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Chi ha diritto alla pensione privilegiata indiretta

9 Novembre 2022
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Tempo di lettura 4 minuti

Hai mai sentito parlare di pensione privilegiata indiretta?

Sai di cosa si tratta?

Si definisce pensione privilegiata indiretta il trattamento previdenziale che spetta ai superstiti della vittima, venuta a mancare in seguito all’infermità per causa di servizio.

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire:

  • Che cos’è la pensione privilegiata
  • Che cos’è la pensione privilegiata indiretta
  • Chi sono i soggetti che hanno diritto alla pensione privilegiata indiretta

La pensione privilegiata

Si definisce pensione privilegiata la prestazione che viene corrisposta in favore dei lavoratori dipendenti che abbiano contratto un’infermità per causa di servizio. Una pensione si dice privilegiata in quanto risulta slegata sia dal possesso di una determinata età anagrafica sia dal possesso del requisito assicurativo e contributivo.

Sulla base di quando definito dalla Legge Fornero (art. 6 della Legge 201/2011), i trattamenti privilegiati risultano erogabili solo al personale di alcune specifiche categorie, ovvero:

  • delle Forze Armate (Esercito, Marina e Aeronautica),
  • dell’Arma dei Carabinieri,
  • delle Forze di Polizia a ordinamento civile (Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato e Polizia Penitenziaria) e militare (Guardia di finanza),
  • dei Vigili del fuoco e del Soccorso pubblico.

In caso di decesso del titolare, la pensione di privilegio spetta ai superstiti.

La pensione privilegiata indiretta

La pensione privilegiata indiretta è una tipologia di pensione privilegiata.

La pensione privilegiata indiretta si pone come quel trattamento di tipo previdenziale a favore dei superstiti di assicurato presso l’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti o delle gestioni esclusive dell’assicurazione generale obbligatoria che sia deceduto a causa di servizio.

Questo tipo di pensione compete, in particolare, nei casi di decesso in costanza di attività lavorativa quando la morte del dipendente è conseguenza di infermità o lesioni dipendenti da fatti di servizio.

La logica in forza la quale esiste la pensione privilegiata indiretta è rappresentata dal fatto di erogare un trattamento previdenziale denominato privilegiato in quanto slegato sia dal possesso di una determinata età anagrafica sia dal possesso del requisito assicurativo e contributivo al lavoratore che ha contratto un’invalidità nell’ambito di un rapporto di lavoro dipendente.

Una delle principali caratteristiche della pensione privilegiata indiretta è rappresentata dal fatto che contrariamente alla pensione di inabilità e dell’assegno ordinario di invalidità l’assicurato può conseguire le prestazioni privilegiate a prescindere dall’esistenza del requisito contributivo per tali prestazioni.

La pensione privilegiata indiretta è incompatibile con le rendite Inail o altri trattamenti a carico dello stato o di altri Enti Pubblici, quando il relativo diritto trova fondamento nel medesimo evento causativo dell’invalidità.

Per quanto riguarda i lavoratori che sono assicurati presso le gestioni pensionistiche del pubblico impiego le regole per la concessione delle pensioni derivanti da causa di servizio sono completamente diverse rispetto al regime vigente nell’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti.

Dalla Legge Fornero i trattamenti privilegiati sono erogabili nei soli confronti del personale appartenente:

  • alle Forze Armate (Esercito, Marina e Aeronautica)
  • all’Arma dei Carabinieri
  • alle Forze di Polizia ad ordinamento civile (Polizia di Stato, Corpo forestale dello Stato e Polizia Penitenziaria) e militare (Guardia di finanza)
  • al comparto vigili del fuoco e soccorso pubblico con esclusione, pertanto, dei dipendenti civili (assicurati presso la Cassa Stato, Cpdel, Cps, Cpi, Cpug)
  • nonchè degli assicurati presso il Fondo Ferrovie e Fondo Poste. Si chiarisce che in caso di decesso del titolare, la pensione di privilegio spetta ai superstiti.

Chi ne ha diritto

Il diritto alla ricezione della pensione privilegiata indiretta si estende ai superstiti in quanto è il trattamento previdenziale che spetta ai superstiti della vittima, venuta a mancare in seguito all’infermità per causa di servizio.

Laddove, infatti, in seguito all’infermità/malattia professionale, tra cui quella asbesto correlata (mesotelioma, tumore del polmone, asbestosi, tumore della laringe e delle ovaie e, ancora, il tumore della faringe, dello stomaco, del colon retto e dell’esofago), la vittima è venuta a mancare (exitus vittima di causa di servizio), il diritto è riconosciuto in favore del coniuge e dei figli, se minorenni, ovvero studenti fino a 21 anni e, se universitari, fino a 26 anni.

La pensione privilegiata indiretta è reversibile in favore del coniuge e dei figli minorenni.

Nella definizione di superstiti, ai fini della ricezione della pensione privilegiata indiretta, rientrano anche gli studenti fino a 21 anni per gli iscritti alla scuola media superiore oppure fino a 26 anni se universitari.

Si ricorda che il diritto a beneficiare della pensione privilegiata indiretta vale anche per orfani inabili, a carico, conviventi e nullatenenti, e, in altri casi stabiliti dalla legge, per i genitori, fratelli, sorelle e nipoti.

Per il riconoscimento del diritto alla pensione privilegiata indiretta si considerano le seguenti condizioni:

  • la morte del dipendente pubblico legata da un rapporto causale diretto con le finalità di servizio (causa di servizio);
  • assenza di altre prestazioni a carico dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, a carico dello Stato o di altri enti pubblici.

Ammontare

Per quanto concerne l’ammontare della pensione privilegiata indiretta, l’articolo 67, comma 2, T.U. 1092/1973 prevede che la pensione privilegiata sia:

  • pari all’importo della base pensionabile (100%) se l’infermità è ascritta alla 1^ categoria;
  • al 90%, 80%, 70%, 60%, 50%, 40%, 30% se le infermità sono ascritte rispettivamente alla 2^, 3^, 4^, 5^, 6^, 7^ e 8^ categoria.

Nel caso in cui il dipendente abbia raggiunto l’anzianità prevista per il conseguimento della pensione ordinaria (15 anni di servizio), la pensione privilegiata è liquidata nella misura prevista per la pensione ordinaria aumentata del 10%, se più favorevole rispetto all’importo previsto dal secondo comma.

Nel caso di infermità ascritte alla 7^ o all’8^ categoria, è previsto un aumento dello 0,20% e dello 0,70% della base pensionabile, per ogni anno di servizio utile in favore di coloro che abbiano compiuto almeno cinque anni di servizio effettivo senza aver maturato l’anzianità necessaria per il conseguimento della pensione normale. La pensione privilegiata può arrivare, al massimo, al 44%.

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