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La pensione nella gestione separata

17 Gennaio 2023
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Tempo di lettura 5 minuti

Istituito con la Riforma del 1995 (legge 335/1995) e dal Dm 282/1996, la gestione Separata è il fondo pensionistico a cui devono essere iscritti coloro che svolgono attività di lavoro autonomo dalla quale non scaturisca l’obbligo di iscrizione a proprie Casse Professionali. Questa è di particolare importanza dal momento che accoglie quasi un milione di posizioni attive, di cui circa 350.000 professionisti con partita Iva.

Emerge come nel 2022 i lavoratori che risultano essere iscritti alla gestione separata hanno la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia al raggiungimento dei 67 anni di età unitamente ai 20 anni di contributi lavorativi.

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire:

  • Che cos’è la gestione separata
  • Quali sono le prestazioni erogate dalla gestione separata
  • Come usare i contributi della gestione separata

Di cosa si tratta

Si definisce Gestione Separata INPS l’organo che si occupa di gestire gli aspetti previdenziali di lavoratori autonomi e liberi professionisti. Nello specifico questa si connota come un fondo previdenziale e assistenziale dell’Istituto di Previdenza Sociale (INPS) e ha il ruolo di assicurare ai suoi membri prestazioni di invalidità, pensione anticipata o supplementare, il supplemento di pensione, la pensione di vecchiaia e quella data ai familiari dei defunti prima di poter aver diritto di riscossione. Sono tenuti a pagare i contributi previdenziali tutti i lavoratori autonomi o liberi professionisti.

Nel caso in cui esista una cassa di previdenza per la professione il lavoratore autonomi o liberi professionisti deve registrarsi e pagare contributi a questa. In caso contrario devi necessariamente iscriverti alla Gestione Separata. Di conseguenza devono registrarsi alla Gestione Separata:

  • I liberi professionisti che non abbiano una cassa previdenziale di categoria
  • Chi fornisce una collaborazione coordinata e continuativa
  • I venditori a domicilio che lavorano in modo autonomo
  • Chi frequenta un dottorato con una borsa di studio, ha un assegno di ricerca o è un medico con un contratto specialistico
  • I volontari del servizio civile
  • I lavoratori autonomi occasionali quando superano la soglia dei 5.000 euro annui e devono quindi aprire partita IVA

Quali sono le prestazioni erogate dalla gestione separata

La gestione separata si occupa delle erogazioni di tutte le tipologie di prestazioni che normalmente sono riconosciute in capo ai fondi previdenziali obbligatorie sia di tipo diretto che di tipo indirette.

Ricadono all’interno delle forme previdenziali obbligatorie dirette la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata, l’assegno ordinario di invalidità e la pensione di inabilità mentre si identificano come forme indirette la pensione di reversibilità e la pensione indiretta. Si ricorda che la gestione separata si occupa anche dell’erogazione della pensione di tipo supplementare e del supplemento di pensione.

Secondo quanto definito dalla circolare INPS 35/2012 i requisiti per poter conseguire le prestazioni sono gli stessi di quelli che sono direttamente previsti per i lavoratori autonomi sebbene, particolarità che essendo tale tipologia di gestione delineate dopo il 1995 si avvale dell’utilizzo del metodo contributivo puro. Nonostante questo, vige la possibilità di ottenere l’integrazione del trattamento minimo sull’assegno.

Andando a guardare la situazione nel 2022 emerge come la pensione di vecchiaia possa essere ottenuta al raggiungimento dei 67 anni di età e dei 20 anni di contribuzione sia per gli uomini che per le donne. In merito invece alla pensione di tipo anticipata i requisiti contributivi sono:

  • 41 anni e 10 mesi per le donne
  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

Inoltre, fino al 31 dicembre 2022 gli iscritti avevano la possibilità di andare in pensione anche con la cosiddetta quota 102 che prevedeva 64 anni di anzianità e 38 anni di contributi.

Vigono anche delle eccezioni in quanto agli scritti alla gestione separata è riconosciuta la possibilità di ottenere la pensione di vecchiaia contributiva al momento del raggiungimento dei 71 anni di età con solamente 5 anni di contribuzione effettiva oppure al raggiungimento dei 64 anni di età unitamente a 20 anni di contributi effettivi a condizione però che l’assegno non risulti essere inferiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale.

Molte volte succede che i contributi che sono versati nella gestione separata provengono da soggetti che al 31 dicembre 1995 erano già iscritti ad altri fondi pensionistici di tipo obbligatori, questo sottende una situazione in cui i periodi nella gestione separata sono irrisori al punto da non poter dar luogo, se presi singolarmente, all’erogazione di una prestazione autonoma. Questo è il caso in cui la contribuzione presente nella gestione separata può essere utilizzata tramite il computo, la totalizzazione nazionale e il cumulo.

Il compunto

La facoltà di computo, riconosciuta dall’articolo 3 del Dm 282/1996 è riconosciuta ai lavoratori e alle lavoratrici iscritte alla gestione separata. Questa si connota come un particolare strumento normativo che serve per riunire gratuitamente nella gestione separata tutti i contributi sparsi nelle altre gestioni della previdenza pubblica obbligatoria al fine di conseguire un’unica prestazione pensionistica.

Tale strumento può essere esercitato da tutti coloro che possono far valere periodi contributivi presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti, le forme esclusive e sostitutive della medesima, le gestioni pensionistiche dei lavoratori autonomi di cui alla legge n. 233 del 1990.

Per avvalersi del diritto di compunto è necessario soddisfare dei requisiti:

  • almeno 15 anni di contribuzione, di cui 5 dopo il 31 dicembre 1995;
  • un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995
  • possesso di anzianità contributiva prima del 31 dicembre 1995.

Il compunto è un’opzione gratuita che consente l’utilizzo nella Gestione separata dei periodi di lavoro dipendente sia pubblico che privato ed autonomo presenti in altre gestioni dell’AGO (privati-autonomi e dipendenti pubblici). Questo significa che vengono imputati nella Gestione Separata per il diritto a pensione i periodi non coincidenti temporalmente e per la misura della pensione tutti i periodi, anche coincidenti.

Il Cumulo Contributivo

Il nuovo cumulo dei periodi assicurativi è attuabile dal 2017 e si basa sulla possibilità̀ di cumulare i periodi assicurativi con contribuzione versata in più̀ gestioni previdenziali per conseguire il diritto ad un’unica pensione. A tal fine il cumulo dei periodi assicurativi non comporta il versamento di oneri a carico dell’interessato né il trasferimento di contributi da una gestione all’altra. In tal senso ogni gestione che interviene nel cumulo determina, per la parte di competenza, il trattamento pro-quota in rapporto ai propri periodi di iscrizione, secondo le regole di calcolo previste dal proprio ordinamento.

A differenza del computo avviene la sommatoria di tutti i periodi contributivi presenti nelle gestioni in cui il lavoratore ha contribuito (AGO, gestioni speciali dei lavoratori autonomi, fondi sostitutivi ed esclusivi e casse professionali) tale per cui il lavoratore può utilizzarlo per guadagnare l’uscita con i requisiti anagrafici e contributivi previsti per i lavoratori nel sistema misto.

La totalizzazione

La totalizzazione è lo strumento che consente a tutti i lavoratori dipendenti, autonomi e liberi professionisti, che hanno versato contributi in diverse casse, gestioni o fondi previdenziali, di acquisire il diritto a un’unica pensione di vecchiaia, anzianità, inabilità e ai superstiti. A differenza della ricongiunzione, che è onerosa, la totalizzazione è completamente gratuita. Oggi la totalizzazione è caduta in disuso in comporta l’applicazione di un calcolo interamente contributivo e consente di erogare solo la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata.

Pensione Supplementare

In aggiunta e in alternativa al computo, alla totalizzazione e al cumulo vige la pensione supplementare al compimento dell’età pensionabile di vecchiaia (67 anni). Questa è richiedibile se il lavoratore ha ottenuto il diritto alla pensione a carico di una qualsiasi forma di previdenza obbligatoria e non abbia i requisiti di contribuzione per la liquidazione di una pensione autonoma può chiedere la liquidazione di una pensione.

Le Aliquote Contributive della Gestione Separata

In merito alle aliquote contributive nella Gestione Separata emerge che queste sono state riviste dal legislatore negli ultimi anni.

Il contributo IVS per i professionisti titolari di partita iva per l’anno è sceso al 25% mentre per i collaboratori e le figure assimilate l’aliquota contributiva IVS dal 2018 è salita al 33%.  Inoltre, gli iscritti alla gestione pagano un’addizionale dello 0,72% per finanziare le tutele assistenziali come malattia, maternità e assegni al nucleo familiare e dal 1° luglio 2017 una aliquota aggiuntiva dello 0,51% (1,31% dal 1.1.2022) per finanziare la stabilizzazione della Dis-Coll. Si ricorda che dal 1° gennaio 2021 i professionisti con partiva iva pagano uno 0,26% (0,51% dal 2022) aggiuntivo per il finanziamento dell’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa.

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