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Ricostituzione Reddituale

13 Giugno 2022
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Tempo di lettura 7 minuti

Quando si fa la ricostituzione reddituale? Chi può richiedere la ricostituzione reddituale? Quali sono i documenti necessari per inoltrare la ricostituzione reddituale INPS?

Che cos’è la ricostituzione reddituale?

La ricostituzione reddituale è una prestazione di ricalcolo dell’importo di prestazioni previdenziali e socio assistenziali, la cui erogazione, è strettamente collegata a dei requisiti reddituali. 

Tale prestazione, differente dalla ricostituzione pensione per motivi contributivi, ha l’obiettivo di comunicare all’istituto previdenziale il reddito del soggetto che percepisce la prestazione, al fine di permettere all’INPS la determinazione dell’importo della pensione la quale si basa appunto, su determinati limiti reddituali da rispettare.

Per richiedere la ricostituzione, requisito fondamentale, è quello appunto di essere in possesso di una prestazione pensionistica.

Uno dei tanti motivi per i quali viene utilizzata questa prestazione è la ricostituzione reddituale per quattordicesima. 

In alcuni casi può accadere che l’INPS non recepisca la dichiarazione RED del pensionato e, di conseguenza, sospenda l’erogazione della prestazione. Nel caso in cui fossi percettore di quattordicesima e, trascorso il mese di luglio, non dovessi ricevere la prestazione, ti invito ad inviare una domanda di ricostituzione reddituale per comunicare all’istituto previdenziale i redditi percepiti negli ultimi due anni.

Ma quando si può richiedere il ricalcolo della pensione?

All’interno dell’articolo andremo a trattare tutte le circostanze che richiedono un ricalcolo pensione, non mi resta che augurarti buona lettura!

Quando chiedere la ricostituzione della pensione?

I motivi per i quali un pensionato può richiedere le ricostituzioni pensioni sono molteplici:

  • per l’accredito del servizio di leva dovrà essere inoltrata una domanda di ricostituzione contributiva;
  • allo stesso modo per l’accredito di gran parte della contribuzione figurativa. 

In tutti i casi le ricostituzioni pensioni rideterminano l’importo della prestazione in essere.

Nel caso in cui non fossi interessato a leggere l’intero articolo, ma sei semplicemente alla ricerca di una specifica tipologia di ricostituzione reddituale, clicca all’interno dell’indice e seleziona la tipologia di ricostituzione reddituale di tuo interesse.

Ricostituzione reddituale, cosa significa?

Nel caso specifico della ricostituzione reddituale, che rientra nelle ricostituzioni pensioni, i parametri sui quali viene rideterminato l’importo della prestazione sono prettamente reddituali, quindi le pensioni sulle quali va richiesta la ricostituzione sono quelle strettamente legate a limiti reddituali per la loro concessione.

Infatti i motivi che spingono il pensionato ad inoltrare domanda di ricostituzione reddituale sono i seguenti:

  • ricostituzione reddituale per quattordicesima;
  • ricostituzione reddituale per  incumulabilità con i redditi;
  • ricostituzione reddituale per  maggiorazione sociale;
  • ricostituzione reddituale per integrazione al trattamento minimo;
  • ricostituzione reddituale per invalidità civile;
  • ricostituzione per motivi documentali;
  • ricostituzione variazione dati contitolari;

Ricostituzione reddituale, come e quando fare richiesta?

Cosa vuol dire riliquidazione?

La dicitura “riliquidazione” viene adottata dall’istituto previdenziale per evidenziare l’avvenuto ricalcolo di una prestazione pensionistica.

L’INPS utilizza il termine nei casi in cui viene effettuata una ricostituzione della pensione la quale comporta, nella maggioranza dei casi, una rideterminazione dei parametri pensionistici.

Questi parametri possono essere:

  • reddituali;
  • contributivi;
  • documentali;
  • accesso ad alcuni diritti (quali quattordicesima pensionati, maggiorazione sociale)
  • variazione dei contitolari di una prestazione;
  • di cambio fascia (come nel caso dell’invalidità civile).

Come si fa il ricalcolo della pensione?

Il ricalcolo della pensione può avvenire in due modalità:

  • mediante esplicita richiesta del pensionato, inoltrando una ricostituzione della pensione;
  • d’ufficio. L’istituto previdenziale provvede annualmente ad attuare un ricalcolo delle prestazioni pensionistiche sulla base del mutare annuo di determinati parametri (come ad esempio la perequazione automatica).

Ricostituzione per quattordicesima

La ricostituzione reddituale per quattordicesima è una prestazione erogata dall’INPS a tutti quei pensionati che possiedono alcuni requisiti reddituali e contributivi.

In caso di prima concessione vengono considerati tutti i redditi, se invece si tratta di ratei successivi al primo bisogna valutare anche i redditi con obbligo di comunicazione al casellario centrale dei pensionati.

La determinazione dell’importo della quattordicesima mensilità viene determinato prendendo in considerazione sia il reddito percepito che i contributi. 

Gli scaglioni sono cosi suddivisi:

Scaglioni ricostituzione per quattordicesima

Anni di contribuzioneReddito fino a 10.003,69 €Reddito fino a 13.192,92 €
Dipendenti fino a 15 anni437 €336 €
Autonomi fino a 18 anni437 €336 €
Dipendenti fra i 15 e i 25 anni545 €420 €
Autonomi fra i 18 e i 29 anni545 €420 €
Dipendenti oltre i 25 anni655 €504 €
Autonomi oltre i 28 anni655 €504 €
Nonsolopensioni.itNonosolopensioni.itNonsolopensioni.it

Il tetto massimo reddituale, oltre il quale il beneficio non spetta, viene dunque incrementato dell’importo del beneficio.

Capita annualmente che alcuni pensionati nel mese di luglio, periodo in cui viene versato l’importo dall’INPS, non si ritrovino accreditata la quattordicesima.

Questo può accadere per la rideterminazione dei redditi personali posseduti dal pensionato nel corso dell’anno e non comunicati al casellario pensioni.

In questo caso basterà mandare una domanda di ricostituzione reddituale per quattordicesima, indicando la variazione o la non variazione, dei redditi all’INPS per l’accredito della prestazione.

Ricostituzione per incumulabilità con i redditi

Per quanto riguarda l’incumulabilità dei redditi con le prestazioni pensionistiche, queste non possono coesistere con i redditi da lavoro dipendente, ma per quanto riguarda i lavoratori autonomi vi è l’obbligo di comunicazione dei redditi provenienti dall’attività svolta al casellario centrale dei pensionati, attraverso il modello Red.

Nel caso in cui il modello Red non venisse compilato in tempo, la comunicazione da effettuare all’NPS rientra nelle ricostituzioni pensioni e quindi nell’invio di una ricostituzione reddituale.

Allo stesso modo quei pensionati che percepiscono prestazioni la cui erogazione è regolamentata da limiti reddituali (assegno sociale, pensioni integrate al trattamento minimo), che si ritrovano nel corso dell’anno a percepire una nuova prestazione previdenziale indiretta, come ad esempio la pensione di reversibilità, hanno l’obbligo di comunicare tale variazione al casellario centrale dei pensionati.

E’ opportuno precisare che tutti i pensionati percettori di prestazioni previdenziali strettamente collegate al non superamento di limiti reddituali, hanno l’obbligo di dichiarare annualmente, attraverso il modello red, il reddito percepito nell’anno precedente, in modo tale da dare la possibilità all’INPS di confermare o variare l’importo della prestazione.

Se non sai cos’è il modello red, clicca nel pulsante sottostante e scoprilo.

Accade d’altronde che molti pensionati non provvedano all’invio del modulo nei tempi prestabiliti, in questo caso basterà inviare una domanda di ricostituzione reddituale, che rientra nelle ricostituzioni pensioni, per incumulabilità con i redditi, indicando i redditi effettivi percepiti nell’anno di riferimento.

Ricostituzione per maggiorazione sociale

La maggiorazione sociale è una prestazione che viene concessa a quei pensionati che si ritrovano in particolari situazioni di svantaggio economico.

Essendo quindi una prestazione assistenziale la sua erogazione è strettamente collegata al reddito, per cui il pensionato che la richiede non deve superare determinate soglie reddituali.

Per richiedere l’erogazione della maggiorazione sociale il pensionato dovrà inviare una domanda di ricostituzione reddituale per maggiorazione sociale, indicando i redditi in possesso, che consentirà all’INPS sia di verificare il diritto che l’importo della prestazione.

Ricostituzione per integrazione al trattamento minimo

L’integrazione al trattamento minimo è una prestazione che viene concessa ai quei pensionati che hanno avuto diritto al calcolo della pensione con il solo metodo retributivo o misto, quindi ne sono esclusi i pensionati le quali prestazioni sono state calcolate con il sistema di contributivo puro, che si ritrovano un assegno pensionistico inferiore ai limiti della soglia di povertà stabilita e rideterminata annualmente dall’ISTAT.

Usualmente tale prestazione viene richiesta contestualmente all’inoltro della domanda di pensione, ma può accadere in alcuni casi che questa non sia stata concessa per il superamento delle soglie reddituali da parte del pensionato.

Nell’ipotesi in cui i redditi percepiti dal pensionato siano variati, e quindi si concretizza il diritto all’integrazione al trattamento minimo sulla pensione percepita, si potrà richiedere comunque la prestazione inoltrando una domanda di ricostituzione reddituale per integrazione al trattamento minimo, indicando anche in questo caso i redditi in possesso.

Ricostituzione reddituale per invalidità civile

Per quanto riguarda la ricostituzione reddituale per invalidità civile questa viene effettuata sostanzialmente per due motivi:

  • variazione del reddito;
  • variazione della percentuale di invalidità;

Può avvenire, infatti, che un soggetto percettore di invalidità civile, subisca una variazione del reddito annuo a causa di eventi molteplici, come ad esempio un’assunzione.

In tal caso si dovrà inviare una domanda di ricostituzione reddituale per invalidità civile per comunicare all’ente previdenziale la variazione. E’ doveroso specificare che, qualora l’INPS non ricevesse alcuna comunicazione della variazione, quest’ultima emergerà dal controllo incrociato annuo con il casellario delle pensioni, con conseguente recupero delle somme da parte dell’ente previdenziale.

Nel secondo caso, ovvero cambio fascia e quindi variazione della percentuale di invalidità civile, occorrerà allo stesso modo inviare una domanda di ricostituzione reddituale.

Nel caso in cui un soggetto percettore di invalidità civile decida di sottoporsi a nuova visita a causa dell’incorrere di ulteriori patologie che ne aggravano lo stato di salute, al quale viene riconosciuta da una commissione medica incaricata una percentuale maggiore rispetto a quella precedente, potrà richiedere una ricostituzione reddituale per cambio fascia reddituale.

La prestazione, in sostanza, permette di innalzare i limiti delle soglie reddituali.

Ovviamente la ricostituzione reddituale per invalidità civile avrà senso qualora il soggetto da un assegno mensile di invalidità civile (74/99%) passi ad avere diritto alla pensione di inabilità civile (100%) o indennità di accompagno, un aggravamento della percentuale, ad esempio, da 79% a 85% non comporterà nessun beneficio ne in termini economici ne in termini di limiti reddituali, rendendo inutile la domanda di ricostituzione reddituale per invalidità civile.

Ricostituzione reddituale per motivi documentali

Per quanto riguarda la ricostituzione reddituale per motivi documentali, questa rientra nel più ampio raggio della ricostituzione reddituale per invalidità civile.

A titolo d’esempio, le famiglie di minori che percepiscono l’indennità di frequenza, hanno l’obbligo annualmente di inviare all’INPS, oltre alla certificazione reddituale, la dichiarazione di frequenza ad altro titolo, nel caso in cui il minore frequentasse i sottostanti istituti:

  • centri formazione;
  • addestramento professionale;
  • centri ambulatoriali nel periodo estivo.

Nel caso in cui sussistano tali circostanze, il genitore dovrà inoltrare una domanda di ricostituzione documentale per comunicare all’INPS l’istituto dove il minore svolge tali attività.

Ricostituzione reddituale per variazione dei contitolari

La ricostituzione reddituale per variazione dei contitolari, come lascia intendere il titolo, è una prestazione che ha come obiettivo quello di comunicare all’INPS la variazione dei contitolari di una determinata prestazione.

L’unica prestazione previdenziale all’interno della quale vi può essere contintolarità (quindi percepita da più soggetti) è la pensione di reversibilità.

Quando effettuare domanda di ricostituzione reddituale per variazione dei contitolari?

Nei casi in cui vi fossero studenti contitolari di pensione di reversibilità (conosciuta anche come pensione ai superstiti) che volessero certificare la frequenza scolastica per il nuovo anno, dovranno inviare domanda di ricostituzione reddituale per variazione dei contintolari.

Che cos’è il modello red?

Come precedentemente anticipato, vi sono alcune prestazioni previdenziali la quale erogazione è strettamente collegata al non superamento di determinate soglie reddituali stabilite annualmente.

Come noto il reddito è un dato soggetto a continuo mutamento, l’INPS per tenere traccia dei redditi di tutti i pensionati che percepiscono prestazioni previdenziali collegate al non superamento di una determinata soglia reddituale, invia ogni anno un apposito plico contenente un modello denominato modello red.

Il pensionato ha l’obbligo di comunicare al casellario centrale dei pensionati il reddito in possesso negli anni di riferimento indicati all’interno del modello red

Quali documenti presentare

  • la dichiarazione dei redditi;
  • il CUD rilasciato dal datore di lavoro se sono stati erogati ad esempio buonuscite o liquidazioni;
  • la documentazione di redditi esenti (qualora ce ne fossero);
  • la documentazione inerente interessi postali, bancari, titoli di Stato.

L’invio del modello red deve essere effettuato entro il 28 febbraio di ogni annoautonomamente attraverso il portale INPS se in possesso di spid, o presso un centro CAF/patronato.

Che cosa succede se non presento il red in tempo?

Nel caso in cui il pensionato non provveda nei tempi previsti all’inoltro della documentazione, l’INPS provvederà alla sospensione della prestazione in essere.

Decorso un determinato periodo di tempo non sarà più possibile inviare il modello red, ma il pensionato potrà comunque richiedere lo sblocco della prestazione comunicando la propria situazione reddituale attraverso una domanda di ricostituzione reddituale.

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