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Assegno Sociale

Assegno Sociale 2023
24 Novembre 2022
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Tempo di lettura 8 minuti

Assegno sociale 2023, chi ne ha diritto? In questa guida andremo a trattare una delle prestazioni socio-assistenziali previste dal nostro ordinamento ed indirizzata a tutti quei cittadini che non possiedono un numero di contributi sufficienti per accedere alle normali prestazioni di vecchiaia e anzianità.

Se vuoi sapere chi ha diritto alla pensione sociale, a quanto ammonta l’importo della pensione sociale 2023 è qual è l’età minima grazie alla quale il cittadino può richiedere la prestazione, ti invitiamo a leggere l’intero l’articolo di Nonsolopensioni.it realizzato per rispondere al maggior numero di domande riguardanti l’assegno sociale 2023.

Requisiti

L’assegno sociale 2023 è una prestazione che viene erogata dallo Stato a tutti quei cittadini Italiani e stranieri, residenti in Italia, che possiedono determinati requisiti, come ad esempio il non superamento di determinati limiti reddituali.

L’assegno sociale è una prestazione socio assistenziale e, in quanto tale, non richiede il possesso di una contribuzione minima per l’accesso, infatti, viene erogata a tutti i cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, che hanno compiuto i 67 anni di età, sono residenti in Italia da almeno 10 anni e si trovano in una condizione economica disagiata.

L’importo economico dell’assegno sociale per il 2023, nella sua misura piena, è di 493,88 euro erogato per 13 mensilità.

L’erogazione dell’assegno sociale, in quanto prestazione socio assistenziale, è strettamente connessa al reddito prodotto dal richiedente.

Le soglie reddituali prese in considerazione per il non superamento del reddito, sono uguali per tutti i soggetti che richiedono la prestazione, eccezion fatta per l’assegno sociale invalidi civili.

Infatti, questa particolare categoria, ha il diritto di mantenere i limiti reddituali della prestazione “uscente”.

L’assegno sociale di un invalido civile che, per esempio, prima di richiedere la prestazione percepiva una pensione di inabilità civile (100% di invalidità), la qual soglia reddituale annua da non superare era di €17.050,42 avrà diritto a mantenere tale soglia reddituale anche durante la fruizione della pensione sociale.

Se stai leggendo questo articolo, sicuramente sarai in procinto di richiedere la tua pensione sociale o, magari, già ne sei percettore.

In entrambi i casi sicuramente avrai bisogno di avere qualche informazione in più per capire meglio come funziona il meccanismo di questa particolare prestazione.

Prestazione che lo stato mette a disposizione di quei soggetti che non raggiungono la soglia contributiva minima per percepire la pensione di vecchiaia.

Chi può richiederlo

L’assegno sociale può essere richiesto dai soggetti che presentano congiundamente i seguenti requisiti:

  • requisito anagrafico
  • requisito reddituale
  • requisito di residenza

A tal proposito ci viene in aiuto la circolare INPS n. 197 del 23 dicembre 2021 la quale ha ribadito quelli che sono i criteri di accesso alla prestazione, ovvero:

  • aver compiuto 67 anni di età (sia uomini che donne)
  • non superare i €6.085,43 annuali, se pensionato non coniugato, €12.170,86 se pensionato coniugato
  • versare in una condizione di bisogno economico
  • avere residenza effettiva e continuativa in Italia per un minimo di 10 anni

Inoltre la pensione sociale 2023 è rivolta a:

  • cittadini italiani
  • cittadini comunitari
  • agli stranieri extracomunitari in possesso di un regolare permesso di soggiorno CE per i soggiorni di lungo periodo
  • ai soggetti titolai dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria

Limiti Reddituali

L’assegno sociale, così come specificato nei paragrafi precedenti, possiede dei limiti reddituali oltre i quali viene meno il diritto.

 L’importo dell’assegno sociale, così come i limiti reddituali, varia annualmente a seconda degli indici dei prezzi al consumo indicati dall’ISTAT.

Ulteriore precisazione è che, in tali limiti reddituali, concorrono anche quelli del coniuge, nel caso in cui il richiedente fosse coniugato.

Va da se che, nel caso in cui il richiedente pensione sociale 2023 fosse coniugato con un soggetto che a sua volta percepisce una normale pensione di vecchiaia, non avrebbe diritto alla prestazione.

Di seguito riportiamo quelli che sono gli importi dei limiti reddituali della pensione sociale 2023 stabiliti dalla legge:

  • €6.085,43 nel caso in cui il richiedente non fosse coniugato 
  • €12.170,86 nel caso in cui il richiedente fosse coniugato

Un ulteriore argomento da tenere in considerazione è il computo dei redditi che vanno dichiarati e che concorrono alla formazione del limite.

I redditi che vengono calcolati per determinare, o meno, il requisito della pensione sociale 2023 sono i seguenti:

  • tutti i redditi assoggettabili all’IRPEF, al netto fiscale e contributivo;
  • i redditi esenti da imposta;
  • i redditi con ritenuta alla fonte a titolo di imposta (sono incluse qui anche le vincite di concorsi a premi corrisposte dallo Stato);
  • tutti i redditi soggetti a un’imposta sostitutiva, come gli interessi bancari e postali, titoli di stato e obbligazioni;
  • i redditi derivanti da terreni e fabbricati;
  • pensioni di guerra;
  • rendite vitalizie dall’INAIL;
  • pensioni dirette erogate dagli stati esteri;
  • pensioni e assegni corrisposti a invalidi civili, ciechi civili e sordi;
  • assegni alimentari.

Mentre i redditi esclusi dal calcolo sono:

  • il TFR e qualsiasi altra tipologia di indennità di fine servizio, come l’indennità di buonuscita o quella di anzianità;
  • la rendita della casa principale;
  • gli arretrati da lavoro dipendente che hanno una tassazione separata;
  • gli arretrati per lavoro svolto all’estero;
  • l’indennità di accompagnamento per invalidi civili di ogni genere;
  • gli assegni per l’assistenza personale continuativa, nei casi di invalidità permanente assoluta, che vengono riconosciuti dall’INAIL.

Importo?

L’importo della pensione sociale 2023 è pari a 503,05 euro.

Tale importo varia di una piccola percentuale ogni anno, in quanto le prestazioni socio assistenziali (prestazioni erogate dallo stato a soggetti in difficoltà) sono strettamente collegate al mutamento degli indici annuali ISTAT.

Quanti anni di contributi per avere la pensione minima?

Questa domanda è la tipica domanda che deriva dalla scarsa qualità delle informazioni inerenti al settore previdenziale soci-assistenziale.

La colpa, ovviamente, non è tua, ma di un sistema previdenziale pieno di leggi contraddittorie con nomenclature incomprensibili che generano, appunto, confusione nei soggetti alle quali sono rivolte.

La pensione minima NON ESISTE.

Quando diciamo pensione minima diciamo tutto e niente.

Se per pensione minima intendi quella pensione che lo stato eroga a tutti quei soggetti che raggiungono un età e una contribuzione minima tale da consentire l’erogazione di una prestazione pensionistica, allora stai parlando della pensione di vecchiaia.

Se, invece, intendi quella pensione che lo stato eroga al solo conseguimento di un requisito minimo anagrafico, a prescindere dal fatto che il soggetto possegga o meno un requisito contributivo, allora stai parlando proprio dell’assegno sociale.

In entrambi i casi, caro lettore, la pensione minima è solo un termine coniato in maniera “informale”.

All’interno del sistema previdenziale e socio assistenziale, non esiste alcuna prestazione che porta il nome di “pensione minima”

Reversibilità e assegno sociale

L’assegno sociale è una prestazione strettamente collegata al non superamento di una soglia reddituale.

All’interno di tale soglia, vengono compresi anche quei redditi derivanti da pensioni dirette e indirette e, la pensione di reversibilità, è una prestazione indiretta che comunque genera un reddito. 

Tale reddito, se supera la soglia minima stabilita annualmente, va a scontrarsi con quelli che sono i requisiti che determinano il diritto alla pensione sociale 2023.

Uno dei requisiti per percepire la pensione sociale, infatti, è quello di trovarsi in stato di difficoltà economica.

Giustamente vuoi sapere qual è la soglia di reddito che non devi superare per poter percepire l’assegno sociale e la pensione di reversibilità allo stesso tempo.

Bene, se il reddito della pensione di reversibilità supera la cifra di €6.085,43, l’INPS provvederà alla sospensione dell’assegno sociale.

Se, invece, l’importo della pensione di reversibilità fosse al di sotto di €6.085,43, l‘assegno sociale continuerà ad essere erogato ma in misura ridotta.

Che vuol dire in misura ridotta?

Vuol dire che l’INPS applicherà un calcolo tra l’importo intero annuale dell’pensione sociale e il reddito prodotto nell’anno corrente.

Facciamo alcuni esempi:

  • vedovo/a con pensione di reversibilità pari a €4.000 l’anno, percepirà la differenza, quindi €2.085,30 euro annui;
  •  vedovo/a con pensione di reversibilità pari a 10.000 euro l’anno, non percepirà più alcun assegno sociale dato che supera la soglia minima.

Come ottenere la pensione di casalinghe?

Anche qui mio caro, anzi voglio esagerare, carissimo lettore, vi è un enorme incomprensione rispetto a questa prestazione.

L’assegno sociale NON E’ la pensione per le casalinghe.

La pensione casalinghe esiste, a differenza della pensione minima sopra citata, ma non è la l’assegno sociale.

La pensione casalinghe è una prestazione previdenziale che viene erogata a tutti quei soggetti che vantano una contribuzione utile per l’erogazione di una prestazione previdenziale, all’interno del fondo pensioni casalinghe.

Per cui, per poter percepire la pensione casalinghe, occorre:

  • iscriversi presso il fondo pensione casalinghe;
  • pagare i contributi (attualmente per vedersi riconosciuto un mese di contribuzione l’importo da pagare è pari a 28,82 €);
  • raggiungere i requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla legge (attualmente per il fondo pensioni casalinghe la pensione di vecchiaia può essere percepirà a 57 anni di età con un minimo di 5 anni di contribuzione).

Un ulteriore precisazione che, in quanto uomo, ci tengo a fare ;), è che l’iscrizione alla cassa previdenziale delle casalinghe non è concessa soltanto alle donne, ma anche a noi maschietti.

Compatibilità

Non è prevista l’esclusione dal diritto all’assegno sociale per i titolari di altre prestazioni previdenziali ed assistenziali o per i percettori di pensione di guerra. Tali rendite hanno rilevanza solo nel concorrere alla formazione del reddito.

Ricovero

L’assegno sociale, anche quando derivi da invalidità civile, subisce una riduzione fino al massimo del 50% nei confronti dei titolari ricoverati in istituti o comunità con rette a carico degli enti pubblici.

ultime su assegno sociale

In base al dm 13/1/2003, l’assegno viene erogato con la seguente articolazione:

  • In misura ridotta del 50% quando il titolare dell’assegno sia ricoverato in istituti o comunità con retta totale a carico degli enti pubblici;
  • In misura ridotta del 25% quando la retta presso gli istituti o comunità sia a carico dell’interessato o dei suoi familiari in misura inferiore al 50% dell’assegno;

La pensione sociale viene corrisposta con importo intero nel caso in cui la retta presso i predetti istituti o comunità sia a carico dell’interessato o dei suoi familiari in misura pari o superiore al 50% dell’assegno.

Il requisito di residenza

Per gli assegni sociali liquidati dal 1° gennaio 2009 è previsto un requisito in più per accedere alla prestazione.

assegno sociale inps residenza in Italia

Non è più sufficiente risiedere in Italia, avere compiuto 67 anni ed avere un reddito pari a zero. Bisognerà anche dimostrare di aver soggiornato legalmente e in via continuativa per almeno 10 anni sul territorio nazionale. Lo ha stabilito l’art. 20, c. 10, L. n. 133/2008.

Il nuovo requisito non riguarda gli assegni sociali liquidati in sostituzione delle pensioni di invalidità civile.

Pensione sociale e invalidità civile

Al compimento del 67° anno di età, gli invalidi civili perdono l’assegno o la pensione di invalidità civile e questa, in assenza dei requisiti contributivi che concretizzano il diritto alla pensione di vecchiaia o anticipata, si trasforma in assegno sociale invalidi civili.

assegno sociale invalidi civili

In questo caso i limiti reddituali che verranno considerati per il diritto alla prestazione, non saranno quelli che regolamentano l’assegnoma bensì quelli della prestazione precedente.

Per fare un esempio:

se un soggetto percepisce fino al 67° anno di età la pensione di inabilità civile (invalidità al 100%) i limiti reddituali da non superare, per avere diritto all’assegno sociale, saranno quelli della suddetta prestazione ovvero €17.050,42

In egual modo se l’assegnoderiva da assegno di invalidità civile (invalidità 74/99%) i redditi considerati saranno quelli della prestazione citata, ovvero €5.010,20

Domanda

La presentazione della domanda di assegno sociale INPS può essere effettuata attraverso due diverse procedure:

  • la prima è quella dell’invio domanda di assegno sociale INPS online. Se in possesso di pin cittadino, che viene rilasciato dall’INPS presso una sede territoriale o di SPID, il servizio di identità digitale che può essere richiesto presso un ufficio postale, il futuro pensionato potrà inviare autonomamente la prestazione accedendo al portale telematico dell’INPS;
  • la seconda è invece quella di affidarsi ad un centro CAF/patronato e ricevere assistenza dall’inoltro alla liquidazione della pratica.

Pensione sociale tabella importi e limiti reddituali

Ringraziandoti di aver letto il nostro articolo sulla pensione sociale tutto d’unn fiato e fino a questo punto, ti lascio in compagnia della tabellla riassuntiva degli importi e dei limiti reddituali per la pensione sociale 2023.

A presto!

AnnoImporto mensile per 13 mensilitàPensionato non ConiugatoPensionato Coniugato
2022Limite di reddito che consente di percepire l'intero importoLimite di reddito che comporta l'erogazione parzialeLimite di reddito che consente di percepire l'intero importoLimito di reddito che comporta l'erogazione parziale
Assegno Sociale€468,11€0€6.085,43€6.085,43€12.170,86
Maggiorazione (L. 388/200)€12,92€6.085,43€6.253,39€12.901,98€13.069,94
Incremento Maggiorazione a partire da 70 anni (L. 488/2001)€192,68€6.085,43€8.590,27€12.170,86€14.675,70

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