Pensione anticipata

Pensione Anticipata

La pensione anticipata è una prestazione che consente il pensionamento con il conseguimento dei soli requisiti contributivi.

La pensione anticipata donne può essere richiesta con 41 anni e 10 mesi di contributi, mentre la pensione anticipata uomini a 42 anni e 10 mesi di contributi.

Come andare in pensione anticipata?

La pensione anticipata INPS è stata introdotta dalla riforma Fornero con l’art. 24 del decreto legge n. 201/2011, questa è andata a sostituire la vecchia pensione di anzianità.

La prestazione spetta a:

  • lavoratori dipendenti del settore privato;
  • lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’assicurazione generale obbligatoria (ago), quindi agli artigiani, commercianti e coltivatori diretti;
  • lavoratori iscritti alla gestione separata presso l’inps;
  • lavoratori iscritti presso il fondo volo;
  • lavoratori iscritti alla gestione sport e spettacolo;
  • dipendenti del settore pubblico (stato, enti locali, settore sanità, uffici giudiziari, insegnanti e scuole materne).

Nonostante sia stato già precisato all’inizio dell’articolo, è opportuno ricordare che questa prestazione non è soggetta ad alcun limite di età.

Infatti ciò che differenzia questa tipologia di pensionamento dalla più tradizionale pensione di vecchiaia è il suo requisito d’accesso.

Mentre per la pensione di vecchiaia vi è l’obbligo di possedere 67 anni di età congiuntamente a 20 anni di contribuzione (requisito valido fino al 31 dicembre 2022), per la pensione anticipata vige il solo requisito contributivo di

  • 41 anni e 10 mesi per le donne
  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini (requisito valido fino al 31 dicembre 2026).

Anche la pensione anticipata, così come la pensione di vecchiaia, viene calcolata tenendo in considerazione i diversi sistemi di calcolo che negli anni sono stati introdotti dalle varie riforme.

Se, per esempio, il tuo primo contributo è successivo al 1 gennaio 1996, allora sarai interessato ad approfondire la tematica riguardante la pensione anticipata contributiva.

Se, invece, sei semplicemente interessato a conoscere come viene effettuato il calcolo della pensione anticipata troverai una sezione che ti illustrerà, in modo semplice e intuitivo, le modalità di calcolo.

Prima di andare a sviscerare nel dettaglio tutti gli argomenti, è opportuno precisare che la pensione anticipata previdenziale, ovvero la prestazione che tratteremo nel presente articolo, non va confusa con la pensione anticipata per malattiala quale può essere richiesta accedendo a diverse prestazioni, come

Allo stesso tempo, per andare in pensione anticipata, esistono diverse opzioni che, nel corso degli anni mediante le varie riforme previdenziali, si sono aggiunte a quella tradizionale.

Tali opzioni che permettono di uscire dal lavoro accedendo alla pensione anticipata sono:

A queste particolari forme d’accesso previste dal Legislatore, vanno a sommarsi ulteriori agevolazioni contributive:

  • pensione anticipata in totalizzazione;
  • pensione anticipata ordinaria in regime di cumulo.

Per ognuna di queste possibili opzioni di pensionamento, andremo ad approfondire nello specifico i requisiti d’accesso e i benefici che ne conseguono.

Buona lettura!

Pensione anticipata INPS

La pensione anticipata INPS può essere richiesta al conseguimento dei seguenti requisiti contributivi:

  • 41 anni e 10 mesi per le donne;
  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

Questo è l’unico requisito per poter accedere alla prestazione, va da se che il soggetto richiedente può essere in possesso di qualunque età anagrafica a patto che possa far valere la contribuzione prevista dalla legge.

Pensione anticipata precoci

A differenza della prestazione ordinaria, la pensione anticipata precoci, richiede il possesso di ulteriori requisiti d’accesso.

Prima ancora di andare a capire quali requisiti sono previsti per il suo accesso, cerchiamo di capire chi può essere definito “lavoratore precoce”.

Sono definiti dal Legislatore “lavoratori precoci” tutti coloro i quali possono vantare il possesso di almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento del 19esimo anno di età.

Ma, per ottenere la pensione anticipata precoci, non basta il solo riconoscimento di “lavoratore precoce”, occorre infatti essere allo stesso tempo in possesso dei seguenti requisiti:

  • un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995;
  • appartenere ad una delle categorie di lavoratori tutelati dalla normativa pensionistica: disoccupati di lungo corso, invalidi civili, caregiver, addetti ai lavori gravosi, addetti ai lavori usuranti o notturni.

Quindi, ricapitolando, coloro i quali:

  • possono vantare lo status di “lavoratore precoce”;
  • possiedono un’anzianità contributiva al 31 dicembre 1995;
  • appartengono ad almeno una delle categorie di lavoratori protetti dalla normativa pensionistica

Quindi per richiedere la pensione anticipata precoci, il richiedente deve:

  • possedere almeno 41 anni di contribuzione (uomini e donne)
  • far valere almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima del compimento del 19° anno di età entro, e non oltre, il 31 dicembre 1995

Oltre ai requisiti summenzionati, per accedere alla pensione anticipata precoci, è necessario possedere congiuntamente almeno uno dei seguenti requisiti:

  • caregiver, ovvero lavoratori dipendenti o autonomi che assistono da almeno 6 mesi un coniuge o un parente di primo grado con handicap in situazioni di gravità ai sensi dell’art. n. 3, comma 3 della legge 5 febbraio 1992. A seguito della legge n. 205/2017, a partire dal 2018, sono stati inclusi i soggetti che assistono un parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona affetta da handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti
  •  lavoratori che svolgono attività usuranti, e averle svolte per almeno 7 anni negli ultimi 10 precedenti la richiesta di pensione;
  • lavoratori in stato di disoccupazione che hanno terminato da almeno 3 mesi di percepire l’indennità di disoccupazione NASpI o qualunque altra indennità di disoccupazione;
  • abbiano una riduzione della capacità lavorativa, accertata da una commissione medica competente per l’invalidità civile, superiore o uguale al 74%;
  • rientrino in una delle categorie riconosciute come gravose;

Pensione anticipata con opzione donna

La pensione anticipata sperimentale “opzione donna”, è una prestazione che consente l’uscita dal mondo del lavoro alle sole donne, con dei requisiti agevolati.

E’ infatti possibile richiedere tale prestazione se in possesso di:

  • 58 anni di età e 35 anni di contributi perfezionati entro il 31 dicembre 2021, per le lavoratrici dipendenti;
  • 59 anni di età e 35 anni di contributi perfezionati entro il 31 dicembre 2021, per le lavoratrici autonome.

Anche qui occorre effettuare una precisazione.

Accedere al pensionamento anticipato richiedendo l’opzione donna comporta una penalità sull’assegno pensionistico.

Perché?

Perché il Legislatore ha previsto che per accedere a questa forma di pensionamento agevolato le richiedenti dovranno accettare il calcolo della prestazione con il solo sistema contributivo.

Conseguentemente, essendo il calcolo contributivo svantaggioso in termini di importo sull’assegno rispetto al retributivo, tutte le lavoratrici che avrebbero potuto beneficiare del calcolo della prestazione con il sistema misto o retributivo puro, dovranno rinunciarvi per accedere alla prestazione.

Pensione anticipata in regime di cumulo

La pensione anticipata, oltre a poter essere fruita da coloro i quali sono iscritti presso una delle casse previdenziali gestite dall’inps, può anche essere riconosciuta a coloro i quali possono vantare della contribuzione versata presso altre casse previdenziali non gestite dall’inps.

L’accesso alla prestazione è subordinato al cosiddetto “regime di cumulo”.

Tale regime consente a tutti coloro i quali hanno posizioni assicurative frastagliate in diverse casse previdenziali di, appunto, cumulare i contributi per fini pensionistici.

Per fini pensionistici si intende che la contribuzione non verrà cumulata all’interno di un’unica cassa previdenziale prescelta dal lavoratore ma, contrariamente a quanto avviene con la totalizzazione, la contribuzione permane all’interno delle casse previdenziali presso le quali sono stati versati i contributi, ed ogni cassa liquiderà l’importo pensionistico di propria competenza.

Anche per questa categoria di lavoratori permane il requisito della pensione anticipata ordinaria:

  • 41 anni e 10 mesi per le donne;
  • 42 anni e 10 mesi per gli uomini.

Quindi, se anche tu possiedi della contribuzione versata presso differenti casse previdenziali ricorda che puoi accedere alla pensione anticipata con il regime di cumulo.

Nota bene che, affinché i contributi vengano ritenuti idonei al conseguimento dei requisiti, questi non devono essere sovrapposti tra loro.

Per sovrapposizione contributiva si intende quella contribuzione versata in due o più casse nello stesso periodo temporale.

Come si calcola la pensione anticipata INPS?

Come accennato precedentemente per effettuare il calcolo della pensione anticipata occorre prima capire all’interno di quale sistema di calcolo rientra la posizione contributiva del soggetto richiedente.

Gli scaglioni temporali all’interno dei quali vengono inquadrati i diversi sistemi sono:

  • calcolo misto: per chi possiede meno di 18 anni di contribuzione prima del 31 dicembre 1995 e ha continuato a versare dopo tale data;
  • retributivo puro fino al 31 dicembre 2011: per chi possiede almeno 18 anni di contribuzione entro il 21 dicembre 1995;
  • contributivo puro: per chi ha iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995.

La pensione anticipata nel sistema retributivo e misto

Per tutti i lavoratori in possesso di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, che quindi rientrano nel sistema di calcolo delle prestazioni retributivo o misto, il diritto alla pensione anticipata si perfeziona, a prescindere dall’età anagrafica, con il possesso di:

  •  42 anni e 10 mesi di contribuzione per gli uomini;
  • 42 anni e 10 mesi per le donne.

La riforma Fornero ha previsto diversi scaglioni di scatto contributivo basati sull’adeguamento della speranza di vita, infatti il requisito iniziale nel 2012, all’alba della predetta riforma, era rispettivamente:

  • di 42 anni ed un mese per gli uomini
  • e 41 anni ed un mese per le donne,
  • fino ad arrivare al 31 dicembre 2018 a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per la pensione anticipata donne.

Nel 2019 avrebbe dovuto esserci un ulteriore scatto che avrebbe inasprito ulteriormente i requisiti d’accesso di 5 mesi, ma grazie all’articolo 15 del DL 4/2019 che ha previsto il blocco degli adeguamenti, il requisito rimarrà immutato fino al 31 dicembre 2026.

Pensione anticipata nuova tabella sistema retributivo/misto

AnniRequisito generale (per la pensione anticipata donne va calcolato un anno in meno)Finestra mobileLavoratori precoci in specifiche condizioni meritevoli di tutela (uomini e donne)Finestra mobile
202042 anni e 10 mesi (pari a 2227 settimane)Dal 1° gennaio 2019: 3 mesi dalla maturazione dei requisiti41 anni (pari a 2132 settimane)Dal 1° gennaio 2019: 3 mesi dalla maturazione dei requisiti
2021-202242 anni e 10 mesi (pari a 2227 settimane)
2023-2024
2025-2026
2027-202843 anni e 1 mese41 anni e 3 mesi
2029-203043 anni e 4 mesi41 anni e 6 mesi
2031-203243 anni e 5 mesi41 anni e 7 mesi
2033-203443 anni e 7 mesi41 anni e 9 mesi
2035-203643 anni e 9 mesi41 anni e 11 mesi
2037-203843 anni e 11 mesi42 anni e 1 mese
2039-204044 anni e 1 mese42 anni e 3 mesi
2042-204244 anni e 3 mesi42 anni e 5 mesi
2043-204444 anni e 5 mesi42 anni e 7 mesi
2045-204644 anni e 7 mesi42 anni e 9 mesi
2047-204844 anni e 9 mesi42 anni e 11 mesi
2049-205044 anni e 11 mesi43 anni e 1 mese

Pensione anticipata nel sistema contributivo

Per tutti i lavoratori che possiedono un’anzianità contributiva che parte dal 1 gennaio 1996, e che quindi rientrano nel sistema di calcolo delle prestazioni con il metodo contributivo, la pensione anticipata può essere richiesta con i medesimi requisiti del sistema retributivo e misto, quindi 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.

L’unica particolarità che differenzia le due categorie è che i soggetti rientranti nel sistema contributivo possono richiedere al raggiungimento anagrafico di 63 anni la pensione anticipata se in possesso di almeno 20 anni di contribuzione, a condizione che l’ammontare della prima rata di pensione non risulti inferiore a 2,8 volte l’importo mensile dell’assegno sociale.

Pensione anticipata nel sistema contributivo

AnniRequisito generale (per la pensione anticipata donne 1 anno in meno)Finestra mobileIn alternativa (sia uomini che donne)
202042 anni e 10 mesi (pari a 2227 settimane)Dal 1° di gennaio 2019 3 messi dalla maturazione del requisito64 anni
2021-2022
2023-202464 anni e 3 mesi
2025-202664 anni e 6 mesi
2027-202843 anni e 1 mese64 anni e 9 mesi
2029-203043 anni e 4 mesi65 anni
2031-203243 anni e 5 mesi65 anni e 1 mese
2033-203443 anni e 7 mesi65 anni e 3 mesi
2035-203643 anni e 9 mesi65 anni e 5 mesi
2037-203843 anni e 11 mesi65 anni e 7 mesi
2039-204044 anni e 1 mese65 anni e 9 mesi
2041-204244 anni e 3 mesi65 anni e 11 mesi
2043-204444 anni e 5 mesi66 anni e 1 mese
2045-204644 anni e 7 mesi66 anni e 3 mesi
2047-204844 anni e 9 mesi66 anni e 5 mesi
2049-205044 anni e 11 mesi66 anni e 7 mesi

Decorrenza

Per andare in pensione anticipata nel 2022 bisognerà attendere tre mesi da quando si matura il requisito contributivo.

Se ad esempio una lavoratrice raggiunge il requisito contributivo di 41 anni e 10 mesi a novembre 2022 dovrà attendere fino a febbraio 2023 per ricevere il primo pagamento della prestazione.

Documenti necessari e procedura d’invio

La domanda di pensione anticipata può essere inoltrata attraverso due modalità:

  • tramite il portale telematico dell’inps autonomamente, se in possesso di spid o pin cittadino;
  • presso un istituto di patronato che provvederà all’inoltro e all’assistenza gratuita.

I documenti necessari per inoltrare la domanda sono:

  • Documento identità e codice fiscale del richiedente;
  • Codice fiscale del coniuge e dei familiari a carico;
  • Ultima dichiarazione dei redditi del nucleo familiare;
  • Iban banca o posta;
  • Autocertificazione stato civile e stato famiglia (data e luogo matrimonio);
  • Eventuale sentenza di separazione o divorzio;
  • Autocertificazione reddito d’impresa per lavoratori autonomi.