: spesso l’obesità è correlata a contesti socio-economici più disagiati, in quanto si tende a consumare cibi poco controllati, di scarsa qualità e ipercalorici e non si ha la possibilità di svolgere l’attività fisica adeguata; d’altra parte c’è anche da dire che l’obesità è considerata la malattia dei paesi ricchi perché proprio il benessere economico ha progressivamente spinto verso il consumo di alimenti contenenti zuccheri raffinati (come merendine, biscotti, gelati…) e spesso preconfezionati (surgelati) e ricchi di sodio (insaccati, carni lavorate, snack ecc.);
  • patologie associate: ad esempio i soggetti affetti da particolari sindromi (come quella di Prader-Willi o quella di Cushing) sono più predisposti di altri, e i soggetti affetti da artrite, che hanno difficoltà a svolgere attività fisica, tendono ad aumentare di peso se non compensano con una dieta ipocalorica;
  • farmaci: alcune terapie, come quelle per il tono dell’umore, possono influire sul peso;
  • disturbi del sonno: causano cambiamenti ormonali che portano all’assunzione di carboidrati per fornire l’energia adatta ad un corpo non correttamente riposato e molto stressato.

Principali problemi legati all’obesità

Si ricorda che la condizione di obesità rappresenta una vera e propria patologia tale per cui determina nei soggetti affetti una serie di problematiche.

Di fatto le persone obese si trovano in una condizione in cui sono maggiormente esposti a patologie, quali il diabete, le malattie cardiovascolari (ipertensione, infarto coronarico) e respiratorie, a numerose disfunzioni sessuali e a problemi alle articolazioni.

Non vanno poi trascurate le conseguenze psicologiche, per cui i soggetti che si trovano a vivere questa condizione possono incontrare molte difficoltà ad intraprendere qualunque tipo di relazione sociale a causa di depressione di e bassa autostima.

Inoltre l’obesità ha anche un forte impatto sulla qualità di vita: spesso questi soggetti mostrano disabilità dovute all’impossibilità di compiere movimenti a causa del peso eccessivo che grava sulle articolazioni, depressione e vergogna a causa della non accettazione del proprio corpo, colpevolezza per aver permesso a se stessi di raggiungere una tale condizione, isolamento sociale, minore possibilità di trovare lavoro perché spesso impossibilitati fisicamente a svolgere determinate mansioni (e talvolta discriminati dal loro aspetto).

Dunque, l’obesità è una patologia dai numerosi risvolti socio-economici che può e deve essere prevenuta.

La situazione italiana

Andando ad analizzare la situazione italiana si delinea una condizione dove più di 25 milioni di persone sono obese o in sovrappeso. In pratica il 46% degli adulti (oltre 23 milioni) e il 26,3% dei bambini e adolescenti tra i 3 e i 17 anni (2,2 milioni).

Oltre ai dati, a preoccupare gli esperti è il fatto che una larga quota di italiani non riconosca di avere un problema di peso: l’11,1% degli adulti con obesità e il 54,6% degli adulti in sovrappeso ritiene di essere normo peso e ben il 40,3% dei genitori di bambini in sovrappeso o obesi considera i propri figli sotto-normo peso.

Inoltre, si rilevano delle importanti diversità tra genere (fra gli adulti l’11,1% delle donne è obeso contro il 12,9% degli uomini; tra i bambini e gli adolescenti il 23,2% delle femmine in eccesso di peso contro il 29,2% dei maschi) e territoriali a svantaggio del Sud e Isole, dove rispettivamente il 31,9% e il 26,1% dei bambini e degli adolescenti è in eccesso di peso rispetto al 18,9% al Nord-Ovest, al 22,1% al Nord-Est e al 22% al Centro. Le diseguaglianze territoriali si confermano anche tra gli adulti, con un tasso di obesità che varia dal 14% al Sud e 13,6% nelle Isole, al 12,2% del Nord Est, al 10,5% del Nord-Ovest e Centro.

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