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Contributi figurativi NASpI e diritto alla pensione

Contributi figurativi naspi (1)
4 Ottobre 2022
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Tempo di lettura 3 minuti

Sai cosa sono i contributi figurativi NASpI?

Ti trovi in una situazione in cui recepisci la NASpI e vorresti sapere se i contributi figurativi NASpI danno diritto alla pensione?

All’interno di questo articolo andremo ad approfondire:

  • che cos’è la NASpI
  • che cosa sono i contributi figurativi
  • se i contributi figurativi derivanti dall’indennità di disoccupazione sono utili ai fini pensionistici

Contributi figurativi NASpI e diritto della pensione

Nel momento in cui si parla di indennità di disoccupazione e di contributi figurativi risulta essere interessante andare a comprendere se i contributi figurativi NASpI sono utili ai fini previdenziali.

Si chiarisce che i contributi figurativi, riconosciuti per i periodi in cui il lavoratore ha percepito indennità di disoccupazione NASpI, sono utili sia alla definizione del diritto alla pensione che alla strutturazione dell’ammontare della misura della pensione. Questo significa che i contributi figurativi NASpI non si limitano a contribuire ad accrescere gli anni di contributi totali necessari all’accesso alla pensione, ma quanto piuttosto sono presi in considerazione anche nella determinazione del calcolo dell’assegno previdenziale.

Si evidenzia però che i contributi figurativi derivanti dall’indennità di disoccupazione non concorrono al raggiungimento del requisito contributivo richiesto dalla pensione anticipata. Questo significa che è possibile usufruire della pensione di anticipata solo nel momento in cui sono stati raggiunti almeno 35 anni senza considerare i contributi derivanti da disoccupazione indennizzata o malattia.

Sulla base di questi presupposti emerge che per poter usufruire della quota 100 e dell’opzione donna è necessario raggiungere almeno 35 anni di contributi senza contare eventuali contributi figurativi derivanti dalla malattia e dalla disoccupazione indennizzata.

Che cos’è la NASpI

Istituita con l’articolo 1, decreto legislativo 4 marzo 2015, n. 22, la NASpI o Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego è una indennità mensile di disoccupazione a seguito degli eventi di disoccupazione involontaria che si sono verificati a decorrere dal 1° maggio 2015. Questo tipo di agevolazione economica è erogata sulla base dell’apposita domanda fatta dal soggetto interessato.

Nello specifico, la NASpI si pone a favore di quei lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perduto involontariamente l’occupazione. Ricadono all’interno di questa fattispecie:

  • apprendisti;
  • soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative;
  • personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
  • dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Si ricorda che a partire dal 1° gennaio 2022 tale prestazione si pone anche a favore degli operai agricoli a tempo indeterminato dipendenti dalle cooperative e ai loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o conferiti dai loro soci di cui alla legge n. 240 del 1984.

Sono, invece, esclusi dalla prestazione:

  • dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni;
  • operai agricoli a tempo determinato;
  • lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa;
  • lavoratori che hanno maturato i requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
  • lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la NASpI.

Che cosa sono i contributi figurativi

I contributi figurativi si connotano come una forma di copertura contributiva di tipo fittizia.

La caratteristica fondamentale dei contributi figurativi è rappresentata dal fatto che non è il datore di lavoro il soggetto che si occupa del versamento dei contributi in quanto, questi, vengono versati dallo stato. In tal modo, i contributi figurano utili sia per la maturazione del diritto alla pensione che alla definizione della misura della pensione stessa.

Questo significa che i contributi figurativi sono completamente conteggiati per:

  • il calcolo del momento in cui si andrà in pensione (diritto alla pensione)
  • l’ammontare di quanto si andrà a percepire nel corso della pensione (misura della pensione)

Si ricorda che esistono delle eccezioni in quanto i periodi che sono accreditati per lo svolgimento dei lavori identificati come socialmente utili non servono per la definizione della misura della pensione.

Per quanto concerne, invece, i contributi figurativi versati durante i periodi in cui sono percepite delle pensioni di invalidità e di inabilità, nel caso in cui poi successivamente si vada a recuperare la capacità lavorativa, emerge che sono utili al fine della definizione del diritto alla pensione ma non per quanto concerne la misura del trattamento.

Si evidenzia che i contributivi figurativi si caratterizzano per il fatto che hanno un valore limitato per alcune tipologie di pensioni anticipate o di anzianità. Un esempio è quello dell’opzione donna che non prevede la computazione dei contributi figurativi ai fini della malattia, della maternità e della disoccupazione indennizzata.

Altro aspetto importante risulta essere rappresentato dal fatto che i contributi figurativi non sono considerati come validi al fine del raggiungimento dei 35 anni di contributi, che sono necessari per uscire dal mondo del lavoro avvalendosi dell’opzione donna, in quanto questo si tratta di una pensione anticipata. Questo significa che i contributi figurativi possono essere utilizzati solamente ai fini del calcolo del trattamento pensionistico finale.

Si evidenzia che i contributi figurativi possono essere anche accreditati in alcuni casi su espressa domanda da parte del lavoratore mentre, in altri casi, di ufficio cioè in modo automatico senza il sostenimento di alcuna tipologia di costo.

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