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Pensioni dipendenti pubblici

12 Maggio 2023
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Tempo di lettura 7 minuti

Le pensioni dei dipendenti pubblici non sono molto diverse dalle prestazioni offerte nel settore privato e autonomo.

Tuttavia, ci sono alcune sottili differenze nelle prestazioni di invalidità e nel calcolo delle pensioni dei dipendenti pubblici.

Nel 2023, i lavoratori del settore statale che soddisfano i requisiti stabiliti dalla legge possono accedere alle seguenti prestazioni pensionistiche:

  • Pensione di vecchiaia
  • Pensione anticipata
  • Quota 102
  • Opzione donna
  • Lavori usuranti
  • Lavoratori precoci
  • Pensione di vecchiaia contributiva
  • Pensione anticipata contributiva

Per coloro che sono affetti da una patologia invalidante, sono disponibili le seguenti prestazioni:

  • Pensione di inabilità dipendenti pubblici
  • Pensione di inabilità accertata dipendenti pubblici

Oltre alle forme pensionistiche menzionate, le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo o la facoltà di pensionare i propri dipendenti quando raggiungono determinati requisiti anagrafici e contributivi.

Ciò è noto come pensionamento d’ufficio per i dipendenti pubblici, che ha subito importanti cambiamenti a partire dai decreti legge sul pubblico impiego (Dl 101/2013) e sulla Pubblica Amministrazione (Dl 90/2014).

Quali sono le novità per le pensioni dei dipendenti pubblici nel 2023?

Le principali novità che hanno interessato il settore pubblico in materia previdenziale sono state introdotte dal decreto legge del 28 gennaio 2019, che ha istituito la quota 100 e ha stabilito agevolazioni come il riscatto agevolato della laurea, il riscatto agevolato dei periodi non coperti da contribuzione, l’anticipo TFR ai dipendenti pubblici e i contributi eccedenti e la previdenza complementare. Forniremo ora una panoramica delle prestazioni pensionistiche e dei requisiti richiesti ai lavoratori.

I contributi nel settore pubblico

I dipendenti pubblici versano contributi gestiti dall’INPS, con una percentuale trattenuta automaticamente sulla retribuzione.

Il 33% delle aliquote contributive è destinato al fondo pensioni dei dipendenti pubblici, di cui l’8% ai dipendenti delle amministrazioni statali e il 32,65% ai dipendenti degli enti locali e Asl.

Per le retribuzioni che superano il minimo pensionabile (€48.279 nel 2023), viene applicato un punto percentuale a carico del dipendente.

Pensione di vecchiaia

La pensione di vecchiaia è la forma di pensionamento più comune per i lavoratori dipendenti del settore pubblico.

Per accedervi, è necessario soddisfare determinati requisiti contributivi e anagrafici, oltre alla cessazione del rapporto lavorativo.

I requisiti per la pensione di vecchiaia dipendenti pubblici nel 2022 sono:

  • 20 anni di contribuzione
  • 67 anni di età, indipendentemente dal sesso

Oltre ai requisiti ordinari sopra citati, esistono anche agevolazioni speciali per l’accesso alla pensione di vecchiaia dipendenti pubblici con requisiti contributivi ridotti.

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Queste agevolazioni sono regolate dalla deroga “Amato”, che prevede i seguenti requisiti:

  • Lavoratori che hanno accumulato almeno 15 anni di contributi entro il 31 dicembre 1992
  • Lavoratori ammessi alla prosecuzione volontaria entro il 31 dicembre 1992. Non è richiesto che l’assicurato abbia effettuato versamenti prima di tale data.
  • Lavoratori con un’anzianità assicurativa di almeno 25 anni e che sono stati occupati per almeno 10 anni con periodi inferiori a 52 settimane nell’anno solare.
Tabella Pensione di vecchiaia dipendenti pubblici 2022
Requisito contributivoRequisito anagrafico
Lavoratori con posizione contributiva antecedente al 1° gennaio 199620 anni67 anni
Lavoratori con posizione contributiva antecedente al 1° gennaio 1996 deroga Amato15 anni67 anni
Lavoratori con posizione contributiva successiva al 1° gennaio 199620 anni67 anni
Pensione di vecchiaia contributiva5 anni71 anni (oltre al requisito dell'importo minimo pensione pari o superiore a 1,5 volte il trattamento minimo)

Pensione di vecchiaia contributiva

Analogamente ai dipendenti del settore privato, anche i dipendenti pubblici che non hanno alcuna contribuzione prima del 1° gennaio 1996 possono richiedere la pensione di vecchiaia contributiva.

I requisiti sono gli stessi della pensione di vecchiaia normale, ovvero 67 anni di età e 20 anni di contribuzione.

Tuttavia, nel caso in cui il dipendente non soddisfi questi requisiti, può comunque accedere alla pensione al raggiungimento dei 71 anni di età e di almeno 5 anni di contribuzione.

Per essere ammissibile, l’importo della pensione di vecchiaia contributiva non deve essere inferiore a 1,5 volte l’importo minimo garantito, che nel 2023 è di 567,94 euro mensili.

Quindi, se la pensione calcolata è inferiore a 851,91 euro  mensili, il lavoratore non può accedere alla pensione di vecchiaia contributiva con i requisiti ridotti.

Tabella Pensione di vecchiaia dipendenti pubblici 2022
Requisito contributivoRequisito anagrafico
Lavoratori con posizione contributiva antecedente al 1° gennaio 199620 anni67 anni
Lavoratori con posizione contributiva antecedente al 1° gennaio 1996 deroga Amato15 anni67 anni
Lavoratori con posizione contributiva successiva al 1° gennaio 199620 anni67 anni
Pensione di vecchiaia contributiva5 anni71 anni (oltre al requisito dell'importo minimo pensione pari o superiore a 1,5 volte il trattamento minimo)

Pensione anticipata

La pensione anticipata, che ha sostituito la pensione di anzianità dopo la riforma Fornero, consente il pensionamento con requisiti anagrafici “anticipati” rispetto alla pensione di vecchiaia, a condizione che si abbiano contributi “corposi” come previsto dalla legge.

Nel 2023, la pensione anticipata può essere richiesta al raggiungimento dei seguenti requisiti:

  • 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne
  • 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini

Come accennato in precedenza, questa prestazione non richiede un requisito anagrafico specifico; è sufficiente raggiungere il requisito contributivo, indipendentemente dall’età anagrafica.

La pensione anticipata, come la pensione di vecchiaia, è stata adeguata negli anni in base all’aspettativa di vita secondo la riforma Fornero a partire dal 2012.

Tuttavia, tali adeguamenti sono stati sospesi sperimentalmente nel 2019 grazie al decreto legge del 28 gennaio 2019, n.4, che ha stabilito la loro attivazione dal 1° gennaio dello stesso anno fino al 31 dicembre 2026.

Questa sospensione ha comportato il reintegro della finestra mobile, che ritarda l’effetto della prestazione di 3 mesi.

Ad esempio, se un dipendente pubblico raggiunge i requisiti il 5 febbraio 2023, potrà presentare la domanda di pensione anticipata nello stesso mese, ma l’importo della pensione sarà accreditato a partire dal 1° maggio 2023 a causa della finestra mobile.

Per i lavoratori che hanno versato il primo contributo utile a partire dal 1° gennaio 1996 e che quindi rientrano nel sistema di calcolo interamente contributivo, è possibile accedere al pensionamento anticipato con un’età inferiore rispetto alla pensione di vecchiaia, ovvero: 64 anni, se si hanno almeno 20 anni di contribuzione.

Ai fini del calcolo del requisito minimo dei 20 anni di contribuzione, non vengono considerati i contributi figurativi e la pensione non deve essere inferiore a €1.310,68.

Tabella Pensione Anticipata Dipendenti Pubblici
AnnoRequisito AnagraficoRequisito contributivo UominiRequisito contributivo Donne
2012Nessuno42 anni e 1 mese41 anni e 1 mese
2013Nessuno42 anni e 5 mesi41 anni e 5 mesi
2014/2015Nessuno42 anni e 6 mesi41 anni e 6 mesi
2016/2018Nessuno42 anni e 10 mesi41 anni e 10 mesi
2019/2026Nessuno42 anni e 10 mesi
(senza blocco sarebbe stato 43 anni e 10 mesi)
41 anni e 10 mesi
(senza blocco sarebbe stato 42 anni e 10 mesi)

Opzione donna

Le lavoratrici del settore pubblico possono accedere al pensionamento anticipato attraverso l’opzione donna.

Tuttavia, è importante notare che questa opzione ha alcuni effetti negativi.

Infatti, le lavoratrici del settore pubblico che scelgono l’opzione donna e hanno un’anzianità contributiva antecedente al 1° gennaio 1996 subiranno un taglio dell’importo della pensione a causa del calcolo interamente contributivo.

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Prima di presentare la domanda di opzione donna, è consigliabile consultare consulenti specializzati che possono valutare le diverse opzioni in base all’importo e alle esigenze personali di pensionamento.

I requisiti per l’opzione donna per le lavoratrici del settore pubblico sono:

  • 58 anni di età
  • 35 anni di contribuzione

Quota 102

La quota 102 sostituisce  la vecchia quota 100.

Questa prestazione è stata introdotta dalla legge n. 243/2021 modificando il decreto legge 1/2019.

Consente ai dipendenti pubblici, così come a quelli del settore privato (dipendenti, autonomi e iscritti alla gestione separata), di andare in pensione raggiungendo i seguenti requisiti:

  • 64 anni di età
  • 38 anni di contribuzione

Per accedere alla pensione anticipata attraverso la quota 102, il lavoratore dipendente del settore pubblico deve soddisfare entrambi i requisiti sopra menzionati.

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Anche in questo caso, si applica la finestra mobile, il che significa che il lavoratore può presentare la domanda di pensionamento al raggiungimento dei requisiti anagrafici e contributivi, ma il primo pagamento sarà accreditato sei mesi dopo l’inoltro della domanda.

Per il calcolo dei requisiti contributivi, vengono considerate tutte le forme di contribuzione (inclusi i contributi figurativi, i riscatti, ecc.), a condizione che il lavoratore abbia almeno 35 anni di contribuzione effettiva da lavoro dipendente.

Pensionamento d’ufficio

Come accennato in precedenza, le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo o la facoltà di pensionare i propri dipendenti quando raggiungono determinati requisiti anagrafici e contributivi.

Il DL 101/2013 e il DL 90/2014 hanno stabilito che, una volta raggiunti i requisiti pensionistici, non è più possibile continuare l’attività lavorativa come dipendenti pubblici.

Ciò ha comportato l’abolizione del trattamento di servizio, che consentiva ai dipendenti pubblici di lavorare per altri due anni dopo aver raggiunto i requisiti pensionistici.

Inoltre, i decreti legislativi hanno reso strutturale la facoltà di porre termine unilateralmente al rapporto di lavoro per i lavoratori che hanno raggiunto l’età pensionabile o i requisiti per la pensione anticipata dei dipendenti pubblici.

La permanenza in servizio oltre il limite ordinamentale dei 65 anni è consentita solo per permettere al dipendente di raggiungere i requisiti per l’accesso alle forme di pensionamento.

La risoluzione obbligatoria si applica a tutti coloro che hanno raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata.

Le amministrazioni pubbliche sono obbligate a pensionare d’ufficio i dipendenti che hanno 65 anni di età.

Se un dipendente ha raggiunto i 65 anni ma non ha ancora soddisfatto i requisiti contributivi per l’accesso alla pensione, il rapporto di lavoro può proseguire fino a 67 anni di età.

Il limite dei 67 anni può essere superato solo se il dipendente non ha ancora raggiunto i 20 anni di contribuzione per l’accesso alla pensione di vecchiaia.

In tal caso, il rapporto di lavoro può protrarsi fino a 71 anni di età.

La risoluzione perentoria d’ufficio si applica al conseguimento dei 70 anni di età per alcune categorie, come i magistrati, gli avvocati e i procuratori dello stato, i professori universitari.

Risoluzione Facoltativa

L’articolo 1, comma 5 del decreto legge 90/2012 consente alle amministrazioni pubbliche di anticipare la risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro per esigenze interne dell’ente pubblico.

In tal caso, l’amministrazione pubblica deve motivare al dipendente le ragioni organizzative e i criteri di selezione adottati.

Questa facoltà può essere esercitata solo per i lavoratori che hanno raggiunto un’anzianità contributva massima di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

Lavoratori Precoci

I lavoratori precoci, che hanno iniziato a lavorare prima del diciannovesimo anno di età, possono accedere al pensionamento anticipato se soddisfano i requisiti di almeno 41 anni di contributi, di cui almeno 35 devono derivare da contribuzione effettiva, anche in regime di cumulo.

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Questa categoria di lavoratori deve trovarsi in particolari condizioni di disagio economico.

Caregiver

I lavoratori che assistono coniugi o parenti di primo grado affetti da handicap grave possono accedere al pensionamento anticipato.

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È richiesto un periodo di assistenza di almeno 6 mesi.

Disoccupati

I lavoratori disoccupati per almeno tre mesi a causa di licenziamento o cessazione del rapporto di lavoro possono accedere al pensionamento anticipato.

Invalidi

Coloro che hanno una riduzione della capacità lavorativa attestata dalle commissioni ASL al 74% o superiore possono accedere al pensionamento anticipato.

Lavori Usuranti

I lavoratori che hanno svolto lavori riconosciuti come usuranti per almeno 7 anni negli ultimi 10, o per almeno metà della loro carriera lavorativa, possono accedere al pensionamento anticipato mediante il sistema delle quote.

Pensione Anticipata nel Sistema Contributivo

Per la pensione anticipata nel sistema contributivo, i lavoratori del pubblico impiego devono avere 64 anni di età e almeno 20 anni di contribuzione effettiva da lavoro dipendente.

Pensioni di Invalidità

I dipendenti pubblici possono accedere alle pensioni di invalidità se soddisfano i requisiti specifici.

La pensione di inabilità richiede almeno 5 anni di contribuzione, di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti la domanda.

La pensione per inabilità accertata viene concessa in caso di inabilità assoluta e permanente a qualsiasi lavoro o alle mansioni svolte, con requisiti contributivi specifici.

Ti forniamo un’infografica riassuntiva che puoi scaricare per avere sempre a portata di mano le informazioni sui requisiti per le pensioni dei dipendenti pubblici.

pensioni dipendenti pubblici (1)

Pensioni dipendenti pubblici, tabelle

Infine, ti lasciamo con delle tabelle riassuntive in modo tale da fornirti una panoramica delle prestazioni finora menzionate.

Pensione dipendenti pubblici tabella prestazioni

All'interno della tabella abbiamo riassunto le prestazioni alle quali possono accedere i dipendenti pubblici mettendole in relazione ai requisiti richiesti
PrestazioneRequisito anagraficoRequisito contributivoNote
Pensione di vecchiaia67 anni uomini e donne20 anni di contribuzione
Pensione anticipatanon vi è alcun requisito anagrafico41 anni e 10 mesi per le donne
42 anni e 10 mesi per gli uomini
Opzione donna58 anni di età solo donne35 anni di contribuzionePrestazione destinata alle sole donne che comporta una penalizzazione del calcolo della prestazione (metodo contributivo)
Quota 10264 anni di età38 anni di contribuzione
Lavori usuranti61 anni e 7 mesi uomini e donne35 anni di contribuzione minimail requisito è quello di raggiungere quota 97,6 sommando l'età anagrafica e la contribuzione in possesso
Lavoratori precocinon vi è alcun requisito anagrafico41 anni di contribuzione di cui 35 di lavoro effettivoper lavoro effettivo si intende tutta quella contribuzione da lavoro dipendente viene quindi esclusa la figurativa (malattia, infortunio, maternità ecc.)
Sistema contributivo
Pensione di vecchiaia67 anni20 anninon inferiore a 1,5 volte il trattamento minimo
Pensione di vecchiaia contributiva71 anni5 anni effettivinel computo dei 5 anni viene esclusa la contribuzione figurativa
Pensione anticipata64 anni20 anni effettivinel computo dei 20 anni viene esclusa la contribuzione figurativa

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