Quota 103

Quota 103 è un meccanismo sperimentale di accesso anticipato alla pensione previsto dalla legge di bilancio 2023 che è andato a sostituire la vecchia quota 102.
Quota 103 consente ai cittadini in possesso di determinati requisiti di accedere al prepensionamento. Questo nuovo sistema pensionistico è entrato in vigore dal 1° gennaio 2023 e permette di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età, consentendo quindi un abbassamento dei requisiti di pensionamento pari a 5 anni. Tale prestazione, secondo alcune stime, potrebbe andare a coinvolgere circa 50,000 lavoratori che nel corso del 2023 conseguirebbero i requisiti minimi summenzionati.
Con il messaggio 754 del 21 febbraio 2023 l’INPS ha comunicato l’aggiornamento del sistema di gestione delle domande di pensione inserendo per la prima volta quota 103 all’interno dei suoi applicativi.
Che cos’è quota 103?
Quota 103 è una prestazione che consente il pensionamento anticipato e rientra in quelle prestazioni che utilizzano il sistema delle quote, come le vecchie quote 101 e 102. Il sistema delle quote non è nient’altro che la somma dei requisiti anagrafici e contributivi richiesti per l’accesso al pensionamento, che in questo caso sono 62 + 41 = 103. Tali requisiti richiesti dal meccanismo sperimentale quota 103 devono essere raggiunti entro il 31 dicembre del 2023 e andranno ad interessare tutti i soggetti nati tra il 1960 e il 1961.
Il Legislatore non ha previsto alcun sistema di penalizzazione sulle prestazioni liquidate con quota 103, ha però imposto un tetto massimo dell’importo dell’assegno che dovrà essere rispettato fino al raggiungimento dei requisiti di accesso per la pensione di vecchiaia, che non potrà essere superiore a 5 volte il valore dell’assegno minimo.
Contestualmente all’introduzione di quota 103, il Governo Meloni, ha introdotto il cosiddetto “bonus Maroni” che prende il nome dal politico scomparso lo scorso dicembre e premia tutti quei lavoratori che decidono di non andare in pensione, pur raggiungendo i requisiti minimi per l’accesso a quota 103, con uno sgravio contributivo pari al 33%.
Requisiti di accesso a quota 103
Come summenzionato, per accedere al prepensionamento flessibile mediante quota 103, i soggetti interessati dovranno maturare entro il 31 dicembre 2023:
- 62 anni di età
- 41 anni di contribuzione
La prestazione è usufruibile solo per i prossimi 12 mesi e “tecnicamente” non comporta alcuna penalizzazione sull’assegno ma stabilisce un tetto massimo erogabile pari a 2.818,70.
Il calcolo della prestazione verrà attuato con il tradizionale e più vantaggioso metodo retributivo per tutte quelle posizioni contributive in essere prima del 1° gennaio 1996, con il meno vantaggioso metodo contributivo per tutte le posizioni in essere successive al 1° gennaio 1996 e con il metodo misto per tutte quelle posizioni contributive che rientrano in entrambi gli scenari (contributivo/retributivo).
Le finestre di accesso per quota 103
Le finestre di accesso per quota 103 vengono contraddistinte dalla categoria di appartenenza e sono così stabilite:
Lavoratori dipendenti del settore privato
- Entro il 31 dicembre 2022, conseguono il diritto a quota 103 a partire da aprile 2023
- A partire dal 1° di gennaio 2023, ottengono il diritto a quota 103 trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti stessi
Lavoratori dipendenti del settore pubblico
- Coloro i quali maturano i requisiti entro il 31 dicembre 2022 accedono a quota 103 dal 1° agosto
- Coloro i quali maturano i requisiti dal 1° di gennaio 2023 accedono al pensionamento anticipato trascorsi sei mesi dalla maturazione dei requisiti
Quota 103 per il personale scolastico
A differenza delle altre categorie di lavoratori, il personale scolastico, non sarà soggetto al sistema delle finestre mobili per l’accesso al prepensionamento mediante quota 103 dato che possiedono una sola finestra di uscita annuale che corrisponde al 1° settembre di ogni anno.
Come fare la domanda di pensione con quota 103
La domanda di pensione con quota 103 può essere richiesta nei seguenti modi:
- Autonomamente accedendo al portale istituzionale dell’INPS se in possesso di Spid, Cie o Cns;
- Affidandosi ad un istituto di patronato;
- Affidandosi ad un servizio di intermediazione di servizi Welfare come Wewelfare.

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