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Congedo matrimoniale: come funziona, durata e come richiederlo

23 Maggio 2023
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Tempo di lettura 6 minuti

Sei in procinto di intraprendere il meraviglioso viaggio del matrimonio?

Congratulazioni!

Mentre pianifichi il tuo grande giorno, lascia che ti spieghi che cos’è congedo matrimoniale e come affrontare il processo per richiederlo al tuo datore di lavoro.

Il congedo matrimoniale INPS si riferisce al periodo di tempo designato concesso ai dipendenti quando si sposano.

Esso rappresenta una combinazione di ferie e permessi, riconoscendo la necessità di assenza dovuta agli impegni legati al matrimonio.

Nel contesto del diritto del lavoro italiano, le disposizioni relative al congedo matrimoniale si sono evolute nel tempo.

Mentre la legge stabilisce la base per i diritti di congedo matrimoniale, i contratti collettivi possono fornire condizioni più favorevoli, come periodi di assenza prolungati, ciò consente flessibilità nel soddisfare le diverse esigenze dei dipendenti.

Per essere effettuare richiesta di congedo matrimoniale, è necessario soddisfare determinati requisiti, come l’avvenuta celebrazione del matrimonio e l’essere un dipendente regolarmente assunto.

Una volta soddisfatti i requisiti, è importante conoscere le modalità per richiedere il congedo matrimoniale al proprio datore di lavoro.

La richiesta di congedo matrimoniale può variare a seconda delle politiche aziendali e delle disposizioni contrattuali, proprio per questo è essenziale informarsi sulle procedure specifiche all’interno della propria azienda.

Solitamente, la richiesta viene presentata tramite una comunicazione formale, indicando le date di inizio e fine del congedo matrimoniale e allegando eventuali documenti richiesti.

Durante il congedo, di solito, il lavoratore continua a percepire la retribuzione in conformità alle normative vigenti.

Tuttavia, le modalità di retribuzione possono differire a seconda delle politiche aziendali e delle disposizioni contrattuali.

Pertanto, è fondamentale consultare il proprio contratto di lavoro o rivolgersi al dipartimento delle risorse umane per ottenere informazioni specifiche in merito alla retribuzione durante il congedo matrimoniale.

Che cos’è?

Il congedo matrimoniale offre ai lavoratori dipendenti la possibilità di prendersi una pausa dal lavoro mantenendo la retribuzione.

Per poter ottenere il congedo matrimoniale INPS occorre effettuare una serie di passaggi preliminari.

La prima fase consiste nel presentare una richiesta formale al proprio datore di lavoro per ottenere il congedo.

Si consiglia di fare ciò con un congruo anticipo rispetto alla data del matrimonio, considerando le esigenze organizzative aziendali.

Di solito, è prassi comune presentare la richiesta almeno 6 giorni prima del matrimonio.

Tuttavia, è consigliabile farlo con ancora più anticipo per garantire una gestione fluida delle assenze.

È importante notare che il congedo deve essere richiesto entro un limite di 30 giorni dalla data effettiva del matrimonio.

Chi può richiedere il congedo matrimoniale?

La prestazione può essere richiesta da tutti i lavoratori dipendenti, indipendentemente dalla tipologia di contratto, quindi dipendenti di aziende, gli apprendisti, gli operai e i lavoratori a domicilio.

Inoltre, anche i lavoratori disoccupati o sospesi e coloro che sono stati richiamati alle armi possono godere del diritto al congedo matrimoniale in determinate circostanze, ad esempio:

  • se hanno avuto un valido rapporto di lavoro di almeno 15 giorni nei 90 giorni precedenti al matrimonio
  • se hanno presentato dimissioni per contrarre matrimonio
  • se hanno subito un licenziamento per cessata attività
  • se hanno avuto assenze dal servizio per giustificato motivo come la malattia.

Congedo Matrimoniale: i lavoratori esclusi

L’assegno matrimoniale è generalmente accessibile a entrambi i membri della coppia, a meno che non siano dipendenti di settori specifici.

È importante tenere conto delle seguenti limitazioni:

  • I lavoratori impiegati, apprendisti e dirigenti di aziende industriali, artigiane, cooperative e settore tabacchi sono esclusi dal congedo matrimoniale;
  • I lavoratori delle aziende agricole non possono accedere al congedo matrimoniale;
  • I lavoratori impiegati nel commercio, nel credito e nel settore delle assicurazioni non sono ammissibili al congedo matrimoniale;
  • I lavoratori degli enti locali e statali sono esclusi dalle possibilità di accesso al congedo matrimoniale;
  • Le aziende che non versano il contributo alla cassa unica degli assegni familiari non permettono ai loro dipendenti di accedere all’assegno matrimoniale
  • I lavoratori autonomi, come coloro che operano con partita IVA, non sono idonei al congedo matrimoniale in quanto gestiscono in modo indipendente il proprio tempo in base alle esigenze personali e professionali.

Queste restrizioni possono limitare l’accesso al bonus sposi INPS per molti lavoratori.

Tuttavia, è importante notare che il bonus può essere richiesto anche dai lavoratori extracomunitari, a condizione che siano residenti in Italia prima della data del matrimonio, anche se il matrimonio stesso avviene all’estero.

Per tutti i lavoratori che desiderano richiedere l’assegno matrimoniale, è possibile presentare domanda al proprio datore di lavoro, allegando il certificato di matrimonio o lo stato di famiglia.

Per richiedere il bonus sposi all’INPS, è necessario presentare tali documenti insieme alla certificazione del contratto di lavoro e una copia dell’ultima busta paga.

Durata congedo matrimoniale

La durata della prestazione è solitamente di 15 giorni, ed è importante sottolineare che questo periodo non può essere considerato come parte delle ferie annuali o del periodo di preavviso.

Il congedo inizia il giorno del matrimonio, tuttavia, nel caso in cui per ragioni aziendali non sia possibile usufruirne immediatamente, deve essere comunque concesso o completato entro i successivi 30 giorni dalla data del matrimonio.

Allo stesso tempo, per via delle modifiche introdotte dalla Legge n. 76/2016 (Legge Cirinnà) il congedo matrimoniale può essere richiesto una sola volta per ogni matrimonio civile o religioso così come per le unioni civili.

Congedo matrimoniale per operai e impiegati

Quando si tratta di congedo matrimoniale, l’Inps (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) gioca un ruolo chiave nel fornire agevolazioni finanziarie ai lavoratori.

Analizziamo nel dettaglio le disposizioni previste dal Contratto Collettivo Interconfederale del 31 maggio 1941 e come esse si applicano agli operai e agli apprendisti di aziende industriali, artigiane o cooperative.

Secondo il contratto, l’Inps copre un periodo di 8 giorni consecutivi di astensione dal lavoro per matrimonio, a condizione che il rapporto di lavoro abbia una durata di almeno una settimana.

Tuttavia, è importante notare che il congedo deve essere usufruito entro 30 giorni dalla celebrazione del matrimonio.

L’importo del trattamento corrisponde a 7 quote giornaliere della retribuzione normale.

Di solito, i Contratti Collettivi Nazionali prevedono l’obbligo per l’azienda di integrare la quota INPS fino a raggiungere la retribuzione completa dell’operaio per l’intera durata dei 15 giorni di congedo.

Durante questo periodo, vengono maturati il TFR (Trattamento di Fine Rapporto), le ferie e le mensilità aggiuntive, come la tredicesima e la quattordicesima, se previste.

È importante sottolineare che l’azienda anticipa il trattamento INPS, che viene poi recuperato attraverso i contributi versati all’Istituto e dichiarati tramite il modello F24.

Questo quadro normativo offre ai lavoratori una sicurezza finanziaria durante il congedo matrimoniale, garantendo un’adeguata retribuzione e la continuità dei benefici previsti.

È fondamentale consultare il proprio Contratto Collettivo Nazionale per ottenere informazioni dettagliate sui diritti e gli obblighi correlati al congedo matrimoniale.

Bonus sposi INPS

L‘assegno per il congedo matrimoniale, comunemente chiamato anche bonus sposi, è calcolato secondo le disposizioni stabilite dall’INPS.

Vediamo nel dettaglio come avviene il calcolo e quali sono le circostanze in cui non è possibile richiedere il congedo e accedere all’assegno.

Per gli operai e gli apprendisti, l’assegno corrisponde a sette giorni di retribuzione. Tuttavia, dal salario giornaliero viene sottratta una percentuale del 5,54% a carico del lavoratore.

Lo stesso principio si applica ai lavoratori a domicilio, che usufruiscono di 7 giornate di retribuzione, sottraendo la percentuale giornaliera del 5,54%.

Per i lavoratori marittimi, invece, l’assegno corrisponde a 8 giornate di retribuzione, con la detrazione del 5,54% a carico del lavoratore.

Nel caso del part-time verticale, è possibile spostare in modo flessibile le giornate di fruizione del congedo matrimoniale, mantenendo la detrazione percentuale a carico del lavoratore.

È importante ricordare che l’assegno per il congedo matrimoniale non può essere percepito se coincide con periodi in cui è già in corso una prestazione INPS per malattia, maternità, cassa integrazione o NASPI.

Tuttavia, l’assegno per il nucleo familiare non viene perso in queste circostanze. Inoltre, è importante notare che il periodo di congedo matrimoniale non contribuisce all’accumulo dei giorni di ferie.

Domanda congedo matrimoniale

La richiesta di congedo matrimoniale è disciplinata dai contratti collettivi, i quali stabiliscono le modalità di richiesta e il preavviso da concedere all’azienda.

In caso di mancanza di disposizioni contrattuali specifiche, è sufficiente che il dipendente presenti una richiesta scritta con congruo anticipo, indicando i giorni di assenza.

La documentazione da presentare varia in base al CCNL di riferimento.

In caso di mancanza di indicazioni specifiche, è consigliabile consegnare il certificato di matrimonio, con l’indicazione della data delle nozze, oppure una dichiarazione sostitutiva.

Per quanto riguarda la richiesta di congedo matrimoniale all’INPS, per gli operai che ricevono il pagamento diretto dall’ente, è necessario compilare il modulo di congedo matrimoniale INPS o inviare una domanda telematica tramite il portale dell’Istituto entro un anno dal matrimonio.

È possibile anche utilizzare il Contact center o presentare la domanda tramite patronati o intermediari autorizzati.

Nel modulo di domanda, dovranno essere allegati i seguenti documenti:

  • Dichiarazione sostitutiva che attesti lo stato di disoccupato alla data del matrimonio;
  • Dichiarazione che attesti lo stato di coniugato e fornisca i dettagli del matrimonio;
  • Documentazione che comprovi il rapporto di lavoro come operaio, con almeno 15 giorni di lavoro nei 90 giorni precedenti al matrimonio presso aziende industriali, artigiane o cooperative;
  • Copia dell’ultima busta paga.

Invece, per coloro che hanno un rapporto di lavoro in corso, il congedo INPS spetta se la richiesta viene presentata al datore di lavoro entro 60 giorni dal matrimonio.

Sarà necessario allegare il certificato di matrimonio o lo stato di famiglia con i dati essenziali delle nozze rilasciato dal comune.

In alternativa, si può presentare una dichiarazione sostitutiva autenticata che attesti lo stato di coniugato e fornisca i dettagli del matrimonio.

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