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Lavori Gravosi

Lavori gravosi
13 Luglio 2022
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Tempo di lettura 2 minuti

La legge 232/2016 ha dato maggiore forma e chiarezza rispetto a quelle che sono le categorie e i diritti spettanti alle stesse in materia di lavori gravosi.

E’ bene precisare che suddetta categoria fruisce di agevolazioni meno vantaggiose rispetto a quelle concesse per i lavori usuranti, ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le categorie interessate.

Lavori gravosi: Quali sono le categorie

I soggetti che rientrano nella categoria dei lavori gravosi svolgono attività lavorative particolarmente difficoltose e rischiose, queste sono:

  • Conciatori di pelli e di pellicce;
  • Conduttori di mezzi pesanti e camion;
  • Operai dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici;
  • Conduttori di gru e di apparecchi di sollevamento, conduttori di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni;
  • Conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante;
  • Professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni;
  • Addetti all’assistenza personale di persone in condizioni di non autosufficienza;
  • Insegnanti di scuola dell’infanzia e educatori degli asili nido;
  • Facchini, addetti allo spostamento merci ed assimilati;
  • Personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia di uffici ed esercizi commerciali, nei servizi di alloggio e nelle navi;
  • Operatori ecologici e altri raccoglitori e separatori di rifiuti.
  • Operai agricoli specializzati;
  • Operai specializzati nella zootecnica;
  • Operai agricoli non specializzati;
  • Operai non qualificati nell’agricoltura e nella manutenzione del verde;
  • Operai non qualificati addetti alle foreste, alla cura degli animali, alla pesca e alla caccia;
  • Pescatori della pesca costiera, in acque interne, in alto mare, dipendenti e soci di cooperative;
  • Siderurgici di prima e seconda fusione;
  • Marittimi imbarcati a bordo;
  • Personale viaggiante dei trasporti marini ed acque interne.

Le categorie sopracitate comprendono anche quelle aggiunte nel 2018, andiamo a vedere quali sono le prestazioni spettanti ai lavoratori che rientrano nella categoria dei lavori gravosi.

Lavori gravosi: Quali sono le prestazioni

La categoria dei lavori gravosi consente, a tutti i soggetti che ne rientrano, di accedere a determinate prestazioni che consentono il prepensionamento e quindi l’uscita anticipata dal lavoro, nello specifico stiamo parlando dell’Ape socialeQuota 100 e pensione Anticipata, vi è da specificare che per accedere ad ognuna delle prestazioni sopracitate i lavoratori, oltre ad appartenere alla categoria lavori gravosi, devono possedere ulteriori requisiti che ne perfezionano il diritto, andiamo a vedere quali.

Lavori gravosi: Quota 100

I lavoratori he rientrano nella categoria dei lavori gravosi hanno diritto ad accedere alla pensione anticipata usufruendo degli incentivi previsti dalla quota 100, ovvero accedere al pensionamento con 41 anni di contribuzione anziché 42 e 10 mesi (uomini) e 41 e 10 mesi (donne).

Ape sociale

Oltre alla quota 100, i lavoratori che rientrano nella categoria dei lavori gravosi, possono accedere al prepensionamento mediante l’Ape sociale con i requisiti previsti dalla stessa prestazione.

Pensione di vecchiaia anticipata

L’ultima prestazione di prepensionamento prevista per la categoria dei lavori gravosi è la pensione di vecchiaia anticipata.

Per questa categoria è possibile accedere alla prestazione di vecchiaia con requisito di età ridotto, pari a 66 anni e 7 mesi anziché 67.

Ulteriori requisiti da possedere, oltre all’età anagrafica sono:

  • Essere in possesso di almeno 30 anni di contributi;
  • Non beneficiare di ape sociale;
  • Risultare addetti alle mansioni gravose per almeno 7 anni anni nell’ultimo decennio, o 6 anni nell’ultimo settennio

Lavori gravosi: La domanda

Per richiedere l’accesso al prepensionamento attraverso le prestazioni previste per i lavori gravosi, si dovrà inviare apposita domanda telematica attraverso il portale dell’Inps, in maniera del tutto autonoma se in possesso di pin personale, o recandosi presso un centro di patronato.

Alla domanda dovrà essere allegata la seguente documentazione:

  • Codice professionale Istat ove previsto;
  • Contratto collettivo applicato;
  • Livello di inquadramento attribuito;
  • Periodo di svolgimento delle professioni gravose;
  • Mansioni svolte.

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