Come si determina la riserva matematica nelle pensioni
Hai mai sentito parlare di riserva matematica in ambito pensionistico?
La Riserva matematica nelle pensioni si connota come quell’ammontare di denaro che il lavoratore deve pagare per avere la possibilità di riscattare o ricongiungere, per fini pensionistici, i periodi contributivi che ricadono all’interno del sistema retributivo.
All’interno di questo articolo andremo a comprendere:
- Che cos’è la riserva matematica
- Come si applica la riserva matematica
- Come funziona la riserva matematica in differenti situazioni
Di cosa si tratta
La riserva matematica nelle pensioni, all’interno del contesto della previdenza pubblica obbligatoria si connota come l’importo che il lavoratore deve direttamente versare a favore dell’istituto di previdenza con l’obiettivo di riscattare o di ricongiungere i periodi assicurativi che si collocano nel sistema retributivo. Serve, quindi, a seconda rispettivamente se l’assicurato può vantare o meno 18 anni di contributi alla data del 31.12.1995, per quei periodi antecedenti al 2012 o al 1996.
L’ammontare della riserva matematica nelle pensioni è pari al valore attuale delle prestazioni future agli aventi diritto oppure ai contributi versati fino al momento del calcolo ed opportunamente rivalutati.
Questa si pone come un importo che corrisponde all’entità delle prestazioni da erogare in favore del pensionato e conseguentemente dipende da due fattori principali:
- la speranza media di vita presumibile dei soggetti beneficiari e
- il contesto economico del paese (a cui è legata la rivalutazione degli importi pensionistici).
Considerando le due determinanti della riserva matematica pensioni è chiaro che maggiore è la speranza di vita, superiori saranno le prestazioni da erogarsi.
Impiego della riserva matematica
Per quanto riguarda le modalità di utilizzo della riserva matematica nelle pensioni emerge che questo metodo di calcolo viene applicato:
- per il riscatto del corso di laurea;
- per il riscatto dei periodi di lavoro all’estero;
- per la regolarizzazione dei periodi assicurativi in relazione ai quali l’obbligo del versamento dei contributi dovuti sia prescritto (cd. costituzione della rendita vitalizia);
- per il riscatto dei periodi previsti dal recente decreto legislativo 564/1996 (maternità facoltativa e periodi non lavorati);
- per la ricongiunzione dei periodi assicurativi ai sensi della legge 29/1979 e della legge 45/1990.
La determinazione dell’onere della riserva matematica
L’onere della riserva matematica nelle pensioni si ottiene andando a moltiplicare l’incremento della quota di pensione, determinata con il sistema retributivo nella gestione interessata a seguito dell’esercizio del riscatto o della ricongiunzione, per determinate tariffe di conversione legate all’età ed ai contributi versati dal lavoratore.
Per quanto concerne i coefficienti questi variano a secondo della fattispecie dei lavoratori e dal momento della presentazione della domanda.
Si ricorda che per gli assicurati al Fondo Volo sono applicate tariffe ad hoc a partire dalle domande presentate dal 1° luglio 1997.
Si ipotizzi la situazione di un uomo di 45 anni assicurato, iscritto a suo tempo al Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti con 20 anni di contributi che desidera riscattare un periodo di studi universitari relativi al periodo 1986/1988 pari a 104 contributi settimanali, dunque interamente ricadenti nella Quota A (parte di pensione, calcolata secondo il sistema retributivo, relativa alle anzianità contributive maturate dal lavoratore sino al 31 dicembre 1992)di pensione. Si desuma che l’uomo presenta la domanda nel 2017 quando ha una retribuzione media settimanale rivalutata alla domanda di riscatto pari a 652 euro ed ha un’anzianità contributiva pari a 260 settimane al 31 dicembre 1992.
In tal caso bisogna effettuare due calcoli:
- calcolare la quota A di pensione teorica a cui avrebbe diritto con il sistema retributivo in relazione al periodo coperto prima del riscatto;
- calcolare la quota di pensione a cui avrebbe diritto aggiungendo le 104 settimane di contribuzione a seguito dell’esercizio del riscatto del periodo di studi.
Una volta effettuati i due calcoli bisogna computare la differenza che rappresenta la riserva matematica sulla quale bisogna applicare i coefficienti di cui al Dm 31.8.2007.
In tal caso, sulla base dei dati della tabella, emerge che ad un individuo uomo di 45 anni con 25 anni di anzianità contributiva complessivamente maturata compresi i periodi riscattati, il coefficiente da utilizzare sarà quello pari a 16,9465. A tal fine il valore da versare è il prodotto del coefficiente per la differenza sopra calcolata.
L’onere è, quindi, determinato moltiplicando l’incremento delle quote retributive della pensione che si ottiene a seguito dell’operazione per determinati coefficienti attuariali.
Nella Ricongiunzione
In merito alla ricongiunzione è importante ricordare che l’onere dell’operazione non corrisponde alla riserva matematica. Questo deriva dal fatto che l’importo deve essere ridotto del valore dei contributi versati e, quindi, trasferiti nella gestione accentrante dopo essere stati rivalutati al tasso annuo composto del 4,5% .
Non si applica la rivalutazione ai contributi figurativi che sono oggetto del trasferimento. Il valore che deriva dalla riduzione deve essere abbattuto ulteriormente del 50%.
Gestioni Esclusive
Si ricorda che il calcolo della riserva matematica nelle pensioni delle domande di riscatto presentate sino all’11 luglio 1997, nelle ex gestioni pubbliche, avveniva con criteri diversi e più favorevoli validi per i lavoratori del settore privato.
Nello specifico, per le domande di ricongiunzione i coefficienti attuariali sono stati armonizzati all’assicurazione generale obbligatoria solo a partire dalle domande presentate dal 31 luglio 2010. Questo ha accresciuto i costi delle due operazioni rispetto al passato.
Casse Private
sono previste per le operazioni di riscatto e di ricongiunzione nel sistema retributivo anche nelle casse professionali delle tariffe specifiche.
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